L’assessore Nicolò Marino all’attacco: “Noi applichiamo la legge. Le vigliaccherie di certa politica siciliana”

CONVOCARE LE CONFERENZA DI SERVIZIO, COME PRESCRITTO DALLA LEGGE, NON SIGNIFICA AUTORIZZARE ALCUNCHE’. NON CONVOCARLE SAREBBE UN’OMISSIONE CHE ESPORREBBE FUNZIONARI E DIRIGENTI REGIONALI AI RIGORI DELLA LEGGE. RESPINTE LE DIMISSIONI DEL DIRIGENTE GENERALE MAURIZIO PIRILLO. PRESTO LA VERITA’ SUI TERMOVALORIZZATORI. LA STOCCATA AI ‘PROFESSIONISTI DELL’ANTIMAFIA’

Parla poco. Ma quando lo fa, impiccica duro. Colpisce e fa male, nella sua replica, l’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino. E’ la replica a chi lo ha accusato di aver convocato troppe conferenze di servizio per decidere sulle eventuali autorizzazioni alla realizzazione di nuovi impianti eolici. Ed è la replica ai politici che lo hanno critica, forse dando per scontate cose non vere Ma andiamo ai fatti.

Nei giorni scorsi è venuta fuori la notizia di un’accelerazione del Governo regionale sull’energia eolica. Noi non abbiamo mai scritto – che l’assessorato retto da Nicolò Marino avesse autorizzato chissà quali progetti: abbiamo solo scritto che, negli ultimi tempi, erano state convocate tante conferenze di servizio. E avendo ribadito la fiducia nell’assessore Marino – uno dei pochi assessori che si salva dal marasma della Giunta di Rosario Crocetta – abbiamo invitato lo stesso assessore a fornire chiarimenti.

Altri hanno alzato un po’ i toni della polemica. Aggiungendo chissà che cosa. Ieri sera è così arrivata la replica dell’assessore Marino.

“Avevo ritenuto, ma capisco oggi di essermi sbagliato – scrice Marino – che la corretta ricostruzione del percorso amministrativo seguito in occasione di conferenze di servizio riguardanti l’eolico potesse interrompere il pretestuoso conflitto politico in una materia che non ammette nessun margine di discussione. Devo quindi ancora una volta ribadire che nessun atto amministrativo, né alcuna legge regionale potrebbe mai imporre ad un funzionario:

di non fissare le conferenze di servizio a seguito dell’istanza per il rilascio di autorizzazioni nel settore delle energie rinnovabili;

di non giungere alla conclusione, in senso positivo o negativo, dell’iter amministrativo”.

Questa introduzione-spiegazione dell’assessore Marino è importante. Un Governo regionale può anche decidere di bloccare la realizzazione di nuovi impianti eolici per evitare di massacrare l’ambiente con la proliferazione di pale eoliche. Ma questo non deve interrompere un procedimento amministrativo, peraltro sancito da leggi.

“In caso contrario – spiega l’assessore Marino – quel funzionario ne risponderebbe personalmente sotto il profilo amministrativo, contabile e penale. Ancor più grave sarebbe la reiterata omissione del pubblico funzionario a seguito di giudizio di ottemperanza deliberato dal Giudice Amministrativo, come nel caso citato dall’On. Cracolici”.

In questo passaggio l’assessore sferra un attacco, sempre in punta di diritto, al parlamentare regionale del PD, Antonello Cracolici. E al precedente Governo regionale, retto da Raffaele Lombardo, del quale lo stesso Cracolici è stato sponsor e protagonista.

“Proprio ‘l’induzione all’omissione’ sostanzialmente effettuata dal precedente Governo – scrive l’assessore Marino – ha determinato la gravissima esposizione della Regione che questo Governo, con la serietà di sempre, ha il dovere di gestire nel rispetto delle norme dell’ordinamento giuridico e non secondo gli umori della politica. E’ fin troppo facile per il politico di turno, a voce, o con atti inutili, esporre un funzionario della Regione che, per un naturale metus nei confronti del richiedente, potrebbe cedere alle richieste, patendone poi le negative conseguenze personali”.

Insomma, un funzionario o un dirigente della Regione non può ignorare la legge per far piacere al politico di turno. Anche perché, a risponderne, poi, non è il politico ma il funzionario o il dirigente.

Antonello Cracolici (foto tratta da Wikipedia)

“Ho il dovere di affermare – precisa l’assessore regionale – che quella condotta del politico di turno è un atto di grave vigliaccheria; ed altrettanto sarebbe imporre al funzionario una valutazione tecnica orientata per motivi politici. Assisto quotidianamente a questa azione irresponsabile della politica – che ha il dovere di fare un passo indietro – per non danneggiare i cittadini di questa terra (che Dio li salvi da certa politica)”.

“Mi sono imposto, accettando l’incarico offertomi dal Presidente Crocetta – prosegue Marino – di realizzare fedelmente il programma politico da lui realizzato, ma sempre nel rispetto dell’Ordinamento comunitario e nazionale. Quanto al direttore generale (o dirigente generale ndr) del Dipartimento Energia Dott. Maurizio Pirillo – menzionato in un articolo del quotidiano LA REPUBBLICA di oggi 27 settembre 2013 (ieri per chi leghe ndr) – ribadisco di averlo proposto a capo del dipartimento per le sue altissime qualità morali e per la sua straordinaria capacità rassegnate sin da quando rivestiva la divisa di ufficiale della Guardia di Finanza. Il dott. Pirillo è stato all’interno della Regione siciliana un personaggio scomodo perché, in diverse occasioni, ha bloccato percorsi poco chiari – mi mantengo sul generico – che qualche politico di turno avrebbe voluto far prendere all’Amministrazione. A differenza di qualche suo collega – prosegue l’assessore all’Energia – che poi ne hanno patite le conseguenze, non è stato uno YES man della politica”.

A questo punto l’assessore Marino lancia un’acusa estremamente grave: “Tutt’ora il Dott. Pirillo è una persona scomoda, perché è in grado di prevenire percorsi illeciti che qualcuno continua a proporre all’interno dell’Amministrazione regionale. Tutto questo ha messo in campo lo sport nazionale della calunnia, con false informazioni proposte anche al Presidente della Regione siciliana. Il Dott. Pirillo è stato esemplare nel percorso seguito in occasione delle conferenze di servizio e nessun politico potrà essere in grado di dimostrare cosa contraria. Quanto al c.d. patto dei Sindaci, ancora una volta il Dott. Pirillo ha prevenuto derive istituzionali cui qualcuno all’interno dell’amministrazione avrebbe voluto portarlo: è chiaro quindi che si parli male del Dott. Pirillo perché, in un quadro di vera legalità, tenendo in considerazione anche i tanti ignavi, potrebbe apparire una mosca bianca. Mi auguro che la politica con la “p” minuscola smetta di giocare con la vita e la serietà delle persone”.

“Per quanto sopra ricordato – aggiunge Marino – comunico di avere oggi respinto le dimissioni da dirigente generale rassegnate dal dott. Pirillo a seguito dei pesanti giudizi riportati nell’articolo di stampa, ribadendogli la mia incondizionata stima e fiducia”.

La stilettata finale è sulla vecchia ma mai fino in fondo chiarita questione dei quattro termovalorizzatori che avrebbero dovuto vedere la luce in Sicilia (impianti bloccati da una sentenza della Corte Europea, per irregolarità nella celebrazione della gara d’appalto) e sui ‘Professionisti delrl’Antimafia’. “Vorrei concludere anticipando, a proposito del cartello illecito che alterò, con la assai probabile connivenza politica e amministrativa, le procedure di gare per la realizzazione di n. 4 termovalizzatori, che è mio intendimento indicare a breve i nominativi di quegli imprenditori che al cartello illecito presero parte e rilevare gli eventuali rapporti intrattenuti dai predetti con questa amministrazione per le dovute iniziative. Una cosa è la politica vera dell’antimafia, altra quella fittizia di cui si sono appropriati settori dell’imprenditoria”.

Chiaro appare il riferimento a Confindustria Sicilia, organizzazione imprenditoriale che oggi condiziona pesantemente – e in modo negativo – la vita pubblica siciliana

 


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