Dal videogioco alle violenze sessuali, le minacce dello youtuber Favarolo al rifiuto della vittima: «Preparati la bara»

Da «Ti amo, sei mio, ti spacco la faccia se vai con gli altri» a «Ti ammazzo, così tutta Italia poi sa che ho ucciso un essere di merda inutile». È questo il tenore della miriade di messaggi che Davide Favarolo, lo youtuber 21enne di Alcamo (in provincia di Trapani) arrestato mercoledì e finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale, avrebbe inviato alla sua vittima, un ragazzino di 13 anni della provincia di Rimini. Un’amicizia virtuale nata quando il minorenne aveva otto o nove anni su Discord – una piattaforma online di messaggistica in cui i due erano entrati in contatto attraverso la passione comune per il videogame Fortnite – che presto si trasforma in tutt’altro. Favorolo, classe 2002, all’epoca ha già una fama e molti follower con il nickname di Favarigna33 nel suo canale in cui a sessioni di gaming alterna tutorial vari.

Dal gioco virtuale alle violenze reali

Dal gioco la questione si fa seria quando Favarolo convince il minorenne a fare una videochiamata nudo. In cambio, la promessa di insegnargli il proprio mestiere di youtuber. L’indomani è lui a videochiamare la vittima per mostrarsi mentre si masturba. Una telefonata che viene chiusa in fretta dal minore. Dal quel momento, sarebbero iniziate le molestie e le minacce. Favarolo avrebbe tempestato di messaggi il minorenne «dimostrando – scrive il giudice per le indagini preliminari Manuel Bianchi nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere – un sentimento di forte morbosità». Di continuo, lo youtuber avrebbe chiesto alla sua vittima di inviare delle foto per sapere dove e con chi fosse. «Mio figlio prima era vivace ed estroverso, di colpo era diventato triste e spaventato», denuncia alla questura di Rimini la madre del minorenne poi diventata vittima anche lei dei comportamenti di Favarolo che avrebbero costretto entrambi a cambiare abitudini (anche quella di fare un giro in bicicletta), numero di telefono e a bloccare i profili sui social.

Le molestie

Tutto avviene a distanza, fino all’ottobre del 2021 quando per la prima volta Favarolo dalla Sicilia va a Rimini (in Emilia Romagna). Il primo incontro tra i due sarebbe avvenuto in un parco pubblico della cittadina di provincia dove abita la vittima che già lì e in quella occasione all’aperto avrebbe subito delle molestie: un braccio attorno alle spalle con una presa decisa per tirarlo verso di sé nel tentativo di baciarlo. Fallito in questo caso, dopo mesi ci sarebbe stato un altro approccio. Tornato nel capoluogo romagnolo per restarci una settimana, Favorolo ogni giorno avrebbe invitato il minorenne nel bed and breakfast dove alloggiava. Dandogli 10 euro lo avrebbe convinto a baciarlo. Somme più alte (fino a 50 euro) sarebbero state offerte per costringerlo a masturbarlo. Una richiesta a cui il minorenne avrebbe ceduto solo sotto la minaccia di incendiare l’auto della madre e di una scena eclatante: «Faccio del male sia a lei (la madre della vittima, ndr) che a tutta la tua famiglia. Vengo sotto casa tua e urlo a squarciagola che ti amo, sputtanandoti».

Le offese

A questo punto, la vittima avrebbe cercato di cancellare ogni contatto bloccando lo youtuber sui social, sulle app di messaggistica e anche sui server di gioco dove si erano conosciuti ormai anni prima. Da quel momento, avrebbe ricevuto chiamate insistenti da numeri diversi (almeno 120) che Favarolo avrebbe fatto generare da un’applicazione. Conversazioni in cui alle scuse si sarebbero alternate le offese: «Porco, mettiti a dieta, sei un porco obeso». Un messaggio di offese inviato al minore da Favarolo risentito di non avere ricevuto gli auguri per il compleanno. In altre chat, avrebbe anche minacciato il ragazzo di raccontare ai familiari e agli amici degli episodi avvenuti all’interno della stanza del B&b, lasciando intendere di avere delle registrazioni di quegli incontri.

Le minacce di morte

È il mese di settembre del 2022 quando Favarolo si presenta sotto casa della vittima «con l’intento di chiarire». Dopo un confronto con la madre e con il fratello maggiore, nulla sarebbe cambiato. «Se ti vedo per strada, ti gonfio la faccia», continua a scrivere lo youtuber nella chat di Discord. Il minorenne, a quel punto, si sarebbe rifiutato di giocare con lui e il tono delle minacce si sarebbe alzato con tanto di data già scelta per mettere in atto l’aggressione. «Meglio che non ci vai a scuola, che ti accoltello». E, in effetti, proprio nel giorno indicato per messaggio – il 23 aprile del 2023 – Favarolo sarebbe andato sotto casa del minore e gli avrebbe mandato una foto dove si vedeva la sua finestra. «Se non scendi, ti gonfio di botte», le parole scritte come didascalia all’immagine.

Le minacce alla madre della vittima

Non solo il minorenne, lo youtuber avrebbe preso di mira anche la madre. Contattata con la scusa di chiarire la situazione, l’avrebbe poi tempestata di messaggi intimidatori. A febbraio del 2023, le manda una foto di un biglietto aereo da Trapani a Rimini: «Domani fuori scuola. Basta: lo ammazzo […] Così tutta Italia poi sa che ho ucciso un essere di merda inutile […] Suo figlio non ha capito che morirà con le mie mani, stavolta non mi fermo». Di lì a poco, invia una immagine di banconote sistemate sul letto. «Ho 1500 euro per ammazzare tuo figlio […] Si prepari la bara». La donna, invece, chiama la polizia che lo ferma sotto casa «in evidente stato di agitazione – come si legge nel verbale degli agenti – tanto da ammettere di avere superato ogni limite. Giustificava i suoi atteggiamenti violenti perché si era innamorato e non veniva ricambiato. Spiegando che gli permettevano di scaricare la rabbia, sperando che il minore potesse cambiare idea». Dichiarazioni ritenute una sorta di confessione dal gip che ha accolto la richiesta della custodia in carcere «che dovrà servire da stimolo, da periodo di riflessione perché in futuro distingua più nettamente la dimensione reale da quella virtuale e limiti in modo assai più deciso i propri impulsi».


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