In una lettera le verità nascoste che inguaiano Terna

Una lettera piena di speranze che però non ha mai avuto risposta, quella scritta dalle associazioni ambientali NuovaMente Villafranca ed Ekoclub, rivolta a Terna e agli Enti preposti per richiedere con urgenza la modifica del tracciato dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, attualmente in costruzione anche nel perimetro dell’area urbana della Frazione Serro – Comune di Villafranca Tirrena.

Proprio così, i signori dell’energia si sono spinti fino a qui. Sorgente, Archi, Cattafi , San Filippo del Mela, Passo Vela, Pace del Mela, Pirrera, San Pier Niceto: queste le aree altamente colpite dallo slalom degli elettrodotti che zigzagano alcuni, assecondando gli interessi occulti di privati.

Ma i cittadini non si arrendono e, sperando in una svolta, si affidano ad una lettera, alla quale però finora non ha mai risposto nessuno, né Terna, né nessun altro.

Ci riferiamo alla Presidenza della Regione siciliana, la Prefettura di Messina, il Ministero dell’Ambiente, l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, il dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comune di Villafranca Tirrena, il Dipartimento regionale Protezione Civile della Sicilia e infine, ma non per questo meno importante, il Genio Civile di Messina. Tutti non pervenuti. Nessuna di questi uffici ha mai risposto.

Ma cosa si legge in questa lettera di cosi tanto compromettente, tanto da essere ignorata? Secondo quanto specificato nella missiva dell’Associazione, appare chiara la richiesta a Terna di una modifica dell’opera, soprattutto per quanto riguarda “lo spostamento di 3 tralicci (n.44-45-46) dell’elettrodotto, da posizionare, secondo il progetto, nel perimetro dell’area urbana della Frazione Serro – Comune di Villafranca Tirrena”.

Appaiono chiare anche alcune anomalie che comproverebbero il grande pericolo che gli abitanti di queste aree altamente critiche, rischiano a causa della presenza degli elettrodotti. E dire che, laddove si dovesse constatare che il costruendo elettrodotto potrebbe nuocere alla salute dei residenti, o dovesse presentare criticità (per esempio quelle zone ad elevato rischio franoso come Serro), “la società Terna, secondo l’art.6 del decreto autorizzativi, è obbligata a eseguire le varianti in corso d’opera, senza necessariamente presentare un nuovo progetto come va dichiarando”. (a destra, un’immagine di dissesto idrogeologico: l’area del Messinese dove Tera vorrebbe far passare l’elettrodotto è a rischio idrogeologico)

Un’ulteriore analisi, degna di nota, è prevista per ciò che concerne la distanza massima dalle abitazioni che il Documento Terna UX LAE 08, “in ottemperanza alle normative vigenti” pone a 5 kV/m come limite massimo di esposizione per le linee in prossimità di ambienti abitativi.

A Pace del Mela e a San Pier Niceto, i tralicci dell’alta tensione distano 19 metri dalle abitazioni. A Villafranca, a 70 metri. Non solo. Ad essere colpiti sono anche le aree gioco per l’infanzia e gli ambienti scolastici e tutti i luoghi adibiti a permanenze superiori a quattro ore di esposizione.

Il punto è che a Villafranca Tirrena l’elettrodotto si trova nel parco urbano di Serro, zona ad elevato rischio R4 e area collinare colpita annualmente da incendi. In caso di disastro, infatti, occorre intervenire tempestivamente, altrimenti sarebbero i centri abitati ad aver la peggio.

Qui, ogni anno, l’attività dei Canadair (aerei antincendio) è molto intensa e particolarmente impegnata nella lotta attiva agli incendi. Inoltre sono previste rigide procedure, poiché “l’elettrodotto – si legge nella lettera – provoca un grosso limite operativo dei mezzi di soccorso nell’area in prossimità dei tralicci/pali monostelo N.44-45-46, nella Frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena”. (a sinistra, un incendio: l’area dove Terna vorrebbe far passare l’elettrodotto è a rischio di incendi)

In caso di incendio, il programma prevede, infatti, la disattivazione dell’elettrodotto (non del singolo traliccio), e questo, per evitare il rischio di elettrocuzione per il personale a terra e per permettere ai Canadair o gli elicotteri di avvicinarsi il più possibile alla zona in fiamme.

“Il pilota dell’aeromobile antincendio – si legge – non è mai autorizzato al lancio se non su direttrici parallele ed a distanza di sicurezza dall’elettrodotto”.

Ma effettuare questa procedura richiederebbe del tempo che contrasta con la tempestività di un’operazione di soccorso, soprattutto se si tratta di incendio.

“Inoltre si legge ancora nella lettera – non tutti gli elettrodotti sono disattivabili”.

Ma non è finita qui. Questo progetto pianifica “la futura presenza dei tralicci in zone denominate Aree a franosità diffusa e in presenza di dissesti conseguenti ad erosione accelerata”. A segnalarlo è la Carta della pericolosità e del Rischio Geomorfologico del Comune di Villafranca Tirrena, che inoltre indica questa zona “a rischio P2 medio e P3 elevato”.

Per l’esattezza, l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi tratto aereo, ricadente nei Comuni di Messina e Villafranca Tirrena, attraversa la Zona di Protezione Speciale (ZPS) ITA030042 Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare e area marina dello Stretto di Messina, che parzialmente è anche Sito di Interesse Comunitario(SIC).

“La soluzione progettuale – si legge – autorizzata per l’attraversamento della suddetta ZPS e SIC, è in palese contrasto, anche insanabile, con il relativo Piano di gestione, approvato con decreto ARTA Sicilia”.

Le associazioni ambientali, nella lettera, rilevano infine che è stato lo stesso assessorato regionale al Territorio e Ambiente a “determinare la disattenzione della prescrizione prevista dal Piano di gestione, relativa all’obbligo di realizzare i nuovi elettrodotti ricadenti in dette aree, prevedendo l’interramento dei cavi”. (a destra, un Canadair: la presenza dei tralicci di terna rende problematico l’intervento degli aereiin caso di incendio, con grave pericolo per gli abitanti e pe ril territorio)

Da qui la richiesta delle stesse, alla Società Terna e agli Enti preposti, di rivedere il progetto “con l’esecuzione della modifica del tracciato e lo spostamento dei tralicci/palo monostelo N. 44-45-46 dell’elettrodotto, in aree più a sud e a basso rischio per la popolazione civile interessata. Ciò consentirebbe, in caso di calamità naturali, l’intervento aereo di mezzi della Protezione Civile, tenuto conto anche dei devastanti incendi stagionali, e di quanto verificatosi sul territorio, dopo l’alluvione del 22 novembre del 2011, in cui si registrarono gravi, importanti e significativi dissesti idrogeologici e frane, con l’interruzione delle strade provinciali nelle frazioni di Serro e Calvaruso”.

 


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