Ast, ‘buco’ da 100 milioni di euro

Più che un’interrogazione rivolta al Governo della Sicilia sembra un’inchiesta. Una raccolta meticolosa di dati che danno la misura della crisi dell’Ast, Azienda siciliana trasporti e, soprattutto, delle ragioni – di natura puramente clientelari – per le quali questa Azienda regione versa oggi in una pesante crisi finanziaria.

Autore del’atto ispettivo è il parlamentare regionale del Pdl, Marco Falcone.

“La crisi economica che attanaglia da alcuni anni l’Azienda siciliana trasporti spa (Ast), società partecipata della Regione siciliana, sta costringendo la stessa società ad annullare o ridimensionare numerose corse, sia per mancanza di carburante che per l’impossibilità di pagare gli stipendi al personale viaggiante, causando una serie di gravissimi disfunzioni nel servizio prestato alla comunità siciliana. Tutto questo a causa di un deficit dichiarato di quasi 100 milioni di euro, debito maturato negli ultimi otto anni, sicuramente dovuto ad una cattiva gestione dell’Azienda”.

“Sono centinaia – spiega il deputato – le tratte interessate al ridimensionamento del servizio offerto dall’Ast, con prevedibili disagi all’utenza, soprattutto a tutti gli studenti e lavoratori che si servono dei mezzi di questa Azienda regionale, per raggiungere i propri posti di studio o di lavoro. Nella zona del Calatino, i mezzi che collegano Caltagirone con Catania ed i paesi della zona hanno subito un notevole ridimensionamento nel numero delle corse, gettando nello sconforto centinaia di utenti che saranno costretti a indirizzarsi verso sistemi di collegamento alternativi e più cari”.

“E’ incredibile – osserva ancora Falcone – che un’Azienda a partecipazione regionale, impegnata nell’erogazione di un servizio di vitale importanza come il trasporto pubblico urbano ed extraurbano e con beni immobiliari di inestimabile valore in tutte le più grandi città siciliane, sia sull’orlo del fallimento per una gestione infelice e azzardata che ha privilegiato le assunzioni facili rispetto al miglioramento del servizio offerto, che non ha utilizzato le proprie officine per privilegiare l’affidamento delle riparazioni all’esterno, che ha acquistato il carburante per i propri mezzi alla pompa invece che acquistarlo all’ingrosso”.

Considerato che l’eventuale fallimento e smantellamento dell’Ast avrebbe delle ripercussioni drammatiche su tutto il tessuto sociale della Sicilia, dato che gli autobus dell’Ast non solo coprono collegamenti extraurbani, ma svolgono, in alcune città il servizio urbano, Falcone chiede al Governo della Regione “quali iniziative intenda adottare per evitare il fallimento dell’Azienda siciliana trasporti e per permettere il ripristino di tutte le tratte cancellate o ridotte”.

 

 


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