"mi spiace per napolitano, ma io sto con ingroia, non ho dubbi. Non ci possono essere segreti. Perchè il presidente della repubblica deve avere segreti rispetto ai cittadini? ma siamo scemi? deve rivelare il contenuto delle intercettazioni». Lo ha detto franco battiato, assessore regionale al turismo , a la zanzara su radio24.
Battiato: “Napolitano ha sbagliato, io sto con Ingroia”
“Mi spiace per Napolitano, ma io sto con Ingroia, non ho dubbi. Non ci possono essere segreti. Perchè il presidente della Repubblica deve avere segreti rispetto ai cittadini? Ma siamo scemi? Deve rivelare il contenuto delle intercettazioni». Lo ha detto Franco Battiato, assessore regionale al Turismo , a La Zanzara su Radio24.
«Con il ricorso alla Consulta – dice Battiato – Napolitano ha messo in difficoltà i giudici di Palermo. Il Csm è andato contro Scarpinato, ci rendiamo conto? Siamo in un mondo in cui ci sono preti che spacciano cocaina, dottori che fanno operazioni per guadagnare milioni di euro e il paziente magari non ne ha bisogno… ci può anche essere un presidente della Repubblica che ha fatto delle stupidate. Stimo molto Napolitano, ma in questo caso ha sbagliato».
Il caso, che ha suscitato polemiche e tensioni all’interno della stessa magistratura, ha portato anche alle dimissioni dall’Anm palermitana del presidente e del segretario, il pm Nino Di Matteo e il procuratore aggiunto Vittorio Teresi. Non riesco più a sentirmi parte di un’associazione che, nei suoi organi rappresentativi a livello nazionale, si è andata sempre più caratterizzando per valutazioni e interventi che sembrano dettati da criteri di opportunità politica e che talvolta finiscono per denotare un pericoloso collateralismo al potere a scapito della doverosa tutela di colleghi impegnati in attività giudiziarie particolarmente complesse e delicate, scrive Di Matteo.
L’Associazione nazionale, infatti, si è praticamente schierata con il Quirinale dopo la sentenza della Consulta che ha accolto il ricorso di Napolitano e bacchettato la Procura di Palermo per la mancata distruzione delle telefonate intercettate tra il capo dello Stato e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. o.