Bilancio della regione: la sceneggiata continua. Oggi era prevista la seduta d'aula. Era: perché è stata rinviata a domani mattina alle 10 in punto. Così ha lasciato intendere il presidente dell'ars, francesco cascio, che al polso tiene un orologio prestigioso, di quelli che non sgarrano nemmeno di un millesimo di secondo. Stando sempre a cascio, domani si dovrebbe 'chiudere' entro le 20, sempre in punto. Dove per 'chiudere', se dobbiamo essere sinceri, si potrebbe intendere tutto: l'approvazione di bilancio e finanziaria o, in alternativa, la chiusura di questa disgraziata legislatura, forse la peggiore in oltre sessant'anni di storia dell'autonomia.
All’Ars la commedia dell’assurdo
Bilancio della Regione: la sceneggiata continua. Oggi era prevista la seduta d’Aula. Era: perché è stata rinviata a domani mattina alle 10 in punto. Così ha lasciato intendere il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che al polso tiene un orologio prestigioso, di quelli che non sgarrano nemmeno di un millesimo di secondo. Stando sempre a Cascio, domani si dovrebbe ‘chiudere’ entro le 20, sempre in punto. Dove per ‘chiudere’, se dobbiamo essere sinceri, si potrebbe intendere tutto: l’approvazione di bilancio e finanziaria o, in alternativa, la chiusura di questa disgraziata legislatura, forse la peggiore in oltre sessant’anni di storia dell’Autonomia.
Per una seduta di Sala d’Ercole che salta c’è, comunque, una seduta della commissione Finanze e Bilancio che si riunisce: cosa che è avvenuta oggi. Alla riunione era presente – addirittura! – il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Grandi concetti, grandi idee, grandi progetti. Ma, come nelle celebre canzone di Mina, “parole parole parole”. Perché di ‘carte’ il presidente della Regione e i suoi collaboratori non ne hanno portate. Nulla di nulla.
Anche se con un ritardo di una settimana, domani ai parlamentari verrà presentato un ‘uovo di Pasqua’ con dentro la manovra: prendere o lasciare. Possibile? Non esattamente. Perché già oggi, durante i lavori della commissione Finanze, un qualunque deputato avrebbe potuto chiedere le ‘carte’. Invece, stranamente, nessuno ha chiesto niente. Così, in commissione è andata in scena una commedia dell’assurdo: una seduta dedicata a una manovra che non si è materializzata: una riunione sui ‘massimi sistemi’ del nulla. Ognuno fa quello che può.
Finirà così? Non è detto. Domani, in Aula, si potrebbe ‘materializzare’ l’opposizione, chiedendo, ad esempio, il rigoroso rispetto dei tempi tecnici per studiare la manovra e presentare i sub emendamenti. Ma già il fatto che, come ricordato, il presidente Cascio abbia detto che bisognerà comunque ‘chiudere’ domani, la dice lunga sul ruolo di un’opposizione che sa tanto di Araba Fenice… senza rinascita…
E i ‘numeri’? Il governo, a quanto si è capito, sta di fatto nascondendo le ‘carte’ anche alla burocrazia. Un tentativo un po’ goffo di ‘ammucciare’ (nascondere per i non siciliani) ‘carte’ che, ttanto, prima o poi, dovranno passare dall’Aula per essere votate.
Indiscrezioni, insomma, ce ne sono poche. Si dice, ad esempio, che le entrate fittizie (leggere la finta ‘valorizzazione’ dei beni immobili della Regione) passeranno da 480 a 200 milioni di euro. Certo, il commissario dello Stato potrebbe obiettare che sempre di entrate fittizie si tratta. Ma…
C’è molta curiosità su come il governo intende racimolare i 350 milioni di euro per la sanità. A rigor di logica, i soldi vanno trovati tagliando le spese improduttive, a cominciare dalla tabella H accompagnata dal taglio di altre clientele. Sarà così? Vedremo.
Ah, dimenticavamo: l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. E’ stato esautorato?, avrebbe chiesto il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini. Domani, anche su questo fronte, se sapremo di più. O quasi.