Molti grands commis della regione sono in trepida attesa dopo che sono trascorsi i termini della selezione per titoli per il conferimento dellincarico di direttore generale dellagenzia regionale per la protezione dellambiente della sicilia (arpa).
Arpa, in pole position Gianmaria Sparma
Molti grands commis della Regione sono in trepida attesa dopo che sono trascorsi i termini della selezione per titoli per il conferimento dellincarico di direttore generale dellAgenzia regionale per la protezione dellambiente della Sicilia (Arpa).
L’incarico è aperto, cioè possono partecipare anche esterni all’amministrazione, anzi essendo l’Agenzia autonoma, i dipendenti regionali devono mettersi in aspettativa, ed è molto appetibile perchè ha durata fino al 2016, senza possibilità di spoil system. Sergio Marino che aveva guidato l’Arpa dalla fondazione nel 2005, su nomina dell’allora assessore al Territorio e Ambiente, Francesco Cascio, è andato in pensione nel 2011. I pretendenti, secondo il bando, devono dimostrare di essere in possesso di esperienza almeno quinquennale di direttore tecnico o amministrativo in enti, aziende, strutture pubbliche o private, svolta nei dieci anni precedenti la pubblicazione dellavviso.
Inizialmente il bando era stato emanato dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente nel 2011, ma il 10 maggio 2012 era stato emanato un nuovo decreto dall’assessore Sebastiano Di Betta perché misteriosamente non era indicato nel precedente fra i requisiti richiesti il possesso di comprovata esperienza in materia di protezione ambientale, requisito espressamente indicato sia nella legge istitutiva sia nel regolamento di organizzazione.
Inizialmente Lombardo aveva promesso l’Arpa ad Antonello Cracolici e company (così come Sicilia Cinema e turismo, altro feudo dei finiani sul quale il solito Cracolici aveva gettato gli occhi). Il capogruppo del Pd all’Ars aveva individuato la persona adatta nell’ex coordinatore provinciale Ds di Palermo Walter Bellomo, geologo, già responsabile regionale Ambiente Ds e segretario regionale di Sinistra ecologista. Bellomo nel 2006 aveva sfiorato l’elezione alla Camera nelle liste bloccate. Ma l’abbandono, vero o presunto, del governo Lombardo da parte del Pa ha fatto tramontare l’idea, con Bellomo che non ha nemmeno presentato il curriculum. A questo punto è intervenuto il parlamentare del Pd, Pino Apprendi, che ha invocato trasparenza nella selezione e valutazione dei curricula.
Ora trapelano i primi nomi, dopo che il 18 giugno scorso sono scaduti i termini per la presentazione delle istanze. Di rilievo è quello di Domenico Michelon, ingegnere, dirigente del dipartimento regionale Energia e rifiuti , che è stato tecnico ambientale di Ecologia e Ambiente spa e direttore direttore dellAto 5 Palermo. Da Lombardo è stato nominato Soggetto Attuatore per l’emergenza rifiuti della Regione Siciliana. Una esperienza per lui esclusivamente nel campo dei riiuti.
Altro nome di peso è Tuccio D’Urso, ingegnere, dirigente regionale, negli anni ’90 vicino ad An che lo difese quando, dal coordinamento della Protezione civile siciliana fu retrocesso dall’allora presidente, Angelo Capodicasa, all’autoparco dell’amministrazione regionale. DUrso deve ad An la nomina a consulente della commissione regionale antimafia.
Chiamato dallallora Sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, come direttore dell’ufficio speciale per l’emergenza traffico del Comune, da allora D’Urso è sempre stato molto vicino a Raffaele Lombardo, allora vice Sindaco della giunta Scapagnini. È stato così direttore degli Affari extraregionali della Regione e ora è esperto alla Rappresentanza permanente dItalia presso la UE a Bruxelles. Il suo vulnus è, però, la mancanza di esperienza in campo ambientale.
E Fli? I finiani avevavo pensato all’attuale Energy Manager della Regione, Salvo Cocina, a lungo a capo della Protezione civile siciliana, che aveva potenziato e strutturato. Cuffariano, aveva pagato questo legame con l’allontanamento da quella che considerava ormai la sua creatura. Ripescato dai finiani, è stato nominato nel settembre 2011 commissario straordinario dell’Arpa, prima per tre mesi e poi rinnovato periodicamente. Aveva stretto i rapporti con l’assessore Di Betta, ma le sue dimissioni hanno ridimensionato le possibilità di Cocina che, comunque, in questi mesi di commissariamento ha acquisito l’indispensabile esperienza nel settore ambiente.
Così, a sorpresa, in pole appare il nome dell’ex assessore al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma. Il tecnico di area finiana ha pagato la sua amicizia con Pippo Scalia che ha lasciato Fli per Alfano, ma come sempre si è tenuto lontano dalle beghe politiche ed è stato chiamato come vice capo di gabinetto dal ministro dell’Ambiente e della tutela del Mare, Corrado Clivi, che l’aveva conosciuto e apprezzato da assessore, quando questi guidava la direzione del ministero. Nel curriculum Sparma, vanta tra l’altro anche la direzione dell’Istituto regionale Vite e Vino e del dipartimento regionale della Pesca e la segreteria tecnica del ministero Commercio estero. E’ molto apprezzato da Lombardo, in buoni rapporti sia con il coordinatore dei finiani siciliani, Carmelo Briguglio, e, soprattutto, con il neo assessore Alessandro Aricò. In generele, si può dire che Sparma, per la sua professionalità e per la sua serietà, gode del consenso di tutto il mondo politico siciliano.
Ora la commissione avrà tempo fino al 28 luglio per esaminare i curricula e indicare al presidente della Regione e allassessore Aricò il candidato più idoneo. Perché siamo certi non si vorrà lasciare l’indicazione a chi subentrerà dopo le elezioni.
Foto di Gianmaria Sparma tratta da veengle.com