Il pronunciamento risale a fine agosto e riguarda Calogero Foti, al vertice del dipartimento Acque e Rifiuti, coinvolto nel processo sul viadotto Himera. L'ingegnere è prossimo al pensionamento
Rifiuti, Anac chiede alla Regione di cambiare dirigente Il parere: «Incarico nullo dopo condanna in primo grado»
«Nullo». Così deve essere intendersi l’incarico da direttore generale di Calogero Foti, attuale vertice del dipartimento regionale Acque e Rifiuti. A sostenerlo è stata l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione a cui la Regione si è rivolta per capire come comportarsi dopo la sentenza del tribunale di Termini Imerese che, la scorsa primavera, ha condannato a un anno Foti nell’ambito del processo sul cedimento del viadotto Himera, sull’autostrada Palermo-Catania. Foti è imputato nelle vesti di capo della Protezione civile regionale, ruolo che ricopriva all’epoca dei fatti. I giudici, che hanno condannato in primo grado anche un dipendente di Anas, lo hanno ritenuto responsabile di omissione d’atti d’ufficio, assolvendolo invece dall’accusa ben più grave di attentato alla sicurezza ai trasporti.
«Gli incarichi dirigenziali conferiti successivamente all’emissione di una causa di inconferibilità sono equiparati a quelli precedenti», si legge nel parere dell’Anac, dove si risponde alla richiesta di chiarimenti fatta dalla Regione. Il dubbio, infatti, nasceva dal fatto che la nomina di Foti risale a due anni prima della sentenza. Per il tribunale ciò però non incide sull’incompatibilità tra la condanna e la responsabilità di guidare i vertici del dipartimento. «Anac – si legge nella nota pubblicata dall’autorità a fine agosto – ricorda che per il periodo di inconferibilità (due anni nel caso in questione, ossia il doppio della condanna) al dirigente possono essere affidati solo incarichi che non comportino l’esercizio di poteri di gestione e amministrazione al di fuori delle aree di rischio considerate più sensibili dal legislatore (gestione delle risorse finanziarie, contratti pubblici, concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi o attribuzione di vantaggi economici a soggetti pubblici o privati, incarichi di vigilanza o controllo). Per l’Autorità è necessario quindi che Calogero Foti ricopra funzioni di studio o ricerca».
Il pronunciamento arriva in una fase parecchio calda per il settore rifiuti. Tra i provvedimenti che potrebbero essere presi c’è anche quello inerente la possibile riapertura della discarica di Oikos, a Motta Sant’Anastasia, dopo l’ordinanza del Cga che ha sospeso gli effetti della sentenza sull’annullamento dell’Aia e la notizia, comunicata due giorni fa da Sicula Trasporti, di un prossimo nuovo aumento delle tariffe di conferimento nell’impianto di trattamento meccanico-biologico di Lentini. Adesso bisognerà capire cosa si deciderà di fare ai vertici dell’assessorato guidato da Daniela Baglieri. Tra undici giorni la Sicilia avrà un nuovo governo e Baglieri potrebbe ritrovarsi deputata all’Ars mentre Nello Musumeci, lasciato palazzo d’Orleans, potrebbe volare a Roma per occupare uno degli scranni del Senato. A dirimere la questione, quindi, potrebbe essere il prossimo esecutivo regionale, anche se la questione dell’incoferibilità potrebbe risolversi anche per un’altra via: stando a quanto trapela dall’assessorato, Foti è prossimo al pensionamento.