La banda di sei messinesi specializzata in rapine Nel gruppo impiegato di banca e guardia giurata

Ci sono anche un impiegato di banca ed una guardia particolare giurata tra i sei arrestati dalla squadra mobile di Messina che ha sgominato una pericolosa banda di rapinatori, chiudendo il cerchio sui responsabili della rapina da 420mila euro ai danni della banca di Credito Peloritano di Barcellona. E si tratterebbe dello stesso gruppo che ha tentato il colpo lo scorso 1 dicembre ai danni della biglietteria degli aliscafi Liberty Lines di Milazzo

Dopo mesi e mesi di indagini stamattina sono finiti in manette Vincenzo Nunnari, 60 anni, Salvatore Di Paola, 18 anni, Giovanni Cortese, 43 anni, Rosario Mazza, 61 anni, Antonio Mascarese, 45 anni e Mirko Silvestri, 33 anni: tutti e sei messinesi. Sono accusati a vario titolo ed in concorso tra loro di tentata rapina aggravata, lesioni personali aggravate e porto illegale di arma. Durante le indagini gli investigatori si accorgono che entrambi i colpi hanno un elemento in comune: la facile disponibilità dei soldi, alla banca trovati già fuori dalla cassaforte perché in attesa di essere presi da un portavalori, a Milazzo il denaro era già stato prelevato dalle guardie giurate. 

L’1 dicembre 2016 alle 6.30 del mattino tre individui con il volto coperto ed armati di pistola aggrediscono due guardie giurate addette al servizio di trasporto valori alle Isole Eolie che trasportano il denaro in uno zaino e in un trolley. Uno dei malviventi colpisce con il calcio della pistola più volte una delle guardie provocandogli una ferita scomposta alla clavicola ed un trauma cranico con prognosi di 20 giorni. Per difendere il collega, l’altra guardia spara contro i rapinatori che rispondono al fuoco e fuggono senza riuscire a impossessarsi della refurtiva. 

La squadra mobile visiona le immagini di videosorveglianza della zona, individuando l’auto utilizzata dai tre, una Mini Cooper poi risultata rubata. Gli investigatori ricostruiscono che i rapinatori erano a conoscenza tutti gli spostamenti del furgone portavalori sul quale viaggiavano le due guardie giurate prima di parcheggiarlo nei pressi del porto di Milazzo. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, i poliziotti riescono a individuare i basisti della banda: si tratta di Mazza e Mascarese, quest’ultimo dipendente della società Sicurtrasport di Messina. 

Quest’utltimo, la mattina dell’1 dicembre si trova a bordo di uno dei furgoni della ditta, partito contemporaneamente a quello sul quale viaggiano le due guardie successivamente aggredite. Dopo un primo tratto di strada percorso insieme, i due mezzi si separano all’altezza del casello di Milazzo. I poliziotti riescono a identificare due dei tre rapinatori che hanno assalito le guardie giurate: Nunnari e Di Paola, riuscendo così a impedire che altre rapine vengano commesse fino al 28 marzo scorso. In quella data scatta il colpo ai danni della Banca di Credito Peloritano di Barcellona. 

La banda entra in azione alle 11.30: un uomo travestito da donna ed armato di taglierino entra nell’istituto grazie all’intervento di un cassiere, Mirko Silvestri, che, stando alle indagini, avrebbe aperto la porta di sicurezza nonostante fosse evidente che l’uomo all’esterno indossasse un travestimento. Una volta dentro il rapinato avrebbe simulato, alla presenza degli altri dipendenti, di minacciare Silvestri che avrebbe quindi sbloccato il sistema di sicurezza dell’ingresso permettendo anche al secondo complice, che indossava un casco, di accedere e portare via 420mila euro che si trovavano fuori dalla cassaforte, perché in attesa di essere prelevati dal portavalori. 

Durante le indagini, attraverso le conversazioni tra Mazza e Mascarese, gli investigatori accertano il coinvolgimento dei due nella rapina alla banca perché li sentono concordare la ripartizione del bottino. Capiscono inoltre che quando Nunnari e Di Paola vengono arrestati, nella banda viene assoldato Giovanni Cortese. I sei adesso si trovano tutti in carcere. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del Tribunale di Barcellona Salvatore Pugliese, su richiesta dei sostituti procuratori Sarah Caiazzo e Alessandro Liprino.


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