Dipendenti Gesip ignorati dall’Ars: “No al caos a Palermo, ma i politici sono sordi”

E’ inutile bussare all’Ars, non vi aprirà nessuno.  Questo è quanto si sono sentiti rispondere alcuni dipendenti Gesip che da stamattina sono riuniti in un sit-in davanti Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana a Palermo, chiedendo di essere ricevuti dal presidente, Francesco Cascio o da altri parlamentari.

I politici, insomma non ci sono. Tutti impegnati nella campagna elettorale. E del destino di 1800 padri di famiglia, che complice il governo di Roma sostenuto da Pdl, Pd e Udc, si ritrovano senza un futuro, non gliene può fregare di meno. Anche perché, cinici per come sono, probabilmente  pensano che contribuire a risolvere l’emergenza significherebbe dare una mano ad un sindaco che non è loro compare.  Per spregiudicate operazioni politiche, 1800 famiglie palermitane sono abbandonate alla fame.  E questo i dipendenti Gesip lo hanno capito.

“Noi non vogliamo creare problemi ai cittadini e ci dispiace per quanto fatto da qualche facinoroso, ma noi siamo brave persone, vogliamo solo il lavoro” dice un precario Gesip a LinkSicilia “ma come facciamo ad esporre le nostre ragioni ai politici se questi non ci vogliono ascoltare, né ricevere? Ditecelo voi.  Non è questa una emergenza tale da convocare una seduta straordinaria? A noi pare di si. Eppure ci stanno dicendo di andare via da qui perché tanto i politici non ci riceveranno. Ma per chi lavorano? E soprattutto chi li paga? Non siamo forse noi cittadini? E perché i politici siciliani amici di Monti a Roma non fanno niente per noi?La verità-conclude-è che stanno facendo gli scaltri sulla nostra pelle e invece di pensare alle famiglie dei disoccupati pensano a fare dispetti politici al sindaco Orlando”. Vero è.

Perché Roma soffia sul fuoco Gesip
Palermo, ‘caso’ Gesip, a pagare non possono essere i cittadini

Foto tratta da Palermoreport.it


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