Un ringalluzzito Governo Letta annuncia nuovi tagli per la Sicilia. Le dimissioni-burla di Luca Bianchi e le mazzate in arrivo per Comuni e forestali

L’ACCORDO SIGLATO QUALCHE GIORNO FA DALL’ANCI SICILIA CON LA REGIONE E’ UNA PRESA IN GIRO. E L’ALTRA PRESA IN GIRO E’ IL PROGETTO DEGLI OPERAI DELLA FORESTALE CHE LAVORERANNO NELLE AUTOSTRADE E NEGLI OSPEDALI. LA VERITA’ E’ CHE VOGLIONO FARE FALLIRE I COMUNI CON MENO DI 5 MILA ABITANTI E LICENZIARE I FORESTALI

Mentre interi settori della vita pubblica siciliana sono abbandonati, dai beni culturali alle strade provinciali, dai lavori pubblici bloccati all’agricoltura, fino alle scuole pubbliche che rischiano di chiudere perché hanno tagliato pure il personale che faceva le pulizie, il Governo nazionale e il Governo regionale pensano a nuovi tagli.

Bisogna avere veramente la faccia come il culo per proporre altri ‘sacrifici’ ai siciliani. Ma la sfacciataggine e la disinformazione portata avanti dai nostri governanti – nazionali e regionali – non ha limiti e confini.

Tutto è farsesco in questa storia degli tali alla Sicilia. La prima farsa è rappresentata dall’assessore regionale all’Economia, il ‘dimissionario’ Luca Bianchi, il romano di Roma inviato in Sicilia a smantellare quello che resta dell’Autonomia siciliana. Questo signore, la scorsa settimana si è dimesso. Ma sono dimissioni strane, le sue. Perché, intanto continua a ‘spatuliare’. Il nostro giornale, sin dal primo momento, ha detto a chiare lettere che le dimissioni di questo personaggio andavano prese con le pinze, trattandosi di una sorta di ‘Cavallo di Troia’ del Governo nazionale.

I fatti ci stanno dando ragione, perché questo signore, nonostante dica di appartenere al PD e nonostante dica che resterà assessore solo con l’appoggio del PD, continua invece a fare l’assessore contro il PD.

In questa sceneggiata si è infilato anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, l’uomo che sta portando l’economia italiana a picco, Iil ministro che ha già aumentato l’Iva, che vuole mantenere l’Imu e che ci proporrà altre tasse per restare nell’Europa delle banche (fallite e tenute in vita artificiosamente con i soldi che non vengono erogati alle imprese) e della finanza truffaldina e mafiosa.

Cosa vuole ancora dalla Sicilia Saccomanni? Altri soldi. Non gli sono bastati i 914 milioni che ha scippato al Bilancio regionale di quest’anno. Vuole effettuare un altro scippo sul Bilancio regionale 2014. L’entità di questo nuovo ‘furto con destrezza’ non è ancora nota, ma dovremmo essere in linea con lo scippo di quest’anno.

Certo, fino a quando l’euro non affonderà del tutto – per ora, purtroppo affonda lentamente: ma ormai ci sono buone prospettive che vada a farsi benedire con tutta la Bce – non vedremo luce. Ma ciò non significa che, già da ora, a cominciare dalle Regioni – Sicilia in testa – non debba partire una rivolta contro i tagli.

Il primo passaggio, però, è la liberazione della Sicilia dall’assessore Bianchi. Su questo – e per la prima volta siamo d’accordo con lui – sottobanco lavora anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta che, alla buon’ora ha finalmente capito che l’assessore all’Economia che si è messo in Giunta, con estrema determinazione gli fa mancare il terreno sotto i piedi.

Non sappiamo se la volontà sotterranea del governatore Crocetta e le dimissioni chieste dal PD sortiranno gli effetti sperati. Perché con la fiducia al Governo Letta questi signori romani si sono ringalluzziti e faranno di tutto per non perdere il ‘Cavallo di Troia’ che hanno piazzato in Sicilia.

I nostri lettori ci prenderanno per matti. Ma noi vi diciamo – a rischio di essere smentiti – che nelle prossime ore si inventeranno qualche cosa per dare modo all’assessore Bianchi di continuare a massacrare le finanze siciliane. Ci sarà un intervento romano e non escludiamo che anche il presidente Crocetta, suo malgrado, si terrà questo signore romano in Giunta.

Detto questo, noi abbiamo il dovere di avvertire i siciliani del pericolo che incombe per le finanze siciliane, soprattutto se l’assessore Bianchi non dovesse essere rispedito a Roma. Abbiamo il dovere di dire ai Sindaci siciliani che l’accordo che hanno firmato qualche giorno fa con la Regione è una presa per il culo. Per un motivo molto semplice: perché i 119 milioni promessi dal Governo regionale sono una chimera.

Gli unici soldi disponibili per il Governo regionale sono quelli del Piano di coesione: 450 milioni di euro promessi a tutti. Sì, promessi ad almeno sette-otto categorie economiche e sociali della nostra Isola. E’ evidente che questi soldi non possono bastare per tutti.

Se proprio la dobbiamo dire tutta, siamo stupiti che i vertici dell’Anci Sicilia, dopo una bella manifestazione popolare per le via di Palermo celebrata la scorsa settimana si siano fatti convincere dal Governo regionale, ‘abboccando’ all’amo dei 119 milioni di euro. E’ tutta una presa in giro, perché l’obiettivo perseguito dal Governo nazionale, in combutta con il Governo regionale, è quello di sciogliere tutti i Comuni siciliani con un numero di abitanti inferiori a 5 mila. Se i Sindaci siciliani che la scorsa settimana hanno manifestato a Palermo non hanno capito questo – beh, ci dispiace scriverlo – non hanno capito proprio niente. L’accordo che hanno firmato è carta straccia.

A molti, infatti, sfugge un piccolo ‘particolare’: e cioè che i primi soldi che la Regione avrà a disposizione dovranno essere utilizzati non per questo o quell’obiettivo, ma per costituire il fondo rischi a tutela dei miliardi di euro di residui attivi. Senza questo fondo rischi – che dovrà essere costituito con soldi ‘veri’, dal momento che le mancate entrate non possono essere coperte con soldi ‘finti’, cioè con altre entrate fittizie – il commissario dello Stato non farà passare più nulla.

Un’altra incredibile presa in giro è la storia dei forestali che dovrebbero lavorare nelle strade, nelle autostrade e non abbiamo capito in quali altri posti. Tutte fesserie col ‘botto’. L’obiettivo del Governo regionale, su input di Roma, è quello di smantellare anche questo servizio.

Che questo doppio utilizzo degli operai forestali siciliani in altri lavori sia una grande balla lo dimostra una semplice constatazione. Il Governo regionale sta provando a licenziare gli infermieri precari e altro personale ausiliario degli ospedali pubblici. Guarda caso, gli operai forestali dovrebbero andare a lavorare anche negli ospedali. Come potere notare, da parte del Governo regionale di Rosario Crocetta è in atto il tentativo di creare una guerra tra i poveri. Una vergogna.

Anche la storia dei lavori nelle autostrade è una balla. Le autostrade siciliane gestite dalla Regione sono, da sempre, un delirio. Negli anni ’90 si scopriva che i soldi dei caselli della Catania-Messina – una delle tratta più frequentate d’Italia, dal momento che dall’aeroporto di Catania si raggiunge Taormina – finivano direttamente nelle tasche di dipendenti e funzionari. Sulle ceneri di uno scandalo di proporzioni incredibili è stato fondato il Cas, Consorzio autostrade siciliane.

Ebbene, al di là delle minchiate che raccontano, il Cas non ha mai funzionato. Dal 2000 al 2008 non sono nemmeno state effettuate le manutenzioni nelle autostrade. Si fottevano i soldi e basta. Tanto che, a un certo punto, visto l’impressionante numero di incidenti, anche mortali, una grande compagnia assicurativa – caso unico nella storia della Repubblica italiana – ha disdetto il contratto con il Consorzio autostrade siciliano! Il tutto nel silenzio generale. Pensare che un ‘Carrozzone mangiasoldi’ come il Cas possa pagare gli operai della Forestale è una follia.

Anche gli impegni annunciati dal Governo regionale sul’Ast, l’Azienda trasporti siciliana, sono solo chiacchiere. Le cose vere sull’Ast sono due. La prima cosa è che il Governo vuole smantellare il trasporto pubblico per anziani e studenti. Per questi ultimi il trasporto resterà solo se lo pagheranno le famiglie. Gli anziani siciliani, invece, già privati di altri servizi da una Regione incivile e insensibile, perderanno anche quel poco che hanno in materia di trasporto pubblico, a meno che non si decidano a scendere in piazza.

Il secondo obiettivo del Governo regionale – che poi è l’obiettivo di alcuni imprenditori senza scrupoli – è quello di lasciare all’Ast le tratte in perdita e di mettere le mani sulle tratte ancora remunerative. Effettuando, anche , speculazioni, societarie. Di fatto, a gestire quest’operazione dovrebbero essere gli tessi personaggi che, ormai da anni, si fanno i ‘bagni’ con le Ferrovie dello Stato. Il resto sono solo minchiate.

 

 

 

 


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