Da circa un anno la società partecipata del Comune che si occupa degli stalli a pagamento in città richiede a chi non paga tempestivamente, oltre alla somma aggiuntiva di 10 euro introdotta nel 2009, anche le spese legali e amministrative. L'avviso di pagamento arriva a casa con una missiva di un avvocato incaricato dall'azienda. Si tratta di «richieste assurde», secondo il consigliere Agatino Lanzafame di Con Bianco per Catania, che chiede alla ditta chiarimenti e all'amministrazione la «nomina di manager autorevoli che siano capaci di riconciliare l'azienda con la città»
Sostare, doppia sanzione per i cittadini Lanzafame: «Vessatoria, aumenti del 200%»
«Gli attuali vertici della Sostare facciano chiarezza su pratiche vessatorie nei confronti dei cittadini che hanno portato le penali a lievitare del 200 per cento e l’amministrazione comunale dia subito alla Sostare dei nuovi vertici capaci di riconciliare l’azienda con la città». Sono queste le richieste del consigliere comunale Agatino Lanzafame alla società che si occupa degli stalli a pagamento in città e all’amministrazione comunale, di cui la ditta è una partecipata.
La pratica vessatoria di cui parla il consigliere di Con Bianco per Catania è riferita alle conseguenze relative al mancato o ritardato pagamento della multa aggiuntiva di 10 euro che si applica a chi non paga tempestivamente la multa per il posteggio senza tagliando: una lettera a firma dell’avvocato Salvatore Vittorio, incaricato dall’azienda, con la quale si chiede, oltre al pagamento delle 10 euro non versate, anche il pagamento di 20 euro per spese legali e amministrative. «L’attuale dirigenza dell’azienda deve spiegare alla città il perchè di tale provvedimento e quali sono i motivi che hanno portato al conferimento dell’incarico esterno. Questa odiosa lievitazione dei costi per i cittadini è insostenibile», dichiara Lanzafame.
Alla sanzione aggiuntiva di 10 euro, introdotta nel 2009 e mai digerita dai catanesi, «da circa un anno si aggiunge un’ulteriore richiesta», lamenta il consigliere. Alle circa 27 euro della multa, dunque, il cittadino distratto deve aggiungere 10 euro della sanzione e 20 euro di spese legali, per un totale di circa 57 euro. «È inaccettabile che le spese legali siano il doppio di quanto dovuto e di conseguenza comportino una triplicazione dell’importo», aggiunge Lanzafame che chiede all’azienda chiarezza soprattutto sulla destinazione delle somme. «Dove finiscono gli ulteriori 20 euro che i cittadini sono costretti a pagare? Sono destinati all’azienda o, come temo, costituiscono il compenso per l’avvocato? – si chiede – Quali sono, inoltre, i criteri utilizzati dalla Sostare per selezionare tale avvocato, dato che non è necessaria tale figura al fine di richiedere in fase pre contenziosa il pagamento del dovuto?».
Il consigliere definisce la gestione della società partecipata «poco trasparente» ed è convinto che tale stato di cose «contribuisce a creare un clima di avversione in città nei confronti dell’azienda e dei lavoratori della stessa, che sono invece un patrimonio da tutelare». Nell’eventualità di mancate risposte da parte della Sostare, Lanzafame crede «sia opportuno che l’amministrazione avvii tempestivamente tutti i controlli necessari e metta in campo tutti gli strumenti idonei a porre fine a questa pratica irragionevolmente penalizzante per i cittadini catanesi, nonché – conclude – che si proceda al più presto ad un rinnovo degli organi di vertice al fine di ridare lustro ad un’azienda partecipata che costituisce un patrimonio per la città».