Voto a Linguaglossa, in tre per la corsa a sindaco Ma Vecchio e Stagnitta restano fuori dalla partita

Sembra quasi che le assenze facciano più rumore di chi invece occupa la scena della campagna elettorale a Linguaglossa, dove le prossime amministrative rappresentano una delle partite politiche più decisive tra quelle che si giocano alle falde dell’Etna. Dall’affare dell’accesso ai crateri sommitali fino al rivedere l’intero assetto turistico di un’area che vuole rientrare fra i cardini della mappa dei flussi diretti sul vulcano patrimonio Unesco: sarà il prossimo sindaco della città negli ultimi dieci anni amministrata da Rosa Maria Vecchio colui che dovrà giocare un ruolo di primo piano.

Tra gli aspiranti alla carica, ed è stata questa la prima sorprendente assenza, non ci sarà però uno schieramento sostenuto dall’uscente amministrazione di centrosinistra. Nessuno fra i restanti consiglieri di maggioranza e fra gli assessori di Vecchio si ricandida in una delle liste in corsa, né il blocco è riuscito a proporre un nome per la sindacatura. Nelle febbrili ore prima del via ufficiale alle candidature, si è cercata la convergenza con ciascuna delle coalizioni ma, alla fine, è stato impossibile trovare la quadra anche per i più abili fra i mediatori in campo. Così, tutte e tre le liste superstiti – Insieme si vince con il candidato sindaco Salvatore Puglisi, Fare per cambiare a sostegno di Gaetano Del Popolo ed Obiettivo sviluppo per Salvatore Comodo – potranno giocarsi la carta della discontinuità rispetto al decennio di Rosa Maria Vecchio. Ma anche il variegato fronte d’opposizione alla giunta passa quasi interamente la mano e, fra gli uscenti che si ricandidato, compaiono solo Aldo Guzzetta – ex alleato di Vecchio, ex vicesindaco e fratello di Claudio, nome forte del Partito democratico locale – il presidente del Consiglio uscente Salvatore Malfitana e il consigliere Nino Di Marco, tutti e tre al fianco di Puglisi, e infine Salvatore Rinaldi, consigliere indipendente tra i principali sponsor di Del Popolo.

L’altro grande assente di questa campagna elettorale è senz’altro Luca Stagnitta, l’avvocato che nel 2012 perse di un soffio proprio contro la sindaca Vecchio. Il progetto di una nuova lista a supporto del figlio dell’ex primo cittadino Felice si è pian piano sfarinato, stretto nella morsa fra l’attendismo dello stesso Stagnitta e le picconate dei suoi principali competitor provenienti dal vecchio centrodestra, cioè Comodo e Puglisi. Il primo, imprenditore del settore alimentare con fatturati a sei zeri, ha attratto a sé i centristi locali con la benevolenza dell’ex senatore Pino Firrarello e la galassia post-Dc che sogna le larghe intese alle prossime elezioni regionali. Puglisi, ex alleato di Stagnitta e vicino al centrodestra a trazione forzista, dal canto suo ha lasciato stemperare ogni connotazione partitica della sua lista aprendosi ad associazioni, professionisti ed artigiani, ma anche al feeling con il presidente del Gal Etna-Alcantara Cettino Bellia, consulente a Palermo dell’assessore del Turismo Anthony Barbagallo, e riferimento politico sempre più influente nell’area di Etna nord. Stagnitta alla fine ha preso le distanze da entrambi i poli e, naufragata per i troppi mal di pancia anche l’ipotesi del clamoroso accordo con Rosa Maria Vecchio, le liste in campo sono rimaste tre. Eppure, scorrendo i nomi dei candidati consiglieri, c’è chi giura che il dialogo fra Stagnitta e Comodo non si sia mai realmente spezzato e non lo farà neanche alle urne.

L’interlocuzione era rimasta aperto a lungo anche con gli uomini del Comitato Sviluppo e Legalità, l’architrave della lista che sostiene Gaetano Del Popolo. L’ex consigliere comunale, sindacalista Cgil, è diventato il volto di uno schieramento che si è aperto anche nuovi apporti dal mondo giovanile, del turismo e delle professioni fino all’aperto sostegno dell’ex candidato a sindaco di Catania, Maurizio Caserta, docente universitario che aveva già incontrato il Comitato nella battaglia per la liberalizzazione del mercato turistico sull’Etna. 


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