Contro la cementificazione e l'isolamento dal tessuto urbano dove pure si trova l'infrastruttura, a favore dello sviluppo turistico ed economico della zona. Sono i punti espressi dai Verdi Catania in una lettera che accompagna una raccolta firme diretta al primo cittadino etneo. Per la riapertura del porto, la creazione di una pista ciclo-pedonale e la revisione del piano regolatore generale
La petizione per un porto aperto alla città Verdi: «Bianco passi dalle parole ai fatti»
«Il sindaco di Catania Enzo Bianco più volte si è dichiarato contro la cementificazione del porto e per la sua riapertura alla città. Con questa petizione sosteniamo questa posizione ma chiediamo che si passi dalle parole ai fatti». Si apre così la lettera che accompagna la raccolta firme aperta a tutti i cittadini e lanciata dai Verdi Catania per valorizzare l’infrastruttura etnea. Diretta al primo cittadino, a cui si chiede di adoperarsi per abbattere le barriere che la separano dal resto della città.
«In particolare vicino al centro storico (dove maggiore potrebbe essere l’importanza di un libero accesso al mare) il porto è chiuso e recintato come un fortino – scrive Maurizio Musmeci, coordinatore dei Verdi Catania -, un muro impedisce il libero accesso al mare ai cittadini e ai turisti un tranquillo spostamento dal porto al centro della città». Una barriera che schiaccerebbe sul nascere lo sviluppo della zona.
«L’opportunità di riaprire la città al mare favorirà lo sviluppo economico e, attraverso lo sviluppo del traffico turistico e diportistico, sarà un’opportunità anche per aiutare il commercio, i negozi, gli alberghi del centro storico», si continua nella lettera. Dove si accenna anche alla possibilità di unione tra le autorità portuali di Catania, Augusta e Messina. Lasciando l’attività commerciale al Comune del Siracusano, «attività incompatibile con quella turistica o peggio, che diventa giustificazione di ulteriore colate di cemento sulla nostra costa».
Una eventualità da scongiurare, anche tramite la revisione del piano regolatore generale. Ma non solo. Una volta abbattuto il muro, secondo i Verdi, il porto andrebbe collegato al centro città con piste ciclo-pedonali, anziché costringere i turisti a «fare lo slalom tra i silos, i container, i Tir parcheggiati o in movimento». «Chiediamo infine di avviare un dibattito pubblico sul porto e su chi dovrà gestirlo nei prossimi anni», conclude la lettera.