Lo Sblocca Italia del governo Renzi nomina l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana commissario straordinario per i lavori sulla Catania-Palermo-Messina. Del progetto fa parte anche l'attraversamento sotterraneo di Catania, opera su cui si è consumata una battaglia tra Rfi e società civile e amministrazioni catanesi. Ma dopo una riunione al ministero, il sindaco Bianco rassicura che si andrà avanti col piano che evita lo sventramento del centro
Raddoppio ferroviario, sì all’interramento «Nessuna modifica al tracciato definito»
Lo Sblocca Italia, la manovra del governo Renzi, riaccende l’attenzione sul raddoppio ferroviario tra la stazione centrale e quella di Acquicella. L’opera, che negli anni scorsi è stata al centro di uno scontro tra Rete ferroviaria italiana da una parte e la società civile e le amministrazioni di Catania dall’altra, fa parte infatti del più ampio progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Catania-Palermo-Messina. Ieri, in una conferenza stampa a Palermo, il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, insieme al presidente Rosario Crocetta e all’assessore Nico Torrisi, hanno annunciato che l’obiettivo è viaggiare tra Catania e Palermo in un’ora e quaranta minuti.
Il governo Renzi, però, ha imposto che l’ultima parola sui progetti siciliani venga data proprio alle Ferrovie e in particolare all’amministratore delegato Michele Mario Elia, che è stato nominato commissario per la realizzazione dellopera. Dettaglio importante per il futuro del raddoppio di Catania, alla luce della posizione divergente tra Rfi e la città. Il progetto di Rete ferroviaria infatti originariamente prevedeva un intervento fortemente invasivo nel centro storico della città e a San Cristoforo. Proprio contro questo piano si erano opposti l’amministrazione Stancanelli e il Forum catanese per la cultura e l’ambiente. Alla fine anche le Ferrovie avevano accettato il controprogetto. Alla luce dei nuovi poteri conferiti a Rfi, verrà confermato? Secondo il sindaco Enzo Bianco sì. «Ho ricevuto, con il pieno sostegno dell’assessore Torrisi, precise assicurazioni sul fatto che nessuno ha intenzione di intervenire nuovamente sul tracciato già definito per l’attraversamento sotterraneo di Catania», ha affermato il primo cittadino a termine di un incontro al ministero delle Infrastrutture.
Bianco ha anche indicato una data entro la quale dovrebbero iniziare i lavori: il 1 ottobre del 2015. «Da questa e da altre opere strategiche – ha sottolineato Bianco – dipende in larga parte lo sviluppo della Sicilia. E se alle buone intenzioni seguiranno comportamenti concreti, potremo dirci pienamente soddisfatti. C’è stata grande sintonia con l’assessore Torrisi e con gli altri sindaci». E a proposito della velocizzazione della linea ferroviaria regionale, Bianco si è schierato dalla parte di Enna e Caltanissetta che non vogliono la mega galleria che taglierebbe fuori le due città dal collegamento tra Catania e Palermo.
Il progetto che verrà realizzato prevede linterramento della stazione centrale e un percorso interamente sottoterra fino ad Acquicella, in parte sotto lo specchio di mare antistante la capitaneria di Porto, in parte perforando il banco lavico del 1669 nelle viscere del quartiere San Cristoforo. Il piano eviterà la distruzione di edifici storici e libererà dai binari gli Archi della marina che potranno essere trasformati in una passeggiata pedonale.