Dopo un incidente nello svincolo della tangenziale ovest, la strada non è stata riportata allo stato originario. Così decine di automobilisti si imbattono ogni mattina nell'ostacolo, in un tratto già di per sé pericoloso. La segnalazione viene da Angelo Mazzeo, vicesegretario provinciale della Ugl Metalmeccanici e sindacalista della St Microelectronics. «Una situazione del genere non è accettabile»
Zona industriale, transenne sulla carreggiata Ugl: «A rischio la sicurezza dei lavoratori»
Una serie di transenne sulla carreggiata, in un tratto in curva già di per sé pericoloso. È quanto affrontano quotidianamente gli automobilisti che transitano per lo svincolo della tangenziale ovest, in direzione zona industriale nord. «Da diversi mesi ci si trova improvvisamente in un tratto di curva pericolosissimo strozzato per via di transenne poste in carreggiata per delimitare un tratto di guardrail rovinato e divelto da un pregresso incidente stradale», denuncia Angelo Mazzeo, vicesegretario provinciale della Ugl Metalmeccanici e sindacalista della St Microelectronics. E sono proprio i dipendenti che lavorano nell’area coloro i quali s’imbattono con maggiore frequenza nel tratto pericoloso. «Si trovano costretti a brusche frenate e sterzate improvvise per evitare l’impatto, determinando e incrementando il rischio di incidente stradale».
Impossibile anche fermarsi per immortalare la situazione, «sarebbe troppo pericoloso». Le transenne, nel tempo, «hanno invaso quasi la metà della carreggiata», denuncia il sindacalista. «Ironia della sorte, larea è direttamente controllata dalle telecamera a circuito chiuso installate anni or sono per gravi problemi di sicurezza della zona e verosimilmente mai entrate in funzione. La zona industriale nel frattempo continua essere oggetto di delinquenze, danneggiamenti, furti», sottolinea.
Per Mazzeo, la segnalazione rientra tra i pericoli che minano la sicurezza sul lavoro. «La sicurezza del lavoratore deriva anche nel tratto che porta da e per il proprio luogo di lavoro e non solamente allinterno degli stabilimenti». Per queste ragioni chiede un’azione immediata delle istituzioni, «È necessario davvero intervenire quanto prima e senza ulteriori indugi: una situazione del genere non è accettabile».