Un utile da 226.150 euro più unico che raro nella storia dell'azienda metropolitana trasporti etnea partecipata dal Comune di Catania. Frutto di una inversione di tendenza successiva alla nomina del presidente Carlo Lungaro: più chilometri, più mezzi - e altri ancora in arrivo - ma pochi autisti e pochissimi biglietti pagati
Amt, dichiarato il bilancio in attivo per il 2013 Tra assunzioni, nuove linee e parcheggi
«Per la prima volta nella storia dell’Amt…», sussurra l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata all’orecchio del presidente dell’azienda etnea dei trasporti Carlo Lungaro. Il riferimento è all’utile da 226.150 euro che viene fuori dal bilancio 2013 della società partecipata dal Comune di Catania, approvato a inizio aprile. Una inversione di tendenza rispetto alla perdita prevista di tre milioni di euro – poco meno della metà già certa a giugno dello scorso anno -, recuperata nei tre mesi successivi alla nomina del presidente Lungaro. Una «performance tra le più brillanti durante il mio governo», l’ha definita il sindaco Enzo Bianco. Il primo cittadino non ha risparmiato annunci e promesse, tra cui una innovativa cabinovia che, insieme a bus e metropolitana, collegherà almeno in parte la città con la prima cinta di Comuni della provincia. Nell’ottica di una grande città metropolitana.
«C’è stata una rivoluzione gestionale – spiega il presidente Amt – Abbiamo fatto più chilometri con più mezzi, abbiamo sistemato diverse situazioni assicurative e 53 lavoratori sono andati in pensione nel corso dell’anno». Oggi il personale conta 729 unità, 154 in meno rispetto al 2009. Una diminuzione che si preannuncia costante, considerato che la maggior parte dei lavoratori ha dai 56 ai 60 anni. Pochi autisti per tanti mezzi: i 309 autobus attuali – 66 a metano, 229 a gasolio e 14 elettrici, con una anzianità media di 12 anni – e quelli in arrivo. Due autobus a metano da 12 metri sono già stati finanziati dal ministero dell’Ambiente e altri cinque sono al momento in attesa di approvazione; altri quattro mezzi a metano e sette elettrici ricondizionati sono invece stati regalati all’Amt dalla società BredaMenarinibus. Con lui l’azienda etnea ha chiuso positivamente una lunga e gravosa vertenza.
In questo momento sono 151 i mezzi sulle strade della città, «il nostro record», commenta soddisfatto Lungaro. Più mezzi, più passeggeri, ma ancora in pochi pagano il biglietto. «Abbiamo deciso di fare una battaglia nei confronti dei nostri concittadini evasori, che lo sono perché abituati a un servizio scadente», continua il presidente. Resta il numero esiguo di autisti, ma ancora per poco: «Nei prossimi giorni sbloccheremo le assunzioni per 20 persone, facendo scorrere l’ultima graduatoria», annuncia Bianco. Insieme a un bando di concorso per un nuovo direttore, a una maggiore attenzione per le periferie e, sopratutto, alla revisione entro l’estate delle linee attuali, «alcune inutili, con troppi chilometri e pochi passeggeri», ammette il sindaco.
Tra i progetti da realizzare ma già avviati, invece, figura l’investimento da 5,8 milioni – fondi europei – per rimettere in funzione la rimessa di Pantano d’Arci e quello da 2,5 milioni per i parcheggi di Fontanarossa, 2400 posti da realizzare da maggio a settembre 2014, e Borsellino-Alcalà, da giugno a ottobre. «Quest’ultimo è una mia battaglia personale, perché molti autisti ci segnalano che è ormai diventato un luogo di spaccio – commenta il presidente Lungaro – Dobbiamo riportare l’ordine». Tra i progetti ancora da programmare, infine, ci sono i parcheggi Zia Lisa e Misericordia (San Giovanni Galermo).