Ieri pomeriggio una delegazioni di lavoratori ha incontrato il sindaco e l'assessora alle Attività Produttive Giovanna Marano. L'amministrazione ha garantito che attiverà «le interlocuzioni con il governo nazionale». Col 5 luglio, data dell'esternalizzazione, alle porte. Prevista per il 20 fiaccolata a piazza Verdi
Wind-Tre, da Orlando impegno per incontro al Mise «Tempi stretti, ci preoccupa la volontà dell’azienda»
Una delegazione di lavoratori della Wind-Tre, che dal 5 luglio rischiano di essere esternalizzati nonostante l’azienda sia economicamente florida, è stata ricevuta ieri pomeriggio a Palazzo delle Aquile dal sindaco Leoluca Orlando e dall’attuale assessora alle Attività Produttive Giovanna Marano (ed ex sindacalista Cgil). Durante l’incontro le segreterie provinciali delle rappresentanze sindacali hanno illustrato le forti preoccupazioni emerse nell’ultimo incontro romano, in cui l’azienda ha dimostrato di non voler arretrare e anzi di voler accelerare la cessione del ramo d’azienda – quella relativa ai call center – che riguarda circa 900 lavoratori in Italia di cui 300 solo a Palermo.
«L’amministrazione condivide le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – e attiverà sin dalle prossime ore le interlocuzioni con il governo nazionale con il fine di tutelare la professionalità e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Wind-Tre». Il primo cittadino si è cioè detto disponibile a sollecitare un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico – dove negli ultimi anni vengono affrontate le crisi lavorative – per sostenere la vertenza palermitana. Un impegno che però potrebbe non bastare, visti i tempi stretti.
Al momento infatti non c’è una data di convocazione, e la sede a Roma del Mise pullula di appuntamenti in tal senso. È la preoccupazione di Marilena Sansone, tra le più attive lavoratrici del colosso delle telecomunicazioni, oggi a rischio precarietà. «Considerando anche la determinazione dell’azienda – dice – c’è il rischio che non si riesca a muovere una azione politica necessaria al blocco di quelle operazioni finanziarie e non supportate nei fatti da alcun progetto industriale che investa nel capitale umano, nel lavoro. Peraltro la politica che interviene in quei tavoli è quella che nella sua equidistanza tra lavoratori e aziende favorisce sempre quest’ultime. Siamo cioè lontanissimi dall’articolo 41 della costituzione ( che garantisce l’iniziativa economica privata garantendo al contempo una funzione sociale… ndr)».
I lavoratori e le lavoratrici della Wind-Tre hanno inoltre fatto presente che dal 22 maggio (data dell’annuncio della cessione) ad oggi sono andate via dal sito palermitano più di 80 persone, attraverso la misura dell’esodo incentivato e con un’età media compresa tra i 35 e i 45 anni. Intanto già fissata la prossima mobilitazione: giorno 20 giugno a Piazza Verdi si terrà un sit in – fiaccolata dalle 21 alle 24.