Nella strage rimasero vittime l’appuntato Silvano Franzolin, il carabiniere Luigi Di Barca , il carabiniere Salvatore Raiti, e Giuseppe Di Lavore, 27enne autista giudiziario del mezzo con cui i tre stavano eseguendo la traduzione da Enna a Trapani del detenuto Alfio Ferlito, anch’egli rimasto ucciso, vero obiettivo dell’attentato
33 anni fa la strage della circonvallazione Una corona di fiori sul luogo dell’eccidio
Palermo ricorda la “Strage della Circonvallazione”, avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982 in viale Regione Siciliana altezza civico 9201 (direzione Trapani), 500 metri prima dello svincolo per Sferracavallo. Alle nove, nel 33° anniversario dell’eccidio, è stata deposta una corona di fiori, alla lapide dei caduti in memoria del loro sacrificio.
Nella strage rimasero vittime: l’appuntato Silvano Franzolin, nato a Pettorazza (Rovigo) il 3 aprile 1941 (sposato con due figli), il carabiniere Luigi Di Barca , nato a Valguarnera (Enna) il 10 aprile 1957 (che lasciò la moglie incinta della figlia) ed il carabiniere Salvatore Raiti, nato a Siracusa il 6 agosto 1962, tutti in servizio presso la Stazione Carabinieri di Enna.
L’agguato disposto da cosa nostra, fu compiuto da alcuni mafiosi a bordo di un’auto da cui esplosero numerosi colpi di mitra. Oltre ai Carabinieri rimase colpito anche Giuseppe Di Lavore, 27enne autista giudiziario del mezzo con cui i tre stavano eseguendo la traduzione da Enna a Trapani del detenuto Alfio Ferlito, anch’egli rimasto ucciso, vero obiettivo dell’attentato.
Il mandante della strage era Nitto Santapaola, che da anni combatteva contro Ferlito una guerra per il predominio sul territorio etneo.