Tutti i provvedimenti rimasti fuori dalla Finanziaria Dagli Ersu all’amianto, in balia dell’Ars senza guida

Dal diritto allo studio ai consorzi di bonifica, fino ai forestali, Riscossione Sicilia, Irsap, trasporto pubblico, ufficio stampa della Regione. Dentro il cosiddetto ddl stralcio alla finanziaria, che inizierà il suo percorso a Sala d’Ercole a partire dal prossimo martedì 9 maggio, trovano spazio gli innumerevoli argomenti rispetto ai quali la maggioranza in frantumi in quest’ultimo scorcio di legislatura non è riuscita finora a trovare un accordo.

Ma ad essere ottimisti non sono in molti, tra i corridoi di palazzo dei Normanni. «Siamo in mare aperto – sussurrano gli inquilini di sala d’Ercole -, ognuno può fare quello che riterrà opportuno, non c’è nessun comandante a guidare la nave». Insomma, l’esame del testo collegato alla Finanziaria potrebbe riservare non poche sorprese in Aula. L’unica certezza che sembra trapelare dalle parti della commissione Bilancio sembra legata alla liquidazione di Riscossione Sicilia, «pur garantendo – assicura il presidente della Commissione, Vincenzo Vinciullo – la salvaguardia dei posti di lavoro».

Tra le norme inserite nel disegno di legge, la creazione di un Ersu unico per accedere ai contributi statali. Una norma che lascia perplessi in molti all’interno del mondo accademico siciliano, ma che sembrerebbe indispensabile per ricevere circa 12 milioni di euro di finanziamenti ministeriali. Anche se, come già assicurato dall’assessore all’Istruzione Bruno Marziano, è evidente che al di là dell’istituzione di un unico ente per il diritto allo studio, saranno immaginate delle sedi distaccate in prossimità dei quattro poli universitari siciliani.

Stanziate anche le risorse per i consorzi di bonifica, insieme a cinque milioni di euro inseriti per saldare gli stipendi arretrati del 2016 e nel solo caso del consorzio di Siracusa, anche per il 2015. Confermato il fondo da 650mila euro per la selezione di giornalisti iscritti all’ordine da inserire nell’ufficio stampa della Regione, mentre 300mila euro sono destinati al fondo per la comunicazione per gestire il sito dell’amministrazione regionale. Duecentomila euro sono invece destinati all’Istituto Zooprofilattico per l’istituzione della Biobanca del Mediterraneo. Arrivano finalmente i contributi ai Comuni per lo smaltimento dell’amianto, per i quali è autorizzata la spesa di due milioni di euro dalle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020.

Stessa somma, dallo stesso fondo, anche per il sostegno alle imprese «danneggiate – si legge nel ddl – dalla presenza di cantieri per la realizzazione di opere ed infrastrutture pubbliche, destinato al finanziamento di forme di sostegno o di defiscalizzazione in favore delle suddette imprese». Tolte le voci di spesa più grandi, dal trasporto pubblico fino a Riscossione, la manovra dovrebbe sbloccare almeno 15 milioni di euro di contributi minori. Fermo restando che in Aula si riesca a trovare un accordo. Punto, questo, su cui nessuno ad oggi tra i banchi di sala d’Ercole scommetterebbe un centesimo.


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Nel ddl stralcio sono contenuti i finanziamenti su cui la maggioranza, in frantumi, non ha trovato l'accordo. «Siamo in mare aperto - sussurrano alcuni deputati -, ognuno fa quello che riterrà opportuno, non c’è nessun comandante a guidare la nave». L’unico punto condiviso sarebbe la liquidazione di Riscossione Sicilia

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