Crateri Silvestri, interviene la prefettura Rimossi i cartelli di proprietà privata

Rientrato l’allarme privatizzazione dei crateri Silvestri. Dopo la comparsa dei cartelli nella zona del rifugio Sapienza che mettevano in guardia i trasgressori da una potenziale violazione, è intervenuta la prefettura che si occuperà di rimuovere le indicazioni apposte dal proprietario dell’area, Francesco Russo, titolare della società Funivia dell’Etna. I segnali – circa una decina – sono comparsi mercoledì tra lo stupore, prima, e la rabbia, poi, di migliaia tra visitatori e operatori turistici. «Alcune guide ieri mattina hanno tolto i cartelli, erano infuriate», racconta Tino Corsaro, consigliere comunale di Nicolosi.

Come è stato possibile creare una situazione del genere, una sorta di corto circuito amministrativo, a pochi chilometri dai confini imposti dall’Unesco? La domanda che si sono posti in tanti deriva dal posizionamento dei crateri Silvestri nella mappa del parco. La zona ricade nella fascia C e – sebbene sia un sito di interesse comunitario – non è sottoposta ai vincoli delle categorie superiori. Ma la presidentessa dell’ente parco, Marisa Mazzaglia, era stata categorica: «Ammesso che la proprietà sia loro, non hanno l’autorizzazione nemmeno a mettere i cartelli», ha dichiarato a CTzen.

Immediata la reazione del prefetto Maria Guia Federico, informata ieri attraverso una segnalazione informale giunta in prefettura. Se i tempi stimati dalla sua segreteria erano in un primo momento incerti, nel corso del pomeriggio di ieri l’intera situazione è stata sbloccata.


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Rientra l'allarme privatizzazione nella zona del rifugio Sapienza. In tanti, dopo la segnalazione di CTzen, si sono interrogati su come sia stato possibile produrre un corto circuito amministrativo di tale portata. Dopo due giorni convulsi - tra turisti spaesati e operatori infuriati - i segnali apposti dal proprietario dell'area saranno rimossi per ordine del prefetto Maria Guia Federico

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