Ieri mattina i poliziotti hanno sottoposto a controllo un sito dove erano state installate delle serre per decine di migliaia di metri quadri. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che operassero ben tre aziende seppur tutte riconducibili ad un’unica famiglia
Vittoria, sfruttavano operai: quattro denunciati Vivevano vicino le serre in condizioni fatiscenti
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – denuncia quattro titolari di aziende agricole di Vittoria, tutti appartenenti ad un’unica famiglia, per sfruttamento della manodopera. La Squadra Mobile, congiuntamente al Commissariato competente di zona, continua l’attività di controllo presso le aziende della provincia iblea così come disposto dal Questore di Ragusa Salvatore La Rosa. I controlli vengono effettuati dalla Polizia di Stato con l’imprescindibile concorso del personale dell’ASP (Spresal e Siav), dell’Ispettorato del Lavoro e quando necessario della Polizia Locale competente per territorio.
Ieri mattina i poliziotti hanno sottoposto a controllo un sito dove erano state installate delle serre per decine di migliaia di metri quadri. In quel sito, gli accertamenti hanno permesso di appurare che operassero ben tre aziende seppur tutte riconducibili ad un’unica famiglia, elemento che è tuttora al vaglio per un’attenta analisi di eventuali illeciti fiscali. Sono stati sottoposti a controllo 23 lavoratori (6 donne) quasi tutti rumeni, molti dei quali costretti, dallo stato di necessità, a vivere in strutture fatiscenti e prive di ogni requisito che potesse dar modo agli uffici competenti di concedere un’idoneità alloggiativa, per altro tutte strutture abusive così come riscontrato dai tecnici della Polizia Municipale del comune di Vittoria.
I lavoratori che erano stati impiegati senza alcun contratto lavorativo erano ben 5, tra questi anche 2 minorenni, mentre gli altri erano stati ingaggiati. Le dichiarazioni dei lavoratori sono apparse tutte inverosimili in quanto hanno riferito di percepire una paga quasi consona al contratto collettivo, ma probabilmente sono stati così istruiti dal datore di lavoro, pertanto sono tuttora in corso analisi dei flussi economici e qualora i dipendenti avessero dichiarato il falso, saranno denunciati per favoreggiamento personale per aver aiutato i datori di lavoro ad eludere le indagini.
Lo Spresal, deputato a riscontare le violazioni della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha constatato diverse criticità che sono state tutte sanzionate. Il Siav ha riscontrato l’assenza di caratteristiche tali da poter concedere l’idoneità alloggiativa peraltro di strutture abusive ricavate all’interno di un capannone. Il paradosso è che il datore di lavoro faceva pagare anche l’affitto per queste strutture precarie, canone che viene detratto dalla paga giornaliera.
Come detto, vi è il sospetto che i lavoratori siano stati costretti (sotto minaccia del licenziamento) a riferire alla Polizia di Stato delle versioni a favore del datore di lavoro, questo elemento nasce da alcune contraddizioni emerse dalla lettura delle dichiarazioni dei dipendenti. Nonostante il probabile indottrinamento dei lavoratori sono emersi elementi di reato a carico dei datori di lavoro pertanto i 4 titolari sono stati denunciati per lo sfruttamento dei dipendenti.
Sono tuttora in corso approfondimenti investigativi da parte di tutti gli uffici intervenuti presso le aziende, al termine dei quali saranno comminate le sanzioni definitive per le violazioni di legge riscontrate. Tra i dati rilevanti del controllo vi è di sicuro la nuova denuncia per sfruttamento del lavoro a carico di uno dei titolari che era già stato arrestato in quanto titolare di un’altra azienda sita a pochi chilometri di distanza da quella sottoposta ad ispezione in questa occasione. Il soggetto, già arrestato, si è pure lamentato per il nuovo controllo sentendosi perseguitato e chiedendo del tempo per poter mettere in regola tutte le aziende di proprietà. L’uomo ovviamente non ha avuto alcuna dilazione dei tempi rispetto ad un nuovo controllo casuale che peraltro ha permesso agli operatori di Polizia di riscontrare che l’uomo non avesse modificato in alcun modo il suo modo di gestire le aziende e di impiego degli operai.
(Fonte: squadra mobile di Ragusa)