Le autorità si sono svegliate. O almeno così sembra. Il riferimento non è alla magistratura che, tra tutte le autorità, rispetto allincendio della discarica di bellolampo, è lunica che è rimasta sveglia. Parliamo delle altre autorità che, fino ad oggi, sono rimaste a guardare.
Bellolampo, isole siciliane e boschi in fiamme: tre simboli della Regione allo sbando
Le autorità si sono svegliate. O almeno così sembra. Il riferimento non è alla magistratura che, tra tutte le autorità, rispetto allincendio della discarica di Bellolampo, è lunica che è rimasta sveglia. Parliamo delle altre autorità che, fino ad oggi, sono rimaste a guardare.
Cominciano a venire fuori i dati, anche se in modo anomalo. Si sa soltanto che la percentuale di veleni, presente nellaria che respiriamo a Palermo e, supponiamo, anche in altri centri vicini, è piuttosto elevata. In un panorama di incertezza cè solo una certezza: le strutture pubbliche che avrebbero dovuto tutelare e, soprattutto, informare in cittadini non hanno funzionato.
Non si hanno ancora notizie della Asp 6 (Azienda sanitaria provinciale di Palermo). Non si hanno notizie dellassessorato regionale al Territorio e Ambiente.
Si hanno invece notizie – vaghe – sullassessorato regionale alla Salute dove stamattina è stata convocata una riunione tecnica per esaminare i dati (quali?). Una riunione convocata a quasi dieci giorni dallincendio della discarica di Bellolampo per fare il punto della situazione (alla buonora…).
Per il resto, la Sicilia, nel suo complesso, ha dimostrato, ancora una volta, di essere una Regione allo sbando: due assessorati regionali – Salute e Territorio e Ambiente – che hanno brillato per assenza. Una Protezione civile che, nei giorni dellemergenza di Palermo, non ha trovato di meglio che trovare 4,8 milioni di euro per foraggiare la Compagnia delle Isole, società di navigazione che sta a cuore al Governo della Regione e che dovrebbe acciuffare il trasporto dei rifiuti e delle merci pericolose per Ustica, isole Egadi e Pantelleria.
Per carità: anche questa è unemergenza, anche se creata ad arte, però, dal Governo regionale e dallArs. Forse, se non fosse stata creata questa emergenza, la Protezione civile avrebbe potuto – con maggiore profitto – occuparsi dellincendio di Bellolampo e, soprattutto, degli effetti dei fumi velenosi sulla popolazione.
E interessante notare la sequenza contemporanea degli eventi e le responsabilità. Vediamoli.
I boschi di mezza Sicilia bruciano perché, ancora a metà luglio, il Governo della Regione, occupato a pilotare nomine di sottogoverno, non ha predisposto gli interventi antincendio. In tutto questo un assessore – Andrea Vecchio – non ha trovato di meglio che denigrare la categoria dei Forestali.
Contemporeneamente, esplode il caso dei trasporti dei rifiuti e di merci pericolose (benzina, gasolio, bombole di gas da cucina e bombole di ossigeno) a Ustica, nelle Egadi e a Pantelleria. A creare il problema sono, come già ricordato, Governo e Ars, che sostanzialmente inventano di sana pianta una mancata copertura finanziaria. Disagi per gli abitanti delle isole e per i turisti che avrebbero potuto essere vitati. Ma tant’è.
Negli stessi giorni va a fuoco la discarica di Bellolampo, gestita dai commissari inviati dal Ministero dellEconomia. Direte: che centra la Regione siciliana? Centra. Di fatto, lamministrazione regionale non ha messo lArpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) di ben operare. Perché? Semplice: riducendo del 20 per cento i fondi destinati a questa struttura operativa (13 milioni di euro rispetto ai 16,5 milioni dellanno scorso e ai 18 milioni di euro di due anni fa).
Attenzione: tutto questo è avvenuto ben sapendo che il taglio drastico di fondi allArpa avrebbe potuto creare problemi di gestione. Il nostro giornale, durante la discussione sul bilancio regionale e anche dopo, è più volte intervenuto, segnalando linsensatezza dei tagli a una struttura operativa delicatissima che, in presenza di emergenze – come quella di Bellolampo – assicura un servizio importantissimo. Lemergenza è esplosa, ma lArpa aveva subito tagli pesantissimi.
In compenso, il Governo ha salvato i fondi della cosiddetta tabella H, un mega concentrato di carrozzoni mangiasoldi (a parte qualche rarissima eccezione). Per non parlare dei consulenti della presidenza della Regione e dei dodici assessorati. Come una vera Regione Autonoma ma sottosviluppata – culturalmente prima che economicamente – abbiamo assicurato i soldi pubblici agli amici della Tabella H e e ai consulenti di Lombardo e dei suoi assessori, mettendo in crisi l’Arpa. Complimenti vivissimi a Governo e Ars.
E i rilevamenti sulla diossina, che avrebbero dovuto essere fatti in tempi strettissimi? La prossima volta, se ci saranno tempo e soldi…