Il parente dell'attivista di Cinisi attacca il candidato presidente e la scelta dello slogan: «È puramente strumentale e utilizzato come un marchio pubblicitario». Non si è fatta attendere la replica del parlamentare: «Prima del film è stato un capitolo di un mio libro scritto 25 anni fa»
Giovanni Impastato contro la lista Cento passi «Noi non informati». Fava: «Scelta condivisa»
Uno slogan semplice e chiaro: «Cento passi per la Sicilia». Ma, giochi di parole a parte, a qualcuno non è andata giù la scelta di Claudio Fava di rievocare per la sua lista elettorale il titolo del film di Marco Tullio Giordana su Peppino Impastato. A tuonare contro il candidato alla presidenza della Regione è Giovanni Impastato, fratello dell’attivista di Cinisi, ucciso il 9 maggio del 1978. «È stato mortificante. – spiega contattato da MeridioNews – Un’operazione elettorale alla ricerca di consensi che ci offende e ci indigna. Abbiamo saputo solo da giornali e tv che per le prossime elezioni regionali c’è una lista che ha nel simbolo quella scritta. Noi non siamo mai stati informati. Questa iniziativa è puramente strumentale e utilizzata come un marchio pubblicitario».
Fava aveva presentato la sua lista lo scorso 18 settembre a Palermo: «Fare insieme questi cento passi è l’unica via che vedo per liberare la Sicilia», diceva. Un riferimento chiaro all’unità di misura per indicare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. «È chiaro a tutti il riferimento di Fava al film ma pure a Peppino e alla nostra storia e alle lotte che nel nome di Peppino abbiamo condotto in questi 40 anni, spesso in grande solitudine, per salvarne la memoria e ottenere giustizia», continua il parente, che nella sua presa di posizione ha dalla propria parte la Rete 100 passi, il centro siciliano di documentazione Impastato e l’associazione che porta il nome del fratello.
«Cento passi per la Sicilia è una scelta condivisa con Giovanni Impastato – replica il parlamentare -. Parliamo di un simbolo che appartiene ai siciliani onesti e non di un film. Mi preme anche ricordare che ben prima di essere il titolo del famoso film è il titolo di un capitolo che io dedicai 25 anni fa a un mio libro sui molti delitti impuniti di mafia». Nella sua replica Fava oltre a rivendicare la paternità tira in ballo indirettamente anche il suo avversario alla presidenza Nello Musumeci, che per la sua campagna elettorale ha fondato il movimento Diventerà bellissima. Nome sulla scorta della celebre frase del giudice Paolo Borsellino quando si riferiva alla Sicilia. «Se qualcuno si offenda perché Fava usa una frase di Fava e nessuno protesta se Musumeci usa una frase di Borsellino, è una cosa piuttosto curiosa».
Critico con Fava anche Umberto Santino, del centro di documentazione intitolato al giovane attivista di Cinisi: «Impastato non è un brand pubblicitario – spiega a MeridioNews – ognuno può fare la lista che vuole ma non sfruttando Impastato. Se informati avremmo detto che non era il caso. Come si può risolvere questa polemica? Magari con un passo indietro di Fava? No, volevamo solo segnalare questa scorrettezza, Fava faccia quello che vuole. Noi ci siamo limitati a fare la nostra parte in difesa della memoria di Peppino e del nostro lavoro».