Mafia: detenuto ai domiciliari incontra altri imputati, riportato in carcere

Dagli arresti domiciliari al carcere. È questa la decisione che ha preso la terza sezione della corte d’Appello di Palermo per l’imprenditore del settore delle scommesse Vincenzo Fiore. Durante il periodo di permanenza in casa – ottenuto per l’affievolimento delle esigenze cautelari – l’uomo, condannato a nove anni in un processo per mafia, avrebbe più volte violato le prescrizioni di non incontrare persone diverse da quelle che abitano assieme a lui. Secondo gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, gli incontri con il padre e con un imputato di un altro procedimento sarebbero avvenuti durante il tragitto percorso per raggiungere alcuni studi medici, in cui Fiore era autorizzato ad andare: l’8 e il 15 marzo in via Marchese di Villabianca, il 10 in via XII Gennaio. Il provvedimento di aggravamento della misura cautelare è stato emesso dalla corte d’Appello perché, in attesa della definizione del procedimento in Cassazione (dove l’imprenditore risponderà ancora di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio), le questioni sulla libertà personale sono di competenza dell’ultimo giudice di merito che ha emesso una sentenza nei confronti dell’imputato.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dagli arresti domiciliari al carcere. È questa la decisione che ha preso la terza sezione della corte d’Appello di Palermo per l’imprenditore del settore delle scommesse Vincenzo Fiore. Durante il periodo di permanenza in casa – ottenuto per l’affievolimento delle esigenze cautelari – l’uomo, condannato a nove anni in un processo per mafia, avrebbe più volte […]

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo