Lo hanno lanciato ieri con l'obiettivo di farlo diventare una vetrina per tutta l'Italia in vista dell'Expo2015. Ma gli esperti dei Beni culturali, guidati da Dario Franceschini, hanno tagliato la foto della testata, eliminando la nostra isola e un pezzo di Calabria. Ma, fa notare qualcuno, adesso hanno segato il Trentino. Leggi i tweet
VeryBello!, il sito del ministero senza la Sicilia L’esperto: «Grossolani errori di comunicazione»
Erano quasi le 12 di sabato quando il ministro per i
Beni e le attività culturali Dario Franceschini ha twittato, sul suo profilo ufficiale: «Da oggi online VeryBello!». Il portale che, nell’idea di Franceschini, dovrebbe raccogliere tutti gli eventi culturali che arricchiranno il Paese nei mesi dell’Expo2015. Nella testata campeggiava uno scatto dell’Italia vista dallo spazio. Anche se non proprio intera: nella sezione scelta dai grafici ingaggiati dal Mibac, la Sicilia veniva completamente tagliata e della Calabria rimaneva giusto un pezzettino. Uno stivale incompleto, «leghista», sogghignava qualcuno. «Un errore grossolano di comunicazione», lo definisce Davide Bennato, docente di Sociologia dei media digitali all’università di Catania. Nel frattempo, ieri sera, la foto è stata corretta e la Sicilia è tornata in Italia. «E mo’ hanno tagliato er Trentino», aggiunge un utente su Twitter.
Da oggi online
http://t.co/4om2fvDDoA Gli oltre mille grandi eventi culturali in tutta Italia nei sei mesi di #Expo2015. #verybello
— Dario Franceschini (@dariofrance)
January 24, 2015
VeryBello! è stato passato al setaccio dai più accorti frequentatori del web nostrano e gli sbagli sono stati evidenziati uno dopo l’altro. «Ho raccolto tutte le critiche e ne ho fatto una sorta di bignamino», spiega Bennato. Otto errori tecnici, sei errori legali, undici errori di comunicazione, sei errori di impostazione. Il portale che dovrebbe essere un compendio del meglio del Belpaese sarebbe, in realtà, un compendio di sbagli. I bottoni per la condivisione sui social network creano link sbagliati, non c’è un’app e nemmeno una versione per la visualizzazione da mobile, il dominio del sito non è intestato al ministero ed è stato registrato il 24 novembre 2014, e, per dire l’ultimo, il nome è la trascrizione di uno stereotipo che non fa fare una grande figura agli italiani. «La Rete si è comportata, in questo caso, come una vera e propria intelligenza collettiva – aggiunge il professore – Le persone hanno provato il sito e hanno dato un perfetto esempio di quello che dovrebbe essere il web 2.0, cioè un’occasione per migliorarsi costantemente, come se si fosse sempre in versione beta». Dello stesso avviso, però, non è Dario Franceschini.
In 6 ore 500.000 accessi a http://t.co/CjBDPOEGxp ! Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web… Verygrazie!
— Dario Franceschini (@dariofrance) January 24, 2015
«Avrebbe fatto bene a evitare il sarcasmo», commenta Davide Bennato. «Le critiche erano serie e costruttive, al netto delle osservazioni ironiche – conclude – Franceschini si è posto come un politico interessato e attento a quello che si dice in Rete. Se qualcuno ti critica, lo ascolti. In questo caso, invece, lui ha usato il tono sbagliato». E gli utenti italiani di Twitter non gliel’hanno fatta passare: «”L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna“, Goethe. Capito, @dariofrance?», scrive Alessandra. Di seguito, i tweet che abbiamo selezionato sulla questione.