Prepariamoci ad alleanze politiche inedite. Insomma, alle prossime elezioni regionali,preiste per ottobre, ne vedremo delle belle. Quelli che oggi appaiono fieri avversari, se non 'nemici', dopo il 31 luglio - giorno in cui il presidente della regione, raffaele lombardo, dovrebbe rassegnare le dimissioni - potrebbero diventare alleati. Tutto è possibile, in sicilia.
Elezioni: asse Mpa-Leontini-Pid?
Prepariamoci ad alleanze politiche inedite. Insomma, alle prossime elezioni regionali,preiste per ottobre, ne vedremo delle belle. Quelli che oggi appaiono fieri avversari, se non ‘nemici’, dopo il 31 luglio – giorno in cui il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dovrebbe rassegnare le dimissioni – potrebbero diventare alleati. Tutto è possibile, in Sicilia.
Ieri, per esempio, Innocenzo Leontini, capogruppo del Pdl all’Ars, ha lasciato tutte le ‘porte aperte’. Si è presentato in conferenza stampa insieme con il capogruppo del Pid a Sala d’Ercole, Rudy Maira. Per ribadire che il progetto portato avanti da un gruppo di parlamentari del Pdl insieme con il già citato Pid va avanti. Contemporaneaente, ha ribadito che resta nel Pdl. Ha ricordato di aver guidato fino ad oggi l’opposizione al Governo Lombardo: ma ha lasciato capire che, dopo il 31 luglio, come a ‘nascondino’, liberi tutti…
Non c’era, ieri, nelle parole di Leontini, astio nei confronti di Lombardo. Il presidente della Regione sta per uscire di scena. Ma l’Mpa rimane sulla scena. Insieme a Fli, al Movimento popolare siciliano di Riccardo Savona e all’Api di Francesco Rutelli. E Leontini è troppo intelligente per non capire che le elezioni si vincono includendo e non escludendo.
Una ‘botta, la più cattiva, il capogruppo del Pdl l’ha riservata al suo partito (che sarà tale fino al 31 luglio): “Lombardo – ha detto Leontini – ha affermato che i partiti nazionali lo invitano a non dimettersi. Mi sarei aspettato una replica da parte de vertici del mio partito. Invece…”.
E’ forse Angelino Alfano a “pregare” Lombardo di non dimettersi? Domanda assai interessante. Il primo dato certo è che Alfano non ha replicato a Lombardo. Il secondo dato certo è che Alfano, in questa farse politica – almeno rispetto alla Sicilia – sembra più confuso che persuaso.
Interessante il comunicato del capogruppo dell’Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino: “Il progetto presentato dai capigruppo Leontini e Maira è un atto di grande coraggio politico in un momento in cui la politica nazionale e regionale si interroga sul modo in cui occorre interpretare le nuove istanze dei cittadini. La discontinuità rispetto ai partiti tradizionali è necessaria oggi per riacquistare credibilità nei confronti dell’elettorato e siamo certi che questo nuovo soggetto politico saprà difendere gli interessi della Sicilia libero dagli schemi partitici che fino ad oggi hanno soffocato il dibattito e l’attività amministrativa”.
E noi che, sentendolo parlare, pensavamo a D’Agostino come uno ‘sano sano’: invece il capogruppo dell’Mpa sta dimostrano doti ‘gesuitiche’ fino ad oggi impensabili. Insomma, il messaggio è chiaro: ci saranno quattro o cinque candidati alla presidenza della Regione tra sinistre (la sinistra di Claudio Fava è molto diversa da quella di Crocetta, Cracolici e Lumia), centro, centrodestra, grillini e chi più ne avrà più ne metterà? Bene. A questo punto l’Mpa – e quello che rappresenta in termini di alleanze politiche – getta un ponte verso il nuovo soggetto che sta per nascere dall’incontro tra Pid e una parte del Pdl. Non è un’alleanza da sottovalutare, questa. Anzi.
Foto in alto a sinistra: Innocenzo Leontini (tratta da ilgiornaledipozzallo.net)