Sta suscitando non poche polemiche la decisione del governo regionale di fissare la data delle amministrative siciliane per il prossimo 21 e 22 aprile, in anticipo rispetto al resto ditalia dove si andrà alle urne il 26 e il 27 maggio (tre i grandi comuni al voto catania, messina e siracusa. Le province attualmente commissariate sono quelle di catania, caltanissetta, ragusa e trapani, ma se non dovesse passare la legge per il loro riordino si dovrebbe andare al voto in tutti e nove gli enti. ).
Amministrative, Cascio e Cracolici: “Una decisione assurda anticipare la data”
Sta suscitando non poche polemiche la decisione del governo regionale di fissare la data delle amministrative siciliane per il prossimo 21 e 22 aprile, in anticipo rispetto al resto dItalia dove si andrà alle urne il 26 e il 27 maggio (tre i grandi Comuni al voto Catania, Messina e Siracusa. Le Province attualmente commissariate sono quelle di Catania, Caltanissetta, Ragusa e Trapani, ma se non dovesse passare la legge per il loro riordino si dovrebbe andare al voto in tutti e nove gli Enti.).
Dopo l’affondo di Davide Faraone , arriva anche quello del Pdl e di un’ altra parte del Pd.
Il presidente Crocetta sta giocando con le istituzioni. Gravissima la delibera con cui il governo fissa la data delle amministrative il 21 ed il 22 aprile prossimi, ovvero in un periodo in cui lArs sarà in piena sessione di Bilancio. Lo afferma Francesco Cascio, deputato regionale del Pdl ed ex Presidente dell’Ars-
Si tratta – continua Cascio – di una vera follia, considerato che, anticipare la competizione elettorale, rispetto allapprovazione del Bilancio Regionale, comporterà che i Comuni non potranno godere neppure dei trasferimenti finanziari necessari allo svolgimento degli stessi adempimenti elettorali.
Inoltre – aggiunge Cascio – ad aggravare gli effetti di questassurda quanto incauta decisione, anche il fatto che, tutto ciò renderà impossibile per lARS approvare la riforma delle province, calendarizzata proprio in quelle date e, peraltro, a suo tempo, annunciata dallo stesso Crocetta al fine delle esigenze di contenimento dei costi della spesa pubblica.
Una decisione – cosa ancora più paradossale – assunta dalla Giunta in assenza dellassessore competente, ovvero quello alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, Patrizia Valenti, il che lascia ulteriormente perplessi rispetto ad una soluzione che è davvero istituzionalmente irrispettosa del Parlamento, nella misura in cui paralizza lattività legislativa in un momento in cui essa è impegnata ad affrontare le molteplici emergenze socio-economiche della Sicilia.
All’attacco anche Antonello Cracolici del Pd: “Rimango stupito e disorientato: non capisco come faccia il governo regionale ad annunciare di volere andare avanti sul processo di riforma delle Province, e al tempo stresso indire il voto per aprile confermando di fatto l’attuale modello. Insomma, si discuteva di riforme, di scioglimento, e invece resta tutto com’e’?”.
“Nei mesi scorsi -aggiunge Cracolici – l’Ars ha avviato il confronto parlamentare per il superamento dell’attuale assetto e numero delle Province regionali, e appena pochi giorni fa l’assessore Valenti aveva annunciato l’intenzione della giunta di varare una riforma. Adesso apprendiamo che si votera’ ad aprile, dunque, per cinque anni tutto restera’ cosi’ com’e. Ritengo inaccettabile che ancora una volta si utilizzi l’Autonomia per mantenere sistemi che fanno acqua da tutte le parti”.