Omicidio Velardi, spunta la pista passionale Testimone descrive «l’uomo delle caramelle»

E’ tra i vialetti del cimitero di Catania, limitrofi alla cappella della famiglia Matà, che si cerca la verità sull’omicidio di Maria Concetta Velardi, la vedova 59enne uccisa martedì pomeriggio a colpi di pietra, mentre faceva visita alle tombe dei famigliari scomparsi. Un rito quotidiano, comune a moltissime persone. Un microcosmo in cui nascono rapporti di vicinato, si instaurano relazioni, si condividono i dolori. Maria Concetta Velardi era solita passare diverse ore nella cappella dove sono tumulati il marito e un figlio, entrambi morti di tumore, e aveva trasformato la cappella in una piccola chiesa, curata nei minimi dettagli.

«Una donna buona, devota, gentile, che con me spesso si confidava», racconta la signora Palermo, vicina di cappella. Stesso vialetto, una decina di metri di distanza tra i rispettivi dolori. «Non mi risulta che avesse conosciuto un uomo più giovane di lei», sottolinea la donna, in riferimento al 37enne di San Giorgio che avrebbe fatto conoscenza della vedova Velardi proprio al cimitero e che gli investigatori hanno a lungo interrogato la notte successiva all’omicidio. «Ma un uomo che ogni tanto insisteva nel parlare con la signora Verlardi c’è: è il vecchio delle caramelle», aggiunge Palermo, che descrive un anziano, poco più grande della vedova uccisa, alto, di bella presenza nonostante l’età avanzata. Un dettaglio, apparentemente di poca importanza, ma che potrebbe acquistare valore alla luce della nuova pista, suggerita dall’avvocato Giuseppe Lipera, legale del figlio della vittima, Angelo Fabio Matà, il primo a trovare il corpo della madre e che nell’inchiesta è al momento parte offesa: una pista passionale. Si sta cercando di approfondire il ruolo di un anziano, conosciuto dalla Velardi proprio al cimitero, che avrebbe corteggiato la donna anche in maniera asfissiante.

«L’uomo – racconta la signora Palermo – passava spesso nel nostro vialetto e provava ad iniziare una conversazione regalando delle caramelle. In particolare con la signora Velardi, che a volte gli rispondeva, altre volte cercava di ignorarlo. Anche a me, proprio qualche giorno fa, ha offerto delle caramelle. Io le ho prese, ma poi le ho subito buttate, perché non si sa mai», continua la donna, mostrando la caramella rimasta per terra, nascosta sotto un mucchio di foglie.

Gli investigatori, intanto, contano di avere qualche elemento in più dall’autopsia che sarà eseguita martedì prossimo all’ospedale Garibaldi. Mentre lunedì pomeriggio ci sarà l’esame esterno del corpo, come disposto dai magistrati titolari dell’inchiesta, il procuratore capo Giovanni Salvi e il sostituto Giuseppe Sturiale. In un’inchiesta che vede ancora aperto un fascicolo contro ignoti, senza nessun indagato. I pm hanno nominato il dottor Giuseppe Ragazzi come medico legale, mentre il figlio della vittima ha nominato la dottoressa Antonella Milana. Matà, nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo sul luogo dell’omicidio insieme agli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco e a due investigatori privati, ex poliziotti, a cui ha scelto di affidarsi per scoprire la verità su questo misterioso delitto.


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Non c'è ancora nessun indagato per il giallo del cimitero, l'uccisione della 59enne Maria Concetta Velardi. Ma si fa avanti l'ipotesi che la donna avesse conosciuto un uomo più grande di lei che l'avrebbe corteggiata insistentemente. Una descrizione che in alcuni punti coincide con la testimonianza di una vicina di cappella della vedova che parla di «un anziano alto, di bella presenza, che ogni tanto insisteva nel parlare con la signora Verlardi e che distribuiva caramelle». Martedì è prevista l'autopsia

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