52 Comuni del Palermitano rischiano di restare senz’acqua

MENTRE DUE PARLAMENTARI REGIONALI ELETTI NEL COLLEGIO DI PALERMO – VINCENZO FIGUCCIA (FORZA ITALIA) E FABRIZIO FERRANDELLI (PD) RISCHIANO DI RESTARE SENZA VOTI…

Ben 52 Comuni del Palermitano rischiano di restare a secco. E i politici, che fino ad oggi non hanno fatto nulla per evitare un disastro quasi imminente, ora, improvvisamente, si svegliano.

“Parole, nient’altro che parole – dice il vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia, eletto nel collegio di Palermo -. Crocetta prosegue nella sua politica degli spot a scapito dei siciliani. Per motivazioni ancora sconosciute, la riforma del sistema idrico promessa nel 2013 non ha ancora visto la luce, persa com’è nei corridoi dell’Ars. Un ritardo gravissimo che rischia di lasciare senz’acqua milioni di cittadini”.

“Nel Palermitano – aggiunge Figuccia – la situazioni più grave. Qui, il regime transitorio voluto fortemente da Forza Italia terminerà il 31 ottobre, e ancora oggi il Governo non è riuscito a trovare una soluzione al fallimento della Società Acque Potabili Siciliane. Il risultato? 400 mila famiglie potrebbero presto rimanere a secco per colpa dell’inettitudine crocettiana. Chiedo al presidente della Regione di dedicarsi meno ai litigi di partito e prestare la dovuta attenzione alle esigenze e ai problemi dell’Isola. Passi subito dalle parole ai fatti”.

Gli fa eco il parlamentare del PD eletto anche lui nel collegio di Palermo, Fabrizio Ferrandelli: “Ho chiesto di convocare urgentemente la Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars per ascoltare i 52 Sindaci del Palermitano, il Commissario della Provincia Regionale di Palermo, la società d’ambito, l’assessore regionale all’Energia e il dirigente del Dipartimento regionale Acque e Rifiuti sulla vicenda che concerne il servizio idrico e di depurazione nel territorio palermitano. Su questo tema non su può più perdere tempo; occorre arrivare al più presto ad una soluzione ed evitare che la vicenda, già rischiosa, precipiti definitivamente”.

Nota a margine

A noi risulta che né Figuccia, né Ferrandelli siano interessati al ritorno alla gestione pubblica dell’acqua a Palermo e in provincia e in Sicilia. Non abbiamo capito cosa intenda per riforma del settore l’onorevole Figuccia. E non abbiamo capito che cosa propone Ferrandelli.

La nostra sensazione è che, entrambi, più che dell’acqua che rischia di scomparire dai rubinetti delle case di 52 Comuni del Palermitano, siano preoccupati dei voti che gli verranno a mancare.

La loro preoccupazione, a nostro modesto avviso, è legittima…


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