Live 80: il rock raccontato per immagini

Dal 30 Giugno all’11 Luglio presso le Ciminiere di Catania si tiene una mostra fotografica contenente le foto scattate da Francesco Virlinzi durante i numerosi concerti dei maggiori artisti degli anni ’80 cui ha assistito un po’ in tutto il mondo.

 

Il patron della Cyclope Records, noto al grande pubblico per aver lanciato, tra gli altri, la “cantantessa” Carmen Consoli e i Denovo sulla scena nazionale, ha il grande merito di aver creato e sostenuto l’importante etichetta discografica siciliana.

 

R.E.M., Bruce Springsteen, Tracy Chapman, U2, Elvis Costello, Rolling Stones, sono solo alcuni degli altisonanti nomi che troneggiano sulle pareti della sala adibita per l’occasione.

 

 

Le immagini della mostra ci raccontano scene di backstage, particolari del palco o del pubblico che assisteva ai concerti, ma soprattutto, incredibili primi piani che F.V. scattava, con l’abilità di un fotografo professionista, proprio “on stage” grazie agli intensi rapporti d’amicizia che aveva con quegli stessi artisti che immortalava con il suo obiettivo.

 

Questi, infatti, sapevano che il giovane Francesco fotografava solo per divertimento e senza alcuno scopo di lucro e gli permettevano di avvicinarsi senza problemi ed entrare per la porta principale in un mondo che lo affascinava ed in cui poteva saziare quelle passioni che aveva coltivato fin da piccolo: la musica e la fotografia.

 

La mostra è stata interamente concepita ed organizzata da Nica Midulla, madre di Francesco e supporto costante per tutta la vita del figlio, che mi ha gentilmente concesso una breve intervista.

 

D. : Mi descriva brevemente Francesco, com’era?

N. : Bè, cosa vuole che le dica, sono la madre, non sarei obiettiva. Quello che posso dirle è che Francesco ha coltivato la passione per la musica fin da piccolo: è stato senza dubbio il filo conduttore di tuta la sua vita. Pensi che da bambino si addormentava solo ascoltando i Beatles e quando era giovane imparò a suonare la chitarra e mise anche su un gruppo che si chiamava Sansone e i filistei che durò cinque anni dall’85 all’89.

 

D. : Una grande passione dunque.

N. : Sì, grandissima. Pensi solo che Francesco spendeva tutto lo stipendio che guadagnava nell’azienda del padre (una nota concessionaria automobilistica N.d.R.) in concerti. Andava in tutto il mondo pur di seguire gli artisti che adorava e con molti di loro riuscì ad instaurare sinceri rapporti di amicizia come quelli con i R.E.M. o Bruce (Springsteen N.d.R.), che tuttora mi sono vicini e che nutrivano profonda stima nei confronti di mio figlio.

 

D. : Parliamo adesso dell’altra sua grande passione: la fotografia.

N. : Anche questa è qualcosa che coltivava sin da piccolo. Girava per casa con una polaroid a fare continuamente foto. Non ha frequentato nessun corso ed è stato assolutamente autodidatta.

 

D. : la Cyclope Records, com’è nato questo progetto?

N. : Nel garage di casa. Era la naturale conseguenza per uno che aveva sempre avuto a che fare con la musica. Francesco fece tutto da solo senza mai chiedere soldi al padre che non condivideva questa sua passione e preferiva che si occupasse invece dell’azienda di famiglia. Lentamente cominciò a comprare le prime apparecchiature ed aprì anche una sala di registrazione, la Waterbird. Ma il vero successo lo ebbe con Carmen Consoli: fu allora che la Cyclope ebbe risalto nazionale.

 

D. : Progetti per il futuro?

N. Nelle mie intenzioni ci sarebbero quelle di portare la mostra anche in altre parti d’Italia. Due date ancora non confermate dovrebbero essere Roma in Novembre e Bologna verso Natale.

 

Per chi fosse interessato, le foto esposte in mostra saranno messe in vendita dalla Cyclope Onlus, un’organizzazione a scopo benefico gestita sempre dalla madre di Francesco che si propone, con il ricavato, di far conoscere e studiare la musica agli adolescenti.


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