Vendita immobili Asp, appello di ParlAutismo a Razza «Non chiudete il centro, famiglie pronte ad occupare»

Gli immobili in disuso delle Aziende sanitarie provinciali potranno essere venduti, o in alternativa valorizzati, al fine di fare cassa e ammortizzare anche solo parzialmente i mutui che vengono pagati proprio dal fondo sanitario regionale. Una proposta inserita in forma piuttosto generica nel collegato alla Finanziaria e che rimanda a successive ricognizioni da parte delle singole Asp per stabilire quali siano in ogni territorio gli immobili in stato d’abbandono. Ma a domande più specifiche da parte dei cronisti, l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha comunque fatto degli esempi circostanziati, che vanno dai locali in disuso dell’ospedale Regina Margherita di Messina agli spazi di via La Loggia a Palermo e alle strutture dell’ex Aiuto Materno, sempre nel capoluogo. 

Così, mentre Forza Italia, per voce del presidente della commissione Bilancio all’Ars Riccardo Savona, ha già bocciato in linea di massima i tra provvedimenti su cui poggia il collegato del governo, tra cui appunto la proposta che arriva dall’assessorato alla Salute, a saltare letteralmente dalla sedia sono le associazioni, in particolare ParlAutismo, che per voce della sua fondatrice, la palermitana Rosi Pennino (assessore alle politiche sociali del Comune di Partinico), promettono le barricate per difendere il presidio di via Lancia di Brolo a Palermo. 

«Come rete per le famiglie di ParlAutismo – racconta Pennino a Meridionews – lo abbiamo appreso ieri dalla stampa. Sinceramente non ne comprendiamo la follia, eccezion fatta per il fatto che l’assessore non è di Palermo, ma di Catania. E lo dico perché evidentemente sconosce l’utilizzo dei locali e degli edifici dell’Aiuto Materno in cui esiste il Centro Autismo di Palermo, che per noi non è solo traguardo di conquista, ma roccaforte dei diritti e dei servizi per le famiglie, nonché punto di riferimento per la Sicilia occidentale per le persone che hanno bisogno della diagnosi precoce e di tutti i servizi che ruotano attorno all’autismo».

Pennino racconta che proprio l’associazione ParlAutismo, diventata realtà presente a livello nazionale, promotrice della legge sul Dopo di Noi e della Giornata nazionale per l’autismo, che si celebra ogni anno il 2 aprile, sia nata dieci anni fa, «proprio per difendere questo fortino dei diritti e dei servizi». Allora l’assessore alla Sanità si chiamava Massimo Russo e il direttore generale Salvatore Cirignotta. «Volevano chiudere il Centro Autismo, che non era com’è adesso.-Era privo di servizi, c’era solo la possibilità di recarsi lì per la diagnosi e da lì iniziare le vie crucis che riguardano la batteria diagnostica per avere una diagnosi completa. Noi ci siamo non solo unite come famiglie, ma come associazione ed è nato ParlAutismo».

Oggi il centro è frequentato da centinaia di famiglie, offre servizi ed è guidato da Giovanna Gambino, che oltre ad essere la responsabile del centro è anche la garante regionale per i diritti delle persone disabili. «Da Palermo, e l’assessore Razza lo sa benissimo – attacca ancora Pennino -, arriva il modello sulla spesa dello 0,1 per cento dei fondi destinati all’autismo. Grazie al bando di gara da 4 milioni di euro (un bando grazie al quale è possibile dare servizi specifici, sbloccato nel 2017, ndr) e alla regia del centro, si registra ogni giorno la presenza di centinaia di bambini, ragazzi e famiglie con autismo, che si recano lì non solo per avere la diagnosi con il team sempre sottodimensionato, ma comunque di altissima qualità messo a disposizione dal centro, ma anche per usufruire dei servizi della struttura, sia laboratoriali che domiciliari».

«Il centro dell’ex Aiuto Materno – prosegue la fondatrice di ParlAutismo – non è solo il luogo di riferimento dell’autismo: è la casa dei nostri bambini, è la casa dei nostri ragazzi. Se io chiudo gli occhi e penso ai locali di via Lancia di Brolo, non posso non pensare che lì ho avuto la diagnosi di mia figlia, non posso non pensare a come abbiamo difeso quel luogo. Nessun assessore alla Sanità dopo Massimo Russo aveva commesso un errore così banale».

Pennino confida nel fatto che si sia fatta confusione. «Mi auguro che si tratti di una svista fatta dagli uffici – aggiunge – e da un assessore che non è palermitano, diversamente non me lo so spiegare, come non mi so spiegare come mai da mesi il tavolo tecnico regionale per l’autismo ha finito il suo lavoro: c’è la rete dei servizi pronta, io stessa ho detto all’assessore che avevamo fatto uno straordinario lavoro e l’avevo anche ringraziato per averci messo nelle condizioni di farlo, ma da mesi dopo la chiusura di quella rete che potrebbe dare respiro alle famiglie, non si hanno notizie. Io spero che da qui al 2 aprile riprendano le connessioni con l’assessorato e con questo assessore. Auspico che l’assessore voglia chiarire alle famiglie che fino ad oggi si recano all’ex Aiuto Materno considerandolo un punto di riferimento, dicendo loro che si è trattato solo di un errore». 

«Ma se così non fosse – conclude Pennino – siamo pronti a dormire all’Aiuto Materno, ad occuparlo se sarà necessario. Non temiamo assolutamente nulla, perché siamo più uniti, più forti e più numerosi di dieci anni fa».


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