Le discariche abusive per strada ritornano di continuo Il problema non è legato ai conferimenti negli impianti

«Vediamo per quante ore restano senza rifiuti». Se si potesse scommettere sui tempi con cui a Catania le strade tornano a riempirsi di spazzatura ammucchiata in maniera indiscriminata, le quote non sarebbero appetibili. Estremamente basse per chi decidesse di puntare sul ripristino a stretto giro delle discariche abusive, altissime – e di conseguenza dalla probabilità di vincita molto rara – per chi invece volesse credere in un ritrovato senso civico. Nel capoluogo etneo, il problema continua a tenere banco. Sui social si accumulano prove fotografiche della crisi in cui versano pressoché tutti i quartieri, tanto al centro quanto nelle periferie, con poche differenze tra i tre lotti in cui è ripartito il servizio di raccolta sul territorio comunale. Per chi invece va in giro, zigzagare tra i sacchetti e rinunciare spesso ai marciapiedi è diventato un’abitudine. Così come quella di tenere le finestre chiuse per evitare che i cattivi odori entrino in casa. Inevitabile, ancora una volta, chiedersi di chi siano le responsabilità e quali possano essere le soluzioni. Di risposte certe, tuttavia, ce ne sono poche. 

Quella più solida sta nella conclamata ritrosia di parte dei cittadini a rispettare le nuove regole di conferimenti: l’estensione del porta a porta sull’intero territorio, al netto di disservizi nella raccolta che ancora vengono segnalati, non giustifica l’abbandono dei rifiuti agli angoli delle strade. Come se ci fossero i cassonetti e tutto potesse essere ammucchiato. Per il resto, sul fronte degli impianti, che paga un dazio pluridecennale in fatto di progettazione, al momento non sembrerebbero esserci i problemi che si sono registrati a partire da fine maggio e per diverse settimane. Nel Tmb di Sicula Trasporti, l’impianto di trattamento meccanico-biologico dove finiscono i rifiuti indifferenziati prima di essere smaltiti, in questi giorni varcano giornalmente i cancelli tra le 1200 e le 1300 tonnellate e, stando a quanto trapela dalla società, nessun mezzo rimarrebbe fuori dall’ingresso. 

Dopo la lavorazione, partono per le discariche di Siculiana e Gela. I due siti, rispettivamente privato della famiglia Catanzaro e pubblico di proprietà della Srr Caltanissetta Sud, al momento ricevono settimanalmente da Sicula in totale 4300 tonnellate, con Gela che prende trecento tonnellate in più di Siculiana. Tali quantitativi rappresentano, approssimativamente, il 65 per cento della spazzatura trattata da Sicula. La società oggi guidata dagli amministratori giudiziari nominati dal tribunale, dopo essere stata sequestrata ai fratelli Leonardi, il restante 35 per cento lo piazza fuori Sicilia. Una misura resa necessaria dalla mancanza di spazi nell’isola ma che ha portato all’innalzamento delle tariffe pagate dai Comuni. Al momento ci si aggira sui 240 euro a tonnellata. I prezzi, che negli ultimi mesi hanno più volte oscillato, secondo molti potrebbero presto aumentare

Un’evenienza temuta dai sindaci dei Comuni che conferiscono nell’impianto di Lentini. Di recente sono state diverse – da Catania ad Acireale – le proposte di aumento della Tari che si sono scontrate con l’opposizione dei consigli comunali, sensibili ai malumori degli abitanti, poco propensi ad accettare di vedere aumentare le tasse per servizi non all’altezza. O comunque per correre il rischio di vedere la spazzatura rimanere in strada. All’orizzonte, però, non sembra vedersi altro a medio termine: finché Sicula avrà la possibilità di dettare le regole del gioco e determinare la tariffa per mancanza di alternative, i Comuni potranno fare poco. E mentre c’è chi si chiede se i prezzi proposti dalla società di Lentini non siano troppo alti considerato che i conferimenti a Gela – i cui costi ricadono su Sicula – si aggirano sui 110 euro a tonnellata, è posizione ampiamente condivisa che le cose potrebbero cambiare una volta indetta una procedura di gara per individuare il soggetto che alle migliori condizioni si farebbe carico dello smaltimento dei rifiuti fuori dalla Sicilia

Da qualche settimana le Srr della parte orientale dell’isola stanno cercando di trovare la quadra su un bando unico, dopo il fallimento dei tentativi fatti singolarmente. Al vaglio ci sarebbe anche la possibilità che la Regione aiuti i Comuni a sostenere i maggiori costi derivanti dalle spedizioni, ma la riuscita del piano non sembra dietro l’angolo. Stando alle indiscrezioni, a essere costretti a mandare fuori dai confini regionali i rifiuti sarebbero i Comuni che producono oltre il 35 per cento di indifferenziato. Sarebbe proprio la quota parte eccedente questa soglia che dovrebbe partire con le navi per poi essere smaltita altrove. Guardando ai dati di marzo della Srr Catania Area Metropolitana – gli ultimi a disposizione sul sito dell’ente – a trovarsi in questa condizione sarebbero, in misura variabile, Catania, Ragalna, Aci Catena, San Giovanni la Punta, Misterbianco e Aci Sant’Antonio. Inutile dire che il peso maggiore in termini di quantità e di costi da pagare spetterebbe proprio al capoluogo etneo.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]