Il Tribunale amministrativo ha accolto l'istanza dei legali degli inquilini sotto sfratto al civico 31 di via Furnari. L'ordinanza del sindaco Enzo Bianco viene momentaneamente congelata. Scattano adesso 15 giorni di tempo nei quali gli avvocati presenteranno ricorso. Oggi, nonostante la convocazione per delucidazioni tecniche a proposito del rischio crollo, nessun rappresentante del comune si è presentato
Via Furnari, il Tar sospende lo sgombero Il Comune diserta l’incontro dal giudice
Il Tar di Catania ha accolto l’istanza degli avvocati dei 70 inquilini del civico 31 di via Furnari e ha sospeso momentaneamente il loro sgombero. Tra 15 giorni verrà espressa una valutazione collegiale dei giudici nel merito della vicenda. Nel frattempo i legali dei residenti sotto sfratto avranno la possibilità di presentare un ricorso più dettagliato. E’ arrivata dunque una nuova buona notizia per le venti famiglie che dal 17 luglio hanno perso la serenità a seguito dell’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Enzo Bianco con provvedimento d’urgenza, giunta tre mesi sopo la segnalazione di rischio da parte di Sergio Pedullà, chirurgo e a capo del colosso della formazione universitaria Ict. Fretta che tuttavia sembra evaporata nel caldo di agosto, visto che stamattina nessun dipendente comunale ha risposto alla convocazione del Tribunale amministrativo che voleva ulteriori delucidazioni tecniche a proposito del pericolo crollo dell’edificio.
«Non si è presentato nessuno – conferma Ivan Maravigna, uno dei difensori degli inquilini – Hanno mandato un fax chiedendo di spostare l’incontro al 26 agosto, ma il giudice ha deciso comunque per la sospensione». Se ne riparlerà dunque tra due settimane. Nel frattempo gli inquilini rimarranno all’interno dello stabile. «E’ una mezza vittoria – affermano le mamme che hanno aspettato tutta la mattina la decisione del giudice, insieme ai rappresentanti del movimento Catania bene comune – dopo un Ferragosto passato per strada, possiamo concederci un attimo di pausa». Sono una ventina sotto la sede del Tar in via Milano: giovani donne e bambini soprattutto. C’è chi abita nell’immobile da abusivo, chi invece paga un affitto ad alcuni curatori fallimentari che – sottolineano gli inquilini – «si sono presi i soldi per uno stabile che non è nemmeno registrato al catasto». Ma c’è anche chi paga a soggetti di cui non conosce con esattezza il ruolo. «Si è presentato un signore che sosteneva di avere diritto sull’appartamento a seguito di un compromesso (un contratto preliminare di compravendita ndr) registrato dalla madre. Gli abbiamo pagato 150 euro al mese fino a luglio, ma non risulta essere il proprietario».
A Palazzo degli Elefanti la vicenda di via Furnari è passata nelle mani dell’ingegnere Corrado Persico, che ha sostituito l’architetto Luisa Areddia. A partire da oggi gli avvocati degli inquilini, Malavigna e Alessandro Pulvirenti, hanno tre giorni di tempo per notificare la sospensione dello sgombero al Comune e 15 per presentare ricorso. «Anche noi – commenta Malavigna – vogliamo la verità e sapere in maniera cosciente qual è la situazione e il reale rischio per chi abita nel palazzo. Ma questa valutazione non può essere affidata solo a una perizia di parte».