Bankitalia: l’economia in Sicilia? Sempre peggio. Cresce solo la disoccupazione

‘Abbiamo registrato un peggioramento dell’andamento dell’economia rispetto alla fine del 2011 in tutti settori produttivi. Non solo la Sicilia ma tutto il Meridione ha mostrato una riduzione dei livelli produttivi come nel 2009″.  Parole amare quelle del direttore della filiale siciliana della Banca di Italia Giuseppe Arrica, che oggi a Palermo, ha presentato i risultati dell’analisi dell’andamento dell’economia regionale nell’ultimo semestre.

Vediamo i dettagli:

Il tasso di disoccupazione e’ aumentato di 4,8 punti percentuali rispetto al primo semestre del 2011 portandosi al 19,4%, tasso che non si raggiungeva dal 2003. In aumento di 91 mila unita’ anche le persone in cerca di occupazione. Gli occupati sono diminuti del 2,6% con una fuoriscita dal mercato del lavoro di 38 mila persone.  Il tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 ed i 64 anni si attesta al 41,6% con un differenziale negativo rispetto alla media nazionale di ben 15 punti percentuali.

La contrazione degli occupati ha riguardato tutti i settori ma principalmente edilizia ed industria che hanno fatto segnare un calo complessivo del 7,9%. Negativo l’andamento del ricorso agli ammortizzatori sociali: nei primi nove mesi del 2012 il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate e’ cresciuto del 58,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Male anche l’industria con il crollo di  fatturati ed ordinativi. Secondo un sondaggio di Bankitalia  su un campione di aziende con almeno 20 addetti oltre la meta’ ha registrato una riduzione dei fatturati nei primi nove mesi del 2012 in peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando gia’ il fatturato era diminuito del 37,5%. Soltanto il 19% ha registrato un aumento delle vendite.

Nell’edilizia oltre il 50% degli imprenditori stima una riduzione dei livelli produttivi e meno del 20% prevede di aumentarla. Nel commercio, invece, quasi il 60% registra un calo del fatturato e il 23% stima di chiudere l’esercizio in perdita.

In stagnazione anche il settore turistico: dopo la ripresa dello scorso anno gli arrivi sono aumentati soltanto dello 0,2% cosi’ come sono diminuite della stessa percentuale le presenze. Calano del 2.8% le presenze di connazionali mentre i flussi provenienti dall’estero subiscono una brusca battuta d’arresto con un aumento soltanto del 3,1% nel numero di pernottamenti rispetto ad una crescita dell’anno precedente del 14%. Risultato positivo invece riguarda la spesa degli stranieri nell’isola cresciuta nel primo semestre del 12,9%.

La congiuntura economica negativa ha interessato anche il settore del trasporto aeroportuale. Secondo dati diffusi da Assoaeroporti, riferiti ai tre scali principali della Sicilia, il traffico si e’ ridotto dell’1,6% in riferimento alle merci trasportate. Del 3,3% invece la diminuzione del traffico passeggeri. In calo dell’8,2% i voli nazionali con una diminuzione dei passeggeri del 4,8%.

Agonia anche sul fronte de credito: in calo la domanda di prestiti, gli istituti continuano a mantenere un atteggiamento rigido nel sistema d’erogazione e la qualita’ del credito peggiora. I prestiti diminuiscono dell’1,2% mentre nel 2011 erano cresciuti del 3%. Il credito alle famiglie si e’ ridotto dello 0,7% mentre nello stesso arco temporale dell’anno precedente aveva subito un incremento del 2,7%. Il volume dei prestiti finalizzati all’acquisto delle abitazioni e’ crsciuto dell’1,2% a fronte del 4,6% del 2011.

Il credito al consumo si e’ ridotto del 3,3%. Sul versante del credito erogato alle imprese i prestiti si sono ridotti del 2,5%. Per le imprese di costruzioni il calo e’ stato del 6,8%. Il tasso di decadimento della qualita’ del credito e’ salito al 2,8%. La raccolta bancaria e’ cresciuta su base annua dell’1,2%. Cresciuti dell’1,8% i depositi delle famiglie soprattutto quelli a lunga scadenza. La raccolta presso le imprese segna invece un -3,9%.

Si riduce  anche il ricorso al credito e i prezzi delle case, per la prima volta, dopo 10 anni, scendono di 4 punti percentuali in termini reali (-0,9% in termini nominali).

L’unico dato positivo e’ l’export ma l’aumento dell’esportazioni e’ dovuto quasi esclusivamente alla crescita dei prodotti petroliferi che rappresentano il 75%.


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