Formazione, Albert e il Pd sono andati via, ora si può pensare ai lavoratori

Si è aperto il sipario sul teatrino politico nel settore della formazione professionale siciliana. Un segmento della Pubblica Amministrazione strategico e determinante per le ricadute elettorali. Un settore caldo e litigioso che negli ultimi mesi ha fornito il meglio di sé. Oggi nella programmata Giunta regionale potrebbe venire fuori un nuovo nome di ssuperburocrate in sostituzione di Ludovico Albert, che nei giorni scorsi ha lasciato la plancia di comando del dipartimento della Forlazione professionale, il più chiacchierato della Regione siciliana.

Intanto va detto che il primo effetto provocato delle dimissioni di Albert è stata la pioggia di critiche dal mondo politico. Un risveglio di parte della politica siciliana, stranamente in letargo per tanti mesi. Ciò che suscita dubbi è che le critiche arrivano quando la decisione di Albert è già presa con una missiva indirizzata al presidente Lombardo. Dove sono stati questi politici prima di adesso? Nascosti per paura di ritorsioni, o chissà cosa?

Le dimissioni del potente dirigente generale dei governi Lombardo non potevano non destare scalpore e clamore. Per il momento, per la modalità, per le elezioni regionali dietro l’angolo che nestrumentalizzano la scelta. Certo, le critiche quotidiane e martellanti non fanno piacere a nessuno e possono infastidire anche il più potente dei tecnici assoldato dal più grande Partito politico nazionale.

Il gioco al rialzo di Albert nell’inviare una missiva al presidente della Regione, Lombardo, infastidito com’era, il ‘manager’ piemontese, per le critiche insistente ed asfissianti, nella speranza di ricevere l’ennesima copertura politica per la prosecuzione dell’incarico di“sceriffo”, non ha prodotto gli effetti desiderati. Almeno per lui.

Ecco la vera novità: pensava, Albert, di ricevere scroscianti applausi e pacche sulle spalle dal presidente Lombardo. Invece…. Invece il Governo regionale lo ha mollato di brutto. Forse era all’oscuro del probabile ‘divorzio’ tra Lombardo ed il Pd. O forse pensava di essere confermato in quanto il migliore. O forse Lombardo si è reso conto che, elettoralmente parlando, gli scontenti della gestione Albert (Pd romano escluso, ovviamente) hanno un peso maggiore dei beneficiari?

Intanto, la notizia oramai ha fatto il giro di tutte le chiese. Cosa accadrà? Attendiamo di conoscere il sostituto che dovrà traghettare fino alle elezioni regionali il settore della formazione professionale. Anche qui il toto candidati non è una novità. Si parla con insistenza di Anna Maria Corsello che andrebbe ad assumere l’interim come alto burocrate, capace e di fiducia, in grado di poter aggiustare una parte dei danni prodotti in due anni di scellerata gestione della formazione professionale da parte del Pd e del suo prode “giustiziere”. Ma circola anche il nome di Patrizia Monterosso, in atto segretario generale a Palazzo D’Orleans, donna in possesso di qualità e competenze specifiche nel settore della formazione professionale, avendone proficuamente già ricoperto l’incarico.

In calo le quotazioni di Anna Buttafuoco, dirigente responsabile dell’ambito formativo conosciuto come O.I.F., cioè Obbligo Istruzione e Formazione professionale, troppo vicina, pare a Cracolici, Lumia/Genovese/Papania.

Restiamo basiti nel dovere commentare la dichiarazione rilasciata sui quotidiani stamattina dal redivivo MarioCentorrino, il primo a pagare per i macroscopici errori commessi nella dissennata gestione della formazione professionale. Lo ritroviamo con la stessa confusione mentale di quanto andò via dall’assessorato. In questo ha mantenuto coerenza. Parla di disagio di Albert per il cambio di linea politica in assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale, usa toni allarmistici, si spinge oltre, sino ad auspicare che “le dimissioni non si riflettano sul percorso della riforma che è appena iniziata cambiando radicalmente il settore”.

Che le polemiche siano entrate nel confronto politico-elettorale non vi sono dubbi. Infatti il teatrino è già iniziato da molti giorni. Questo significa che il settore della formazione professionale è in atto sottoposto a stritolamento tra il Pd da un lato e Lombardo e i suoi alleati dall’altro lato. L’ex assessore regionale, Centorrino, da parte sua, forse fa confusione, non sa, a quanto pare, che prima del dirigente generale oggi dimissionario sceso dalla Mole Antonelliana fin in Sicilia, alti burocrati siciliani, dotati di fine intelligenza e grandi capacità e competenze distintive, avevano avviato attività formative con l’utilizzo delle risorse comunitarie.

Ci sentiamo in dovere di tranquillizzare Centorrino, precisando che l’impiego dei fondi comunitati nel settore della formazione professionale non è una novità introdotta dalla sua gestione. Non ci vediamo alcuna difficoltà nell’accelerare le procedure di avvio dell’Avviso 20. Semmai, qualcuno dovrebbe chiedere il conto ad Albert. Se non è partito ancora l’Avviso 20 ed il dirigente generale si è dimesso, ci chiediamo: sono stati raggiunti i risultati previsti dal suo mega contratto? Vi sono ipotesi di danni erariali per via delle decine e decine di ricorsi presentati da Enti formativi e lavoratori? Vedremo.

Intanto è il caso che qualcuno provi a tranquillizzare il professore Centorrino sul fatto che chi subentrerà al suo fedele torinese non toccherà nulla della riforma epocale. Sa perché, caro professore, non si toccherà nulla? Proprio perché nulla c’è da salvare, la riforma non c’è mai stata, si svegli dal sogno. E poi l’assessore attuale, Accursio Gallo, cosa fa? Si inserisce nella polemica con Centorrino. Ma Gallo lo sa che i tecnici sono importanti fino ad un certo punto? Lo sa l’assessore Gallo che, quando c’è odore di competizione elettorale, il politico non lascia spazio ad alcuno e monopolizza l’attenzione su ogni cosa?

Su questa vicenda di Albert, tutta politica, è forse il caso di essere misurati ed attendere le decisioni di Raffaele Lombardo e Riccardo Savona. Non crede, caro assessore Gallo? Chi sostituirà Albert dovrà accelerare le procedure per l’avvio dell’Avviso 20/2011 e, contestualmente, attivare la programmazione del Piano regionale dell’offerta formativa (PROF) per il 2013, nel rispetto delle previsioni normative vigenti.

Il primo obiettivo dovrebbe essere quello di rasserenare otto mila lavoratori che dovranno votare. E lo si dovrà fare anche attraverso un appostamento di risorse in bilancio. Quest’ultima previsione garantirebbe, secondo taluni, il riassorbimento di tutto il personale in esubero. Si eviterebbero, con ogni probabilità i licenziamenti strumentali, attuati, a quanto pare, per fini strettamente elettorali.

Magari si potrebbe dare corso ad un’operazione trasparenza nel settore della formazione professionale.

Formazione, la Cisl tifa per Albert


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