Giuliana scommette sul turismo

Il Comune di Giuliana finalmente si dota di uno strumento urbanistico per il riordino del suo Centro storico, applicando i criteri e le procedure previste dalla Circolare 3/2000 della Regione (assessorato regionale Territorio e Ambiente).

Dal 1984, data in cui veniva approvata la Variante al Piano Comprensoriale n. 6 del 1973, ad oggi, questo è il primo strumento urbanistico di cui l’Amministrazione di Giuliana, piccolo centro in provincia di Palermo, si sta dotando nell’interesse di tutti i cittadini, al fine di avere un apparato normativo orientato ad un rigoroso rispetto delle caratteristiche del centro storico, ma aperto alle esigenze di rinnovo e adeguamento del patrimonio abitativo agli attuali standard di vita. (a sinistra, una veduta del Castello federiciano di Giuliana)

Il progetto urbanistico è stato redatto dai seguenti professionisti: architetto Giovanni Cattafi, ingegnere Danilo Ciralli e architetto Maria Chiara Tomasino, con la consulenza del professore Giuseppe Gangemi, docente di Urbanistica dell’Università di Palermo.

Abbiamo posto qualche domanda all’architetto Maria Chiara Tomasino.

Di quale strumento urbanistico si tratta e quali sono le strategie di recupero previste?

“Si tratta della Variante generale per il recupero del centro storico relativa all’aggiornamento dei contenuti del vecchio Piano Comprensoriale. La redazione è stata affrontata a partire dalla lettura storica dell’evoluzione della cittadina, nel confronto tra diverse epoche di crescita. Ciò ha consentito di colmare le carenze dell’obsoleto strumento urbanistico vigente e, soprattutto, ha consentito una nuova perimetrazione del Centro storico (15,00 ettari) avvalorata anche dell’apposita Scheda del Consiglio d’Europa redatta nel 1980 dal professore Giuseppe Gangemi. In particolare, sono state incluse nella nuova perimetrazione alcune zone a margine dell’abitato, in quanto brani di tessuto urbano di antico impianto”.

Quali sono gli interventi più importanti?

“I più importanti interventi proposti riguardano l’innalzamento degli standard abitativi, che comportano anche il miglioramento delle reti dei servizi pubblici, e la loro compatibilità con lo sviluppo turistico (paese-albergo, albergo diffuso, etc.)”.

A Giuliana non mancano i valori storici. Qual è il loro stato?

“Lo stato di fatto ha evidenziato che buona parte delle unità edilizie esaminate contiene corpi di fabbrica originari e che le trasformazioni hanno interessato soprattutto la sopraelevazione dei vecchi edifici, mentre il tessuto viario di impianto è rimasto immodificato. Questo è un dato di estrema importanza che dimostra come la sussistenza di valori storici nel Centro storico di Giuliana sia tutt’altro che remota”.

E la conservazione?

“Per quanto riguarda lo stato di conservazione delle singole unità edilizie, si alternano fabbricati in buono stato, che hanno subito interventi di ricostruzione e ristrutturazione recenti; fabbricati che presentano discrete condizioni negli intonaci, nelle coperture e negli infissi; fabbricati che presentano lesioni strutturali, intonaci degradati e fabbricati in pessime condizioni. Lo stato d’uso prevalente è quello originario per il 72,80%, mentre il 17,54% delle case è oggi abbandonato. D’altro canto, l’abbandono massiccio dei residenti, per spostamento e calo di natalità, ha involontariamente favorito la conservazione complessiva della struttura urbana, sia nei suoi spazi pubblici che nelle tipologie edilizie private”.

Quali iniziative i privati possono avviare per intervenire nelle loro case?

“La possibilità di procedere al recupero del patrimonio edilizio della zona ‘A’, anche attraverso singole iniziative dei privati con concessione edilizia diretta, cioè senza obbligo di piano particolareggiato preventivo (come prevede la norma), consente l’attivazione di risorse altrimenti difficilmente impegnabili che possono tuttavia innescare un processo di recupero complessivo dell’intero centro storico. Nel presupposto che anche per il Centro storico di Giuliana la prospettiva di sviluppo non può che essere quella legata alle attività turistiche, e in particolare quelle ricomprese nell’ambito di un sistema turistico-culturale di tipo relazionale, la Variante generale per il recupero del Centro storico contribuisce alla creazione dei presupposti progettuali di valorizzazione del Centro storico, in quanto può determinare la realizzazione diretta di strutture d’attrazione e di accoglienza, oltre che migliorare la qualità dell’abitare in un centro urbano minore sì per entità demografica, ma assolutamente di primo piano dal punto di vista della storia degli insediamenti nella nostra Provincia di Palermo. Così il Castello federiciano dei secc. XIII-XIV attorniato dai corpi di fabbrica del Convento della SS. Trinità dei PP.Olivetani di Santa Maria del Bosco del 1648-1655, insieme con un elevato numero di altri edifici religiosi, ma anche di Palazzi nobiliari di impianto sette-ottocentesco appaiono incastonati in un tessuto di edilizia storica minore di cui sarà possibile riscoprire il valore anche economico”.

Planimetria di progetto del centro storico urbano .Modalità di intervento.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]