Irsap, Crocetta: contro di noi i ‘punciuti’

E’ sicuramente un caso. Ma, ieri,  è stata una giornata particolarmente intensa  per Alfonso Cicero, neo presidente dell’Irsap, l’ente che ha inglobato le 11 Asi siciliane, in mano alla Confindustria Sicilia di Antonello Montante (quelli che, per intenderci, controllano le patenti dell’antimafia) di cui Cicero è diretta espressione. 

Che è successo? La giornata è cominciata con la notizia, data da noi, di una indagine della Procura di Agrigento che riguarda proprio Cicero e l’ex assessore alle Attività Produttive, Marco Venturi.

Notizia che ha stimolato commenti rabbiosi. C’è da comprenderli. Sappiamo che queste persone si sono poste in un limbo: intoccabili perché protetti dalla bandiera antimafia.  Così è la vita in Sicilia. Soprattutto da quando c’è Rosaria Crocetta al timone, perfetto esemplare di fuffa antimafiosa, e molto vicino a Montante, campione tra i professionisti della legalità.

In ogni caso,qualche ora dopo la notizia, arriva la minaccia. Siamo sicuri che si tratta solo di una coincidenza. Certo un po’ curiosa, ma sicuramente un caso. Vicino a casa  di Cicero, a Caltanissetta, è stata ritrovata una valigetta con due bottiglie contenenti materiale infiammabile. Che, secondo gli artificeri, non potevano comunque esplodere. Gli inquirenti stanno   indagando, sono cose brutte.

Cose che di solito succedono in campagna elettorale, quando puntualmente e casualmente, qualche candidato riceve intimidazioni, o in altri particolari momenti della vita pubblica.

E, stamattina, Crocetta, ha sfoderato tutta la sua migliore retorica in una conferenza stampa tenuta all’Irsap insieme con Cicero. Che ha detto? Bla bla bla antimafia….. Le solite cose:

“Se uno fa delle denunce da anni e poi diventa l’uomo di Venturi, l’uomo di Montante e chissà chi… Alfonso Cicero è intanto il commissario nominato dalla giunta regionale che porta avanti la battaglia di moralizzazione antimafia. Per lui – ha detto Crocetta – parlano dossier grossi così. Che poi sia vicino a Montante credo debba essere considerato un pregio. Perché con Montante Confindustria ha intrapreso un cambiamento nazionale. Poi capisco che ci sono i “punciuti” che si lamentano. La mafia distingue “punciuti” e “avvicinati”. Noi non vogliamo avere a che fare nè con gli uni nè con gli altri”.

Ma che vuole dire? Che  chi non è con loro è ‘punciuto’? Mah…

” Confindustria Sicilia ha intrapreso un’iniziativa di lotta alla mafia che è diventata nazionale. L’abbiamo iniziata a Caltanissetta io e Antonello Montante per buttare fuori Di Vincenzo. È una svolta.Io non vorrei che questa battaglia in Sicilia dove si rischia di più venga considerato uno scherzo o una specie di lobby di potere”.

Lobby di potere chi?  Confindustria Sicilia? Chi mai potrebbe pensarlo?

Sia chiaro che in tutta questa storia, Cicero c’entra poco. Se Crocetta ha deciso di dividere la gestione della cosa pubblica con Montante, tutto il resto non può che essere conseguenziale.

Il Presidente della regione ha anche sottolineato la legittimità della nomina di Cicero  a Presidente dell’Irsap. Dimenticando di aggiungere che veniva nominato mentre l’assessora confindustriale Linda Vancheri, andava all’Ars per discutere dell ddl che avrebbe dovuto ridisegnare la governance dell’ente. Una nomina sottobanco, per cui i deputati si sono sentiti presi per i fondelli.

E dimenticando di dire che il Tar si esprimerà a Novembre sulla legittimità della nomina a Commissario straordinario (ruolo che ha rivestito fino alla nomina, di qualche giorno fa, a presidente).  Un ruolo che per legge dovrebbe essere assegnato ad un dirigente, non a funzionari.

Crocetta, infine, se la prede con la stampa: ” Non si possono accettare commenti anonimi senza responsabilità dei giornali. Io farò una querela al giorno”.

Insomma, attenzione non criticate troppo….

Poi si spinge oltre:

“Ci sono organi di informazione che ‘giocano sporco’ – sentenzia Crocetta- laddove riterrò che gli attacchi siano sistemici mi rivolgerò alla procura della repubblica. Io presuppongo vi sia sempre la buona fede in chi scrive. Il mio ragionamento è di sensibilizzazione. Io sto dicendo: noi stiamo sfidando i poteri mafiosi. La stampa deve decidere se dare lo stesso spazio alla vittima e all’aggressore. Se qualcuno mi insulta con commenti anonimi, questo non lo posso considerare casuale, ogni volta che faccio una denuncia sulla mafia”.

Ci sembra un aut aut: chi non scrive bene di me è….. (indovinate voi).

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