Siracusa, il sindaco Garozzo ancora al contrattacco «Dietro denunce dell’imprenditore finalità poco nobili»

«Il signor Abruzzo ha dichiarato di essere stato vessato dalle amministrazioni che lo hanno costretto a non pagare l’Iva pur di pagare gli stipendi dei dipendenti. Credo che sarebbe stato coraggioso denunciarlo prima di perdere il servizio e non dopo 15 anni, per questo le finalità delle denunce mi sembrano meno nobili di quanto si voglia fare apparire. Alla fine, sono convinto che questa indagine ci dirà se si tratta di corruzione o di concussione, che sono due cose totalmente diverse».

Così il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, all’indomani della sua audizione in commissione regionale Antimafia, risponde alla denuncia pubblica dell’imprenditore Francesco Abruzzo, presidente della cooperativa Stes che, insieme alla consigliera comunale del Pd Simona Princiotta e al deputato nazionale Pd Giuseppe Zappulla, ha rivelato di essere stato per anni sotto scacco dell’amministrazione e di essere stato escluso dal bando di gara per l’assegnazione dell’appalto proprio dopo aver denunciato i funzionari comunali. 

«Inoltre – ha proseguito il sindaco – lo stesso Abruzzo ha riferito che prima dell’insediamento di questa amministrazione, gli importi che il Comune pagava gli consentivano di pagare le tangenti, l’Iva e quanto necessario per le retribuzioni. Infatti, la nostra amministrazione ha fatto una seria spending review senza la quale probabilmente il Comune di Siracusa sarebbe già stato in dissesto: nel 2012 il servizio manutenzione stradale costava 960mila euro l’anno, nel 2013 873mila euro, ma nel 2015 questa amministrazione fa una gara d’appalto per 715mila euro l’anno per quattro anni che con un ribasso d’asta del 27,50 per cento porta il canone annuo a 518mila euro. Questo ribasso dimostra inoltre – ha sottolineato Garozzo – che la ditta aggiudicatrice non sapeva di essere l’unica partecipante».

Per fare luce su quanto denunciato da Abruzzo, l’assessore comunale alla Legalità e alla Trasparenza, Giovanni Sallicano, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta interna, affidata al responsabile della prevenzione della corruzione di palazzo Vermexio. L’opposizione però accusa proprio Sallicano di incompatibilità, in quanto legale di due persone coinvolte in questa vicenda. Si tratta di uno dei funzionari del Comune che, secondo l’imprenditore, avrebbe ricevuto tangenti e della figlia, ex dipendente della Stes, l’impresa di Abruzzo, la cui assunzione sarebbe stata parte di quelle dinamiche estortive. L’ex dipendente è al momento in causa con la cooperativa Stes. «Nessun problema di incompatibilità – interviene il sindaco -, ha firmato il provvedimento Sallicano perchè io ero fuori, l’inchiesta spetta comunque al segretario generale, non all’assessore. Però capisco che possa profilarsi un problema di opportunità». 

Infine, durante la conferenza stampa tenuta oggi dal sindaco, non sono mancati espliciti riferimenti alla consigliera Princiotta, di cui Garozzo aveva parlato anche ieri durante l’audizione in commissione Antimafia, e che ha chiesto a sua volta di essere audita, invocando anche la diretta streaming, «per fare ascoltare ai componenti della commissione chi è e con chi parla Giancarlo Garozzo». Sfiduciato dal suo stesso partito proprio durante la direzione regionale in cui aveva affermato che «all’interno del Pd ci sono soggetti che hanno rapporti con la criminalità organizzata», il primo cittadino aretuseo ha confermato di avere ancora la maggioranza. 


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