Pantelleria al voto: tra Lumia (Pd) e D’Alì (Pdl) il cuneo dei grillini

di Cronista Nascosto

A Pantelleria è tempo di elezioni. Ovviamente, per i Partiti politici tradizionali è tempo di mirabolanti promesse: faremo questo, faremo quello e bla bla bla. Le solite chiacchiere. L’unica novità di questa pantesca campagna elettorale è rappresentata dal Movimento 5 Stelle. Nuovi anche nel linguaggio: niente sogni, ma solo cose concrete.

Del resto, non è un caso che i Partiti politici tradizionali di Pantelleria stanno cercando in tutti i modi di imitare i grillini. Si racconta che fino a prima della presentazione dei programmi gli esponenti politici dei Partiti tradizionali, tutti marpioni con gli ‘scaglioni grandi così’ dicevano ai seguaci di Beppe Grillo: “Il programma politico? Facciamolo assieme!”.

Voi l’avete visto mai tutti i Partiti che si riuniscono per stilare tutti lo stesso programma politico? Eppure a Pantelleria, perla del Mediterraneo, isola dai mille colori e dalle bellezze naturali incantevoli, ma anche isola dalle mille contraddizioni e dai mille problemi irrisolti succede pure questo. “Quando ci hanno fatto questa proposta, del programma comune, non sapevamo cosa rispondere. Ci chiedevamo: sono diventati tutti grillini?”.

Ovviamente, i grillini il programma elettorale per Pantelleria l’hanno stilato per i fatti propri: con le proprie riflessioni e le proprie proposte. Al primo posto del programma c’è il diritto alla salute. Passaggio fondamentale, perché il Governo regionale di Rosario Crocetta sta smantellando l’ospedale dell’isola. Ha già chiuso il Punto nascita – come il nostro giornale ha scritto più volte nelle scorse settimane – e la riapertura, poco concrete e molto elettorale, è legata a un fumoso accordo tra l’Asp di Trapani e all’assessorato regionale alla Salute. Da vedere.

Al secondo posto, nel programma dei grillini, ci sono i rimborsi spesa per gli abitanti dell’isola che si cureranno fuori da Pantelleria. Poi c’è il completamento definitivo del Porto di Pantelleria centro e del Porto di Scauri e Nuovo Piano regolatore del Porto. Quindi la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale. E il rilancio dei servizi sociali.

Un’altra novità sono i bilanci comunali non scritti in ‘burocratese’, incomprensibili ai più, ma in lingua italiana con l’ausilio dell’aritmetica. E, ancora, il rilancio dell’agricoltura, delle produzioni tipiche pantesche, e dei mercati a chilometro zero (su questo tema torneremo nei prossimi giorni), le attività sportive, le aree per i bambini e per i disabili.

Non mancano i due pezzi forti del Movimento 5 Stelle: la pubblicazione, on line, di tutte le attività amministrative e la trasmissione on line di tutte le sedute del Consiglio comunale. Questi due passaggi, in un’isola dove la politica tradizionale è sempre stata grigia, opaca, a tratti anche massonica, sono rivoluzionari. La rete è la carta vincete dei grillini: e infatti, anche nel programma di Pantelleria c’è la rete wi-fi gratuita per tutti.

Nelle isole, si sa, i rifiuti vengono portati via con le navi. In questi luoghi, almeno sulla carta, non ci potrebbero essere discariche. E’ così? In questo nostro primo giro non abbiamo visto tutto. Quello che sappiamo è che i grillini puntano sui ‘Rifiuti zero’, ovvero il riciclo di tutto ciò che rimane. Insomma, quello che si fa nei Paesi civili. L’esatta antitesi di quello che invece si fa in Sicilia dove si fa avanti con la follia delle discariche.

Poi la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, che a Pantelleria non mancano. E naturalmente il turismo. I grillini puntano anche sul completamento della Rete Idrica e sulla realizzazione di Casette per la distribuzione dell’acqua pubblica (per inciso, il Governo Crocetta aveva promesso il ritorno all’acqua pubblica, ma dopo sette mesi i privati restano dove sono e l’acqua pubblica, in Sicilia, sembra un miraggio). Nel programma c’è anche il rilancio del dissalatore, da alimentare con energie alternative.

In materia di energie alternative Pantelleria è un esempio macroscopico del fallimento dei Partiti politici tradizionali. L’isola è chiamata anche la “Figlia del vento”, perché da queste parti Eolo non fa sconti. Eppure quest’energia non è mai stata utilizzata. Per non parlare dell’energia geotermica. Pantelleria, isola vulcanica, può contare su un sottosuolo attivo che potrebbe fornire energia per tutta l’isola e, forse, anche energia da esportare. Ma i politici tradizionali della Prima e della Seconda Repubblica non hanno mai preso in considerazione l’energia geotermica.

Oggi ci scommettono i grillini. E i politici-politicanti, che hanno sempre snobbato le energie alternative, si scoprono improvvisamente ‘green’: ma guarda un po’…A proposito di proposte concrete, dai grillini arriva l’idea di un referendum consultivo per l’area marina protetta e per il Parco nazionale.

Tirando le somme, alcune di queste proposte sono nuove; altre sono temi non nuovi (come i due Porti o le energie alternative) che la politica tradizionale ha sempre ignorato. Stranamente, da quando i militanti del Movimento 5 Stelle – alla fine da pochi mesi – hanno lanciato queste proposte, il loro programma è diventato il programma degli altri Partiti…

Ma chi sono questi benedetti candidati a Sindaco di Pantelleria? Il personaggio più noto di tutti è Salvatore Gabriele, già Sindaco ai tempi di Totò Cuffaro presidente della Regione. La sua lista, almeno sulla carta, vede, o dovrebbe vedere assieme il Pd e il Megafono del presidente della Regione, Crocetta. Se il calice lo dobbiamo proprio bere tutto, va detto che Gabriele è vicinissimo al senatore Giuseppe Lumia: quindi del Megafono.

Nessuno, in verità, ha ancora capito cosa sia questo Megafono: se un Movimento politico autonomo e una corrente del Pd. Mezzo Partito democratico, in verità, è convinto che il Megafono sia un ‘corpo estraneo’ in competizione con il Pd. Il governatore Crocetta nega e dice che il Pd “è il mio Partito”.

Noi, girando per Pantelleria, abbiamo avuto modo di sentire che tutti i militanti del Pd pantesco quando sentono parlare non tanto di Salvatore Gabriele, quanto di Lumia…

Insomma, nel Pd pantesco, tra i militanti, in questa campagna elettorale, è di moda l’Alca Selzer il noto digestivo che, come recitava un’antica pubblicità, “ti rimette a posto.

Eppure Gabriele si dà come grande favorito. “Dietro abbiamo il Governo regionale”, vanno ripetendo i suoi. Peccato che il Governo regionale di Crocetta e di Lumia è quasi fallito nel senso letterale ed economico-finanziario del termine. A dimostrarlo, ironia della sorte, c’è proprio la chiusura del Punto nascita di Pantelleria disposta dal Governo regionale per mancanza di soldi. La bravura di Gabriele e di Lumia, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, starà tutta nel far credere ai panteschi chissà che cosa…

Dice poco, Salvatore Giglio, già Sindaco di Pantelleria pure lui, ex bancario, promotore di una lista denominata “Primavera Pantesca”. Dice molto di più, tanto di più, invece, Santoro Genova. Chi è costui? Un simpatico signore, molto garbato, che il Pdl ha dirottato nell’isola prelevandolo, sano sano, da Mazara del Vallo. L’operazione l’ha sta pilotando il Senatore Tonino D’Alì, il chiacchieratissimo e un po’ ingombrante uomo forte (e ricco) del Pdl trapanese.

D’Alì, tra un processo e l’altro (per ora il nostro sconta qualche problemi con con la Giustizia: ‘piccole’ cose: o quasi…), si è gettato a capofitto nella campagna elettorale di Pantelleria. Anzi, a quanto abbiamo saputo, passerà ben due giorni tra i dammusi, i capperi e lo zibbibbo. Anche se il Pdl, in provincia di Trapani, non va sottovalutato, gli ‘scafati’ osservatori di cose trapanesi ci raccontano che l’accoppiata D’Alì-Genova non fa tremare. “Anche perché – ci dice un osservatore politico di cose trapanesi – Tonino D’Alì, ormai, più lo tiri su, più ti manda giù la lista…”.

In effetti, alle ultime elezioni politiche i suoi compagni di Partito siciliani se l’erano giocato. Così D’Alì si sarebbe catapultato a Roma da Berlusconi in persona. I due si sarebbe guardati negli occhi e avrebbero parlato non da uomo e uomo, ma da miliardario a miliardario. Tonino, parafrasando Leopardi, avrebbe detto: “Silvio, rimembri ancora…”. E Berlusconi, che ha un debole per l’arte, avrebbe chiamato i siciliani del Pdl per dirgli: “Ragassi, Tonino va in lista…”.

Infine c’è il candidato del Movimento 5 Stelle: Massimo Bonì, dirigente dell’Alitalia. Lui e un altro folto gruppo di panteschi, in pochi mesi, hanno messo su un sogno: togliere l’isola dalle mani della politica tradizionale. Da qui un gruppo e il programma politico molto osservato dagli altri.

Sapete cosa vanno a dire in giro i canditati delle altre liste? Che il programma dei 5 Stelle è bello, ma che loro, i grillini, non hanno esperienza e non lo possono realizzare. Mentre loro, che hanno tanta esperienza, potranno realizzare il programma dei grillini.

Insomma: i 4 mila e 400 aventi diritto al voto di Pantelleria (gli abitanti sono circa 7 mila e 400, compresi gli 800 o forse mille rumeni: a proposito: un centinaio di rumeni voterà) dovrebbero votare i Partiti politici tradizionali che si impegnano a realizzare il programma dei grillini…

La verità, come abbiamo anticipato ieri, è che i panteschi sono stanchi di essere presi per i fondelli. Gabriele e Lumia lo sanno: e sono terrorizzati. Non lo danno a vedere. Ai loro accoliti e fedeli dicono: “Tranquilli: vinciamo noi”. Ma più lo dicono, più… Perché, sotto traccia, monta, tra i panteschi, la voglia di una bella ‘sterzata’: magari una ‘grillata’. Chissà.

Salvatore Gabriele, da parte sua, gira come una trottola per l’isola per tranquillizzare i suoi: “Ce la faremo, ce la faremo, ce la faremo”. Intanto i grillini, zitti zitti, senza fare troppo rumore, sono lì, in mezzo alla gente. Normali tra persone normali. Senza grandi promesse, senza grandi appalti. Al contrario, cose di ogni giorno, razionali. E parole chiave: trasparenza, rete libera, tutto alla luce del sole.

Il 9 e il 10 giugno si vota. La partita è aperta.

 

 


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