La prefettura si è detta disponibile a convocare un appuntamento tra sigle sindacali, azienda e gruppo Aura. Da una settimana circa cento impiegati del call center sono davanti al bivio tra precariato e licenziamento. «Non si può dare la colpa ai lavoratori»
Vertenza Monalisa, chiesto incontro con vertici azienda Tra i lavoratori c’è «dubbio di riapertura con altro nome»
«La prefettura si è detta disponibile a convocare un incontro tra le sigle sindacali, i vertici dell’azienda e il gruppo Aura». È l’ultimo aggiornamento in merito alla vertenza Monalisa che vede coinvolti circa cento lavoratori del call center, da una settimana sotto l’occhio del ciclone e davanti al bivio tra precariato e licenziamento. Dopo l’incontro sulla fine della procedura di licenziamento collettivo tra sigle sindacali e vertici aziendali di lunedì scorso che sembrava avere segnato la conclusione del dialogo tra azienda e lavoratori, adesso la palla passa alla prefettura e si apre un altro spiraglio per i centralinisti dell call center Monalisa Contact.
L’azienda di Misterbianco, che da oltre dieci anni cura in subappalto le commesse di Vodafone business, sembra essere giunta al capolinea. La causa della chiusura dell’attività, secondo quanto trapela da fonti sindacali, sarebbe da rintracciare nelle difficoltà economiche dell’impresa. Al centro della vertenza la proposta di Monalisa di convertire in collaborazioni a progetto i contratti a tempo indeterminato. «L’azienda – sostiene Antonio Santonocito, rappresentante di Snalv Confsal – si è trincerata dietro proposte inaccettabili, dando la colpa ai lavoratori».
Sono queste le motivazioni per le quali i sindacati – Uil e Snalv Confsal – hanno già proclamato e messo in atto due scioperi. «Al prefetto abbiamo chiesto un incontro di tutte le organizzazioni sindacali con i vertici del gruppo Aura per comprendere se ci sono altri margini di manovra». L’agenzia committente si occupa di consulenza e supporto per i servizi di telefonia Vodafone business ed è la stessa azienda che circa un anno e mezzo fa ha premiato il call center per i ricavi generati. Per questo tra i lavoratori si insinua il dubbio che dietro la chiusura ci possa essere una riapertura sotto altro nome.
«Si è pensato – spiega Santonocito – che Aura non potesse stare alla finestra a guardare cosa succede». Il sospetto è che il gruppo Aura, aggiudicatario della commessa, «potrebbe toglierla a Monalisa, perché il conto economico non regge, e affidarla a un altro call center». Un dubbio «più che legittimo» per il sindacalista. Stando a quanto trapela da fonti sindacali, l’azienda addossa la colpa ai lavoratori sostenendo che sono diminuiti gli appuntamenti. «Ma perché sono diminuiti? – si chiede Santonocito – Sicuramente per il mercato: ci sono altre compagnie telefoniche che offrono prezzi più vantaggiosi. Di certo non per colpa dei lavoratori».