Presidenziali, confronto tra candidati progressisti sul turismo Toni moderati. Chinnici non esclude di «allargare il campo»

Un clima sereno in cui gli spunti non sono mancati. Così, tra una stoccata al governo Musumeci e alcune proposte Caterina Chinnici, Claudio Fava e Barbara Floridia hanno provato a convincere gli elettori dell’area progressista che, dopo essersi registrati sul sito, dovranno esprimere la loro preferenze il prossimo 23 luglio su chi rappresenterà il candidato per le Presidenziali di ottobre e andare a porsi in alternativa al centrodestra. L’incontro di oggi, svolto a Realmonte, era il terzo confronto in cui i tre hanno potuto illustrare le loro proposte a giornalisti e alla platea di elettori. I toni sono sembrati moderati. L’idea comune è quella di realizzare una destagionalizzazione concreta che non guardi soltanto a eventi di sorta o singolari, ma che siano «cristallizzati nel tempo. Così da creare una proposta, un brand vero e proprio. I siti turistici della Sicilia sono un percorso che va unito: mancano le competenze, la gestione delle strade, la segnaletica e l’internazionalizzazione dei servizi, dove spesso manca l’offerta in lingua straniera e un piano rifiuti. Miglioriamo », ha detto la senatrice Barbara Floridia, candidata in rappresentanza del Movimento Cinquestelle. L’eurodeputata Caterina Chinnici, proposta del Partito Democratico, sottolinea come ci sia bisogno prima di tutto di un accorpamento dei dipartimenti Turismo e Cultura e l’inserimento di percorsi che rilancino il turismo legato allo sport, l’enogastronomia e le specialità di località e borghi dell’entroterra spesso messi ai margini, così come è successo ai tanti teatri di pietra «in modo da offrire un’offerta più completa a chi viene in Sicilia».

Claudio Fava, deputato regionale, proposto da Cento Passi fa notare come «bisogna cancellare la parola identità, parola fascista che inibisce: la nostra cultura deve essere quella dell’inclusione, concentrarsi anche sulla cultura di diritti culturali». Tra le tante cose che sono mancate per Fava c’è stata la mancata valorizzazione dei siti Unesco «patrimoni sacrificati. L’Etna? È sito Unesco ma oggi è un deposito di spazzatura. Stessa sorte per i centri delle città barocche». I tre candidati sono d’accordo nel rivedere il sistema della Soprintendenze e a un affidamento dei siti culturali a personale specializzato, che va implementato. Una Sicilia che fa ancora fatica a rendere fruibili i luoghi con «prezzi vantaggiosi per i giovani. Così come abbiamo in mente di lanciare un ambito che debba comprendere anche il turismo di lusso», ha sottolineato la candidata del Partito Democratico. Le lacune descritte dai candidati per il settore turistico siciliano, che dovrebbe essere uno dei traini se non il motore principale della Regione, che oggi ha oltre 50 per cento dei siti non accessibili a disabili.

Tra gli argomenti affrontati anche quelle del turismo termale. Con i complessi di cura di Acireale e di Sciacca che in questi anni hanno rappresentato due megastrutture ancora in attesa di rilancio e dove la politica regionale, con le sue nomine di commissari e consiglieri, è stata costretta a reinvestire ingenti quote di risorse pubbliche. «le terme sono state un bottino di guerra come qualsiasi cosa ereditata dai governi, come consorzi di bonifica, li teniamo commissariati così collochiamo le nostre pedine di sottogoverno. Ci doveva essere una visione diversa e non quella di spremere come risorsa clientelare», ha detto Fava, che si è concentrato anche sul modo che ha definito «provinciale» di sponsorizzare la Sicilia al festival di Cannes, con importanti investimenti «per poi presentare un video stile anni Cinquanta». Tra le misure criticate dai tre candidati anche See Sicily, il pacchetto che offriva ai turisti una notte gratis in Sicilia.

Affrontata poi la questione politica. Con uno sguardo alle ultime dinamiche nazionali, tra la sfiducia del Movimento Cinque Stelle e le dimissioni presentate da Mario Draghi, e un pensiero a possibili alleanze e allargamenti di coalizione. La curiosità va a quello che farà il Pd. In caso di elezione, aprirà al centro e a qualche anima di centro destra? Chinnici, donna vicina all’ex presidente Raffaele Lombardo, non esclude la possibilità «di ampliare il campo con una candidatura che guardi a 360 gradi. Ma tutto deve avvenire secondo un programma condiviso», specifica Chinnici. Mentre Floridia sottolinea la leale collaborazione che il M5s ha messo e metterà in futuro: «Giuseppe Conte vi sembra uno che possa far cadere il governo per capriccio?». Claudio Fava rimarca invece l’importanza delle Primarie. «Comunque andrà rispetterò il voto di siciliane e siciliani – ha chiosato – Le Primarie sono un percorso condiviso, un laboratorio politico, una grande prova. Spero che da Roma possano trarre lezioni


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