Zamparini assiste alla prima di Schelotto «Situazione difficile, ma lui è carico»

Maurizio Zamparini non ha voluto perdersi la prima di Guillermo Barros Schelotto a Palermo. Il presidente, che questa mattina allo stadio Barbera ha partecipato a un summit con il tecnico argentino, il ds Gerolin e l’executive manager Baiguera, nel pomeriggio ha assistito al Tenente Onorato di Boccadifalco alla prima seduta diretta dall’ex allenatore del Lanus. «A Schelotto ho detto che la situazione è complessa e che la squadra ha delle difficoltà – ha sottolineato il patron rosanero al termine dell’incontro tenutosi presso gli uffici dell’impianto di viale del Fante – mi ha detto che ha parlato con Burdisso (difensore del Genoa e compagno di Schelotto al Boca Juniors, ndr) secondo il quale il vero Palermo non è quello visto a Genova domenica. Il Palermo è un’altra squadra». 

Una squadra che ha delle lacune anche in termini di personalità: «È ciò che manca, spero che qualcuno la tiri fuori – ha aggiunto Zamparini – Schelotto non si è lasciato condizionare da ciò che ha visto a Marassi perché la squadra l’aveva già vista in precedenza. È entusiasta, deciso e pronto a intraprendere un nuovo percorso. Il tecnico argentino, inoltre, è consapevole dell’importanza del lavoro sul piano mentale e di assetto. Significativo l’esempio del Bologna: la squadra di Delio Rossi è la stessa di quella di Donadoni ma con Donadoni è un Bologna totalmente diverso sul piano del carattere e dello spirito».

Con il nuovo allenatore, il numero uno del club di viale del Fante ha affrontato anche il tema relativo al mercato: «Gli ho detto di darmi delle indicazioni sui giocatori che mancano, ma gli ho anche detto di osservare prima l’organico per capire se c’è bisogno di qualcosa. Forse servirebbe un difensore centrale con esperienza ma anche qualità». In uscita, invece, gli attaccanti Cassini e Arteaga: «Il primo andrà in prestito all’Inter Zapresic, squadra croata con la quale siamo amici e nella quale giocano il portiere e l’attaccante che arriveranno a giugno (rispettivamente Posavec e Nestorosvki, ndr). Arteaga invece resterà ancora 8-10 giorni, Schelotto mi ha detto che vuole vederlo all’opera, eventualmente andrà in prestito ai croati dell’Hajduk Spalato». 

L’asse con il fronte slavo coinvolge anche Mijatovic, figura pronta a entrare nell’organigramma dirigenziale della società: «È amico di Vlado (Lemic, ndr), persona che conosco da diverso tempo. Mi ha proposto una collaborazione che ho accettato volentieri. Verrà qui ad osservare la struttura organizzativa del Palermo e poi a giugno vedremo cosa fare. Spero che diventi un dirigente del nuovo Palermo che sta partendo».  La classifica del Palermo, nel frattempo, non consente alla squadra di dormire sonni tranquilli: «Sono molto preoccupato – ha ammesso Zamparini – ho detto a Schelotto che sono retrocesso (nel 2012/13, ndr) con una squadra sulla carta più forte di questa e con Gasperini allenatore».

Intanto, in attesa che vengano espletati tutti i passaggi burocratici legati al suo tesseramento, Guillermo Barros Schelotto ha sostenuto il primo allenamento alla guida dei rosanero. Subito una novità dal punto di vista tattico: nel corso del test in famiglia in campo ridotto, la squadra è stata schierata con il 4-3-3 con Vazquez a destra nel tridente offensivo completato da Gilardino e Quaison.


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