«Il giudice Paolo Borsellino era molto vicino ai minori, li incontrava nelle scuole e riusciva, nonostante tutti gli impegni, a trovare il tempo per loro. Per questo abbiamo pensato di ricordarlo con una festa che mette al centro i ragazzi». Il magistrato Emma Seminara del Tribunale per i minorenni di Catania spiega così le ragioni che quest’anno, per la prima volta, hanno portato ad organizzare l’evento che si svolgerà stasera alle 19 nel cortile della sede del tribunale di via Franchetti per commemorare la strage di via D’Amelio, in cui Paolo Borsellino ha perso la vita assieme agli agenti della sua scorta 22 anni fa per mano della mafia. All’appuntamento, promosso dalla sezione catanese dell’associazione Magistrati per i minorenni e la famiglia, parteciperanno giovani delle scuole a rischio di Catania e provincia e alcuni detenuti del carcere minorile di Acireale e Bicocca in permesso premio.
Al centro dell’evento sarà la musica della orchestra Di.sco. Brass Ensemble, diretta dal maestro Giuseppe Privitera, che raggruppa 60 ragazzi in una situazione di disagio legata allimpossibilità di proseguire gli studi musicali a conclusione della terza media. «È un progetto di aggregazione giovanile meritevole che ha lo scopo di tenere viva la passione per la musica anche quando la situazione familiare ed economica lo rendono difficile», racconta il magistrato. I giovani musicisti accompagneranno – anche con strumenti inventati da loro – Roberto Fuzio dei Lautari, che leggerà la lettera che Borsellino scrisse, alle 5 del mattino del giorno della strage, a una professoressa per scusarsi di non poter andare a scuola a incontrare i suoi alunni.
Durante l’incontro verrà proiettato anche il mini documentario Lo decide il vento di Giuseppe Consales, che racconta l’esperienza reale di una messa alla prova (la possibilità di evitare il carcere grazie a un progetto formativo, ndr) di un giovane che ritrova la via della legalità con la passione per la vela. «Attraverso la musica e queste storie vogliamo dare un messaggio di speranza per una Sicilia migliore e contro la mafia. È una festa per chi crede che il cambiamento è possibile», conclude il magistrato.
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