Un doppio pieno di rimpianti

A volte anche il tennis riesce a dare emozioni comparabili a quelle di un gran match di calcio. Senza necessariamente sfociare nel tifo da curva, stanotte a Vancouver persino gli addetti ai lavori hanno seguito con angoscia mescolata a speranza una partita noiosa per circa 3 ore e poi, dal 5 pari al quinto, improvvisamente palpitante. Ed è ancora più curioso che una tale tensione sia stata offerta da quella che forse è la specialità più vituperata nel tennis, quella del doppio maschile, che presneta sempre più spesso tornei giocati da atleti col fisico da dopolavoristi più che dai semidei che occupano le prime posizioni del circuito maschile. E infatti il doppio tra Canada e Italia si è giocato tra due poco più che discreti professionisti (Fognini e Pospisil) e due anziani giocatori che mai hanno raggiunto né una posizione di classifica dignitosa né la seconda settimana di un qualsiasi slam e che mettono in mostra persino un filo di pancia, Bracciali (nella foto a sinistra) e Nestor. Ebbene da questi quattro protagonisti, dopo tre ore di noia è saltata fuori un’ora di passione, tremolii, esaltazioni e depressioni, sorrisi e pianti. E se alla fine sono stati i canadesi a spuntarla al cospetto dei due valorosi italiani prestati dal calcio al tennis a giudicare dai comportamenti tenuti in campo è stato solo perché nel tennis il pareggio non è previsto e qualcuno alla fine deve pur vincere.

Ma andiamo con un po’ d’ordine. Come anticipato l’incontro dei quarti di Coppa Davis avrebbe avuto il suo momento culminante nel doppio considerato che i 4 singolari erano tutti quanti abbastanza prevedibili. E infatti venerdì Seppi ha battuto, faticando un po’, Pospisil, e Raonic ha liquidato Fognini. Sull’1-1 i due capitani sceglievano di far riposare i loro numeri 1 (Raonic e Seppi, che stasera apriranno la terza giornata del match) facendo tornare in campo i loro numeri 2, Pospisil e Fognini, accompagnati da due specialisti del doppio, Nestor, e – per l’Italia – Bracciali, essendosi infortunato il naturale compagno del ligure, Bolelli. I primi 4 set come anticipato sono stati di una noia mortale. Subito avanti i canadesi per due set a zero, con Fognini che sbagliava tutto quanto si poteva sbagliare, quando al terzo l’ennesimo disastro del ligure consegnava un break ai canadesi tutti avevamo chiuso i taccuini e ci accingevamo al giusto riposo. Ma nel tennis davvero “it’s not over till it’s over”, l’over 40 Nestor comincia a sentire il peso degli anni, Pospisil al servizio comincia a vedere i fantasmi e appena poco più di un’ora dopo i 4 sono addirittura in parità, due set ciascuno.

Che il quinto set potesse trasformarsi in una corrida non era facile da prevedere, l’idea era che la rottura prolungata dei canadesi fosse ormai irreversibile, soprattutto quella di Pospisil capace di perdere il proprio servizio per 4 volte di fila. Invece la quinta non arrivava, Nestor ormai immobile colpiva perfettamente tutto quello che passava dalle sue parti, Bracciali cominciava ad avere anche lui qualche problema sulla risposta e Fognini era troppo occupato a mostrare quanto la sua timidezza fosse strettamente confinante con la maleducazione per caricarsi sulle spalle il match. Ne veniva fuori, come anticipato, una sorta di corrida con le panchine delle due squadre più scalmanate di qualsiasi cheerleaders. E nonostante il gioco tecnicamente fosse da saga strapaesana il cuore palpitava, accidenti se palpitava. Detto questo, a mente fredda si può notare come alla fine i canadesi non hanno più concesso nulla sul proprio servizio mentre varie volte Fognini ha dovuto salvare in qualche modo delle palle break, prima di capitolare sul 13 pari. Insomma un vero peccato, bastava poco per riuscire a raggiungere la semifinale. La giornata di oggi si apre con il confronto tra i due numeri 1, Raonic – particolarmente agitato oggi a bordo campo – e l’altoatesino Seppi. Come detto varie volte il pronostico sembra chiuso a favore del canadese ma una volta di più, in fondo, “it’s not over till it’s over”, non è finita fino a quando non è finita.

 

Coppa Davis, quarti di finale: Canada- Italia 2-1 (Nestor/Pospisil b. Bracciali/Fognini 6/3 6/4 3/6 3/6 15/13)


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A volte anche il tennis riesce a dare emozioni comparabili a quelle di un gran match di calcio. Senza necessariamente sfociare nel tifo da curva, stanotte a vancouver persino gli addetti ai lavori hanno seguito con angoscia mescolata a speranza una partita noiosa per circa 3 ore e poi, dal 5 pari al quinto, improvvisamente palpitante. Ed è ancora più curioso che una tale tensione sia stata offerta da quella che forse è la specialità più vituperata nel tennis, quella del doppio maschile, che presneta sempre più spesso tornei giocati da atleti col fisico da dopolavoristi più che dai semidei che occupano le prime posizioni del circuito maschile. E infatti il doppio tra canada e italia si è giocato tra due poco più che discreti professionisti (fognini e pospisil) e due anziani giocatori che mai hanno raggiunto né una posizione di classifica dignitosa né la seconda settimana di un qualsiasi slam e che mettono in mostra persino un filo di pancia, bracciali (nella foto a sinistra) e nestor. Ebbene da questi quattro protagonisti, dopo tre ore di noia è saltata fuori un'ora di passione, tremolii, esaltazioni e depressioni, sorrisi e pianti. E se alla fine sono stati i canadesi a spuntarla al cospetto dei due valorosi italiani prestati dal calcio al tennis a giudicare dai comportamenti tenuti in campo è stato solo perché nel tennis il pareggio non è previsto e qualcuno alla fine deve pur vincere.

A volte anche il tennis riesce a dare emozioni comparabili a quelle di un gran match di calcio. Senza necessariamente sfociare nel tifo da curva, stanotte a vancouver persino gli addetti ai lavori hanno seguito con angoscia mescolata a speranza una partita noiosa per circa 3 ore e poi, dal 5 pari al quinto, improvvisamente palpitante. Ed è ancora più curioso che una tale tensione sia stata offerta da quella che forse è la specialità più vituperata nel tennis, quella del doppio maschile, che presneta sempre più spesso tornei giocati da atleti col fisico da dopolavoristi più che dai semidei che occupano le prime posizioni del circuito maschile. E infatti il doppio tra canada e italia si è giocato tra due poco più che discreti professionisti (fognini e pospisil) e due anziani giocatori che mai hanno raggiunto né una posizione di classifica dignitosa né la seconda settimana di un qualsiasi slam e che mettono in mostra persino un filo di pancia, bracciali (nella foto a sinistra) e nestor. Ebbene da questi quattro protagonisti, dopo tre ore di noia è saltata fuori un'ora di passione, tremolii, esaltazioni e depressioni, sorrisi e pianti. E se alla fine sono stati i canadesi a spuntarla al cospetto dei due valorosi italiani prestati dal calcio al tennis a giudicare dai comportamenti tenuti in campo è stato solo perché nel tennis il pareggio non è previsto e qualcuno alla fine deve pur vincere.

A volte anche il tennis riesce a dare emozioni comparabili a quelle di un gran match di calcio. Senza necessariamente sfociare nel tifo da curva, stanotte a vancouver persino gli addetti ai lavori hanno seguito con angoscia mescolata a speranza una partita noiosa per circa 3 ore e poi, dal 5 pari al quinto, improvvisamente palpitante. Ed è ancora più curioso che una tale tensione sia stata offerta da quella che forse è la specialità più vituperata nel tennis, quella del doppio maschile, che presneta sempre più spesso tornei giocati da atleti col fisico da dopolavoristi più che dai semidei che occupano le prime posizioni del circuito maschile. E infatti il doppio tra canada e italia si è giocato tra due poco più che discreti professionisti (fognini e pospisil) e due anziani giocatori che mai hanno raggiunto né una posizione di classifica dignitosa né la seconda settimana di un qualsiasi slam e che mettono in mostra persino un filo di pancia, bracciali (nella foto a sinistra) e nestor. Ebbene da questi quattro protagonisti, dopo tre ore di noia è saltata fuori un'ora di passione, tremolii, esaltazioni e depressioni, sorrisi e pianti. E se alla fine sono stati i canadesi a spuntarla al cospetto dei due valorosi italiani prestati dal calcio al tennis a giudicare dai comportamenti tenuti in campo è stato solo perché nel tennis il pareggio non è previsto e qualcuno alla fine deve pur vincere.

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