Oggi, uomini e donne, in tante le parti del mondo si mobilitano per la liberta. Aiutati da uninformazione libera
La lotta globale per i diritti delluomo nellera di facebook
OGGI, UOMINI E DONNE, IN TANTE LE PARTI DEL MONDO SI MOBILITANO PER LA LIBERTA. AIUTATI DA UNINFORMAZIONE LIBERA
di Lorenzo Ambrosetti
Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad una lotta globalizzata in nome dei diritti fondamentali delluomo che attraversa lintero pianeta. In un mondo in cui ingiustizia e sopraffazione, violenza ed arbitrio imperversano ovunque, rinasce una lotta per i diritti condotta prevalentemente attraverso internet ed i mezzi di comunicazione di massa.
Le donne e gli uomini dei Paesi dellAfrica mediterranea e del vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano ed il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nelluniverso di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi, e non loro soltanto, chiedono lanonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dellorganizzazione dellimpresa, rivendicando i diritti sindacali; gli abitanti del pianeta facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di controllare i loro dati personali; luoghi in tutto il mondo vengono occupati per difendere i diritti sociali.
Un innegabile bisogno di diritti e di diritto si manifesta ovunque nel mondo che non trae la sua forza da qualche formalizzazione o riconoscimento dallalto, ma dalla convinzione profonda di donne ed uomini che la dignità umana debba comunque ed in ogni luogo del mondo essere protetta e rispettata.
Non più soltanto diritti che scendono dallalto, che sono graziosamente concessi dal potere costituito o che possano essere frutto di un potere costituente democratico, ma diritti che germogliano spontaneamente nellinfinito pullulare di iniziative diverse.
E allora. In un tempo che ha voluto celebrare la fine delle ideologie e sul quale pesa da decenni lideologia del mercato come unica salvezza; in un tempo in cui la promessa novecentesca delluguaglianza si è scomposta nel dilagare delle disuguaglianze; in un tempo in cui si vuol registrare il tramonto di ogni grande e comune narrazione che unisca persone e luoghi: in questo mondo, tanto mutato, torna forte lappello ai diritti fondamentali come diritti universalmente appartenenti a ciascun essere umano, al di là del luogo in cui si trova a vivere.
La lotta per i diritti non è scomparsa, né può essere definita come un inganno; essa si muove avendo come principale bersaglio il mercato globalizzato e le leggi che ne regolano e ne disciplinano le varie forme in cui esso si presenta.
Si può dunque arrivare a parlare di costituzionalizzazione della persona intesa come universale centro di imputazione di diritti, che sconfigge ogni logica proprietaria e del contratto per arrivare a connotare un vero e proprio diritto di cittadinanza che supera i confini e le barriere di ogni singolo Stato.
La rivoluzione delluguaglianza, mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla rivoluzione della dignità. Insieme hanno dato vita ad una nuova antropologia che mette al centro lautodeterminazione delle persone, la costruzione delle identità individuali e collettive, i nuovi modi di intendere i legami sociali e le responsabilità pubbliche.
In tutto questo il diritto è sempre più implicato e costituisce come anche ha sottolineato in un suo intervento il Cardinale Angelo Scola, la lingua franca dei popoli e delle culture.