Volete provare il brivido del buio totale mentre guidate lautomobile ad una velocità compresa tra 90-100 e 140 (o su di lì) chilometri lora? se amate il rischio dovete percorrere in una giornata di sole - magari in un orario compreso tra le undici e le quattordici - il tratto di autostrada che va da cefalù a tusa. Sono una manciata di chilometri, molto intensi.
Autostrada Pa-Me, buio da morire…
Volete provare il brivido del buio totale mentre guidate lautomobile ad una velocità compresa tra 90-100 e 140 (o su di lì) chilometri lora? Se amate il rischio dovete percorrere in una giornata di sole – magari in un orario compreso tra le undici e le quattordici – il tratto di autostrada che va da Cefalù a Tusa. Sono una manciata di chilometri, molto intensi.
La sorpresa arriva alla prima galleria, che è completamente priva di illuminazione. In una giornata di sole i vostri occhi, abituati alla luce accecante del sole, una volta entrati in galleria, vi regaleranno il buio completo. Brivido e paura. E, se siete fortunati, anche un bellincidente. Potete andare a sbattere contro le pareti della galleria. O, se siete ancora più fortunati – come stava succedendo a chi scrive – potete finire sopra lautomobile che è entrata in galleria prima di voi.
Eh già, perché entrando in questa galleria non illuminata della mirabilante autostrada Palermo-Messina, una volta rimasti al buio, il primo istinto è quello di rallentare. Se avete la fortuna di avere dietro un automobilista che ha imboccato la galleria a 150-160 chilometri allora, beh, è probabile, molto probabile, che questultimo vi tamponi.
Noi, domenica scorsa, alle dodici e ventidue in punto, abbiamo evitato per miracolo un tamponamento solo perché, in galleria, siamo entrati a 90 chilometri orari. E ci siamo trovati davanti, dopo qualche secondo, unautomobile che aveva rallentato di brutto per gli stessi motivi per i quali abbiamo anche rallentato noi: perché nei primi secondi, passando dalla luce accecante del sole al buio totale, non si vede nulla.
Chissà perché, mentre riprendevamo la via, dopo la botta di paura, ripensavamo al radiologo di Sciacca che, alla fine degli anni 80, dopo averci fatto fare la radiografia, ci diceva – si era in luglio – con aria serafica: Adesso devi avere pazienza. Devo stare un po in questa stanza buia perché sono arrivato ora e ho ancora gli occhi piedi della luce del sole. Se non rimango al buio almeno un po non posso leggere la tua radiografia….
Aveva ragione. Da vendere. Ovviamente, pensavo anche a chi ha preparato questa trappola. E la successiva. Perché in una successiva galleria la luce era fioca e non si vedeva un tubo lo stesso (ma a quel punto eravamo vaccinati). E andata di nuovo male in unaltra galleria: illuminata allinizio e quasi buia alla fine. Un delirio.
Si può gestire così unautostrada? E perché nessuno interviene? E una bella domanda. Chi scrive ha firmato uninchiesta sul Cas, Consorzio autostrade siciliane, nel primo numero dei Quaderni de lOra. Questo accadeva nel febbraio dello scorso anno. Un anno fa, mese più , mese meno. Da allora ad oggi la situazione non è cambiata. Anzi, è peggiorata.
Un anno fa, tra le tante cose incredibili scoperte sulla gestione del Cas – che dovrebbe occuparsi della Palermo-Messina, della Messina Catania e della Siracusa-Gela – cera anche la mancata manutenzione dellautostrada Palermo-Messina. Ricordo di avere descritto il giorno – oggi non ricordo esattamente di quale anno, forse il 2004 0o il 2005 – dellinaugurazione della Palermo-Messina completata. C’erano tante autorità. In testa l’allora capo de governo del nostro Paese, Silvio Berlusconi. Tutti in festa. “Autostrada completata”, dicevano brindando. Già completata e poi abbandonata.
A distanza di un anno, lo ripetiamo, la situazione è peggiorata. Percorrere questa autostrada, in una giornata di sole, è un grosso rischio. Soprattutto per chi non sa di impattare con gallerie non illuminate. Ci chiediamo: nessuno controlla lo stato di questa autostrada?
Nellinchiesta di un anno fa scrivevamo dellunico caso avvenuto nella storia delle autotostrade italiane: e, cioè, la disdetta del contratto da parte della compagnia di assicurazione. Infatti, costretta a pagare un sacco di soldi per lincredibile numero di incidenti che si verificavano – e in parte continuano a verificarsi – sulle tre autostrade gestite dal Cas -la compagna di assicurazione, uno dei colossi nazionali, ha dato il ben servito allo stesso Cas.
Perché succedeva tutto questo? Perché dal 2001 al 2008 non è stata effettuata alcuna menutenzione su queste tre autostrade. Pu sembrare assurdo ma è così. Le manutenzioni hanno fatto una timida ricomparsa quando alla presidenza del Cas è arrivata Patrizia Valenti, una brava dirigente regionale. Che, nel 2009, è stata mandava via dal governo regionale retto da Raffaele Lombardo. Eh già, perché il Cas è controlato dalla Regione siciliana.
Da allora ad oggi si sono alternati vari commissari regionali. I risultati sono quelli che abbiamo descritto. Cè di più. E attualmente in corso una querelle tra la Regione siciliana e lAnas. LAnas, alla luce delle mancate manutenzioni del Cas, ha provato a riprendersi la gestione di queste tre autostrade. Ma la vicenda è tuttora sospesa lungo i sentieri scoscesi che, dal Tar Sicilia (Tribunale amministrativo regionale), scivolano lentamente – molto lentamente a dire il vero – verso il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa).
In attesa che le magistrature ammministrative dedidano – alla buonora – sul da farsi, le gallerie rimangono non illluminate. Nessuno interviene. I cittadini sono abbandonati a se stessi. A rischio di morire. Non ci resta che porgere i nostri complimenti vivissimi allassessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo. Complimenti, assessore. Nelle sua mani questa Palermo-Messina è come lotto volante. Dà i brividi.
Ci dispiace solo che lei si fermi sempre a Bagheria, visto che è nato nella città di Renato Guttuso e di Ignazio Buttita. Però, se ha tempo, magari con il suo capo di gabinetto, che se non ricordiamo male è ingegnere, faccia una puntatina a Cefalù. Lo faccia, ovviamente, in una bella mattina di sole. Anche in questi giorni, se può. Il tempo è bello. Il sole non manca. Lo faccia. Magari ne esce vivo e ce la racconta.
p.s.
Ah, dimenticavamo. Alluscita cè da pagare. Ovviamente. Da Cefalù a Tusa prezzo contenuto: 2 euro e 40 centesimi. A conti fatti, quattro mila e 500 vecchie lire per un pugno di chilometri. Un prezzo stracciato. Assessore, ora che ci ricordiamo, i pedaggi – così recita la legge – possono essere aumentati solo se viene effettuata la manutenzione… Suppongo che gli uffici dellassessorato regionale alle Infrastrutture abbiano verificato, insieme con i tecnici del Cas, lo stato delle manutenzioni dellautostrada. Ed abbiano verificato la ‘correttezza’ del pedaggio. Sì, ne siamo certi, la verifica sarà stata fatta: 2 euro e 40 per un paio di gallerie non illuminate è un prezzo giusto. In fondo non siamo a Oslo: siamo in Sicilia.
Il resto, infine. Non della storia, ma dei soldi. Abbiamo sborsato 3 euro. Ci attendevamo 40 centesimi di resto. Il rumore delle monete labbiamo sentito. Solo il rumore, però. Dei 40 centesimi nemmeno lombra. Cose che capitano.
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