Sono soddisfatti il sindaco di Catania Enzo Bianco e l'assessore Orazio Licandro per la riuscita del festival della arti circensi e di strada organizzato dall'associazione Gammazita. Nonostante alcune critiche, come quelle del cantautore Mario Venuti che ha definito l'amministrazione «confusa e squattrinata». «Il Comune non ha liquidità, ma ha dato servizi. Per l'anno prossimo ci saranno le risorse», risponde il titolare della Cultura
Ventimila spettatori per Ursino buskers Licandro propone «un evento al mese»
Un successo da ventimila persone in tre giorni. Sono i numeri diffusi dalla polizia municipale relativi alle presenze a Ursino buskers, il festival delle arti di strada e circensi organizzato dall’associazione Gammazita – insieme anche a CTzen – che si è sviluppato nei dintorni e all’interno del Castello Ursino lo scorso fine settimana. «Adesso quello che mi auguro è che questa manifestazione possa mettere radici e diventare un appuntamento stabile nella nostra città», ha commentato il sindaco Enzo Bianco, a nome dell’amministrazione che ha partecipato alle serate. La stessa soddisfazione espressa anche dall’assessore alla Cultura Orazio Licandro, nonostante alcune critiche, «tra cui delle cose false», spiega.
Il riferimento è alla dichiarazione del musicista etneo Mario Venuti, che in un’intervista a CTzen ha avuto parole poco tenere nei confronti dell’amministrazione, definita «piuttosto confusa oltre che squattrinata». «È la gente che crea le cose belle, basta pensare ai ragazzi di Gammazita e a quello che sono riusciti a fare, senza aiuto finanziario od organizzativo, con il festival Ursino buskers», continuava. «Che Venuti faccia il cantautore – risponde Licandro – Come abbiamo già spiegato, il Comune non poteva finanziare la manifestazione perché il bilancio non è stato ancora approvato, ma abbiamo contribuito con i servizi».
La chiusura al traffico di piazza Federico di Svevia e delle vie adiacenti – compreso di transennamento e vigili -, ma soprattutto le sale e il fossato del Castello Ursino messe a disposizione per workshop e spettacoli, di solito a pagamento. «Per non dire della passione dei dipendenti comunali che hanno tenuto aperta la struttura un’ora oltre l’orario di chiusura – continua l’assessore – Sono rimasti fino all’1.30 di notte e senza percepire un centesimo in più». Un lavoro ripagato dai tremila ingressi registrati nella serata di sabato al museo del castello, aperto ai visitatori al prezzo simbolico di un euro in occasione della Giornata europea del Patrimonio e dei Beni culturali, insieme ad altri monumenti cittadini.
Inutile, secondo l’assessore, anche il riferimento a un’esperienza decisamente meno positiva, quella del festival organizzato da Franco Battiato con la partecipazione del Comune di Catania impegnato nella ricerca degli sponsor. «In questo caso però, trattandosi di un’esperienza nuova e senza un progetto mesi prima, sarebbe stato impossibile reperire sponsor e finanziamenti», specifica Licandro. Che rilancia: «L’anno prossimo invece posso già dire che ci saranno le risorse, perché frutto di una programmazione a monte». E non solo: «Se ci sarà la volontà da parte dei ragazzi di Gammazita, una volta al mese la piazza potrebbe essere destinata ad attività culturali e di spettacolo».
Un annuncio che potrebbe non piacere ad alcuni residenti della zona che hanno scritto una lettera al quotidiano La Sicilia per lamentare la confusione della tre giorni. «Se non facciamo nulla è perché siamo inerti, se facciamo poi scocciamo – risponde l’assessore alla Cultura – È il bello di una città con mille contraddizioni. Da cittadino, però, dico che tra una piazza soffocata dal traffico e dai posteggiatori abusivi e una piazza gioiosa non sto neppure a pensare su chi abbia torto o ragione».