Villa Sofia-Cervello: si è dimesso il Commissario Giacomo Sampieri

DIVENTA UN GIALLO L’AVVENTURA DI UN MANAGER CHE HA SCOPERCHIATO UN PO’ AI ‘ALTARINI’ CHE METTONO A NUDO IL SISTEMA AFFARISTICO DELLA SANITA’ PUBBLICA SICILIANA

Apprendiamo che il Commissario dell’Azienda ospedaliera ‘Villa Sofia-Cervello’ di Palermo, Giacomo Sampieri, si è dimesso.

La notizia è arrivata dopo che la Commissione Sanità dell’Ars ha chiesto la sua ‘testa’. A quanto pare, assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, aveva pronto il provvedimento di revoca. Ma il Commissario Sampieri ha bruciato tutti sul tempo.

Questa storia è comunque strana. Proprio alle 14 e 45 di oggi abbiamo pubblicato un articolo dove si racconta una verità un po’ diversa dalle polemiche e dall’attenzione mediatica che da qualche giorno si concentrano il Commissario dell’Azienda ospedaliera ‘Villa Sofia-Cervello’.

Più che alla politica siciliana – un po’ squalificata è tutt’altro che disinteressata non ai temi della sanità pubblica, ma agli affari della sanità pubblica siciliana – noi teniamo in grande conto le indagini della magistratura. Che, ne siamo certi, saranno puntuali.

In queste ore convulse noi non possiamo segnalare due anomalie.

La prima anomalia è rappresentata dagli ‘altarini’ messi a nudo, in questi mesi, dal Commissario Sampieri. Con riferimento, soprattutto, all‘Alpi allargata e alle Sdo (cose che potere leggere nel dettaglio in altra parte del giornale, sempre in cronaca).

L’altra anomalia, che rassegniamo all’intelligenza dei nostri lettori, nasce dai ‘casi’ di due medici dell’Azienda ospedaliere ‘Villa Sofia-Cervello’: Dario Sajeva e Francesco Mazzola, già medici del reparto di Chirurgia plastica di Villa Sofia, per i quali pende una richiesta di rinvio a giudizio.

Per loro, da parte del Commissario Sampieri, sembra fossero pronte le lettere di licenziamento. E una richiesta di risarcimento di 165 mila euro.

Ecco, sembra che i problemi del Commissario Sampieri nascano da una denuncia del dottore Mazzola.

Questa è veramente una brutta storia. L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo: la nostra sensazione è che qualcuno, molto in alto, stia cercando di chiudere una ‘crepa’ che si è aperta all’Azienda ‘Villa Sofia-Cervello’. Per evitare che si allarghi ad altri ospedali pubblici della Sicilia.

I retroscena del ‘caso’ Villa Sofia Cervello: dalle Alpi ‘extralarge alle Sdo ‘gonfiate’


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