Dal super manager che ha tastato il mondo del Calcio Catania ai tempi di Gaucci all'ex questore, passando per il commercialista candidato alle regionali che ha cambiato partito (e santini) due volte in pochi giorni. Chi c'è alla guida del famigerato Comitato?
Vendita Calcio Catania, resta il Comitato Promotore Da Pagliara a Paladino, ecco chi gestisce la cordata
Il lungo percorso per arrivare a un accordo sulla vendita del Calcio Catania è iniziato. L’ormai noto Comitato promotore per l’acquisizione della società ha rotto gli indugi, precisando in una nota dello scorso venerdì di aver inviato a Finaria, la holding di Antonino Pulvirenti, una pec in cui si specifica che entro sette giorni saranno trasmesse le garanzie bancarie richieste. Un’accelerazione importante che impone una analisi sugli uomini che stanno operando nella difficile scalata ai vertici di via Magenta. I nomi degli imprenditori restano top secret, nonostante ci sia la quasi certezza che, a livello locale, saranno coinvolti tutti (o quasi) gli sponsor che al momento sostengono il Catania.
Non vi è invece alcun dubbio in merito alle quattro figure che compongono il vertice del Comitato: tutti accomunati dalla loro sicilianità. Partendo dall’alto, il presidente è Fabio Pagliara, catanese e attuale segretario generale della Federazione di atletica leggera. Durante l’ultima sindacatura di Enzo Bianco ha ricoperto il ruolo di esperto per le politiche sportive. La carriera da dirigente dell’ex pallavolista comincia nei primi anni ’90, come segretario generale e consigliere della Lega Pallavolo. Alla fine del decennio Pagliara è direttore organizzativo degli eventi per il comune del capoluogo etneo, ricoprendo lo stesso ruolo per il Calcio Catania durante i quattro anni in cui la società era in mano alla famiglia Gaucci. Gli incarichi in FederHockey prima e Fidal poi lo elevano a manager di grande esperienza.
Figura centrale è poi quella del vice-presidente del Comitato Antonio Paladino. Il nome del commercialista catanese era salito agli onori della cronaca nella campagna elettorale per le regionali dell’autunno 2012. Prima candidatosi con la lista Grande Sud (a sostegno di Gianfranco Miccichè presidente), Paladino aveva saltato la barricata qualche giorno dopo, presentandosi tra le fila dell’Udc (partito che sosteneva Rosario Crocetta). «Nei mesi scorsi – aveva chiarito all’epoca Paladino – ho avuto contatti con alcuni partiti tra i quali Grande Sud, ma non ne sono mai stato candidato ufficiale. Ho deciso, quindi – precisava – di candidarmi con altro partito, anch’esso moderato, per la maggiore chiarezza nella proposta politica offerta dall’Udc nella attuale fase politica e con essa dal suo candidato alla presidenza Crocetta».
Uno scivolone ormai lontano. Antonio Paladino, che assieme allo Studio Castelli curerà le trattative tra le parti in causa, figura anche nelle vesti di presidente dell’associazione sportiva Paideia Calcio, nata quest’anno a Catania e che, stando alla descrizione presente sulla pagina Facebook, si fa promotrice di una visione dello sport atta a «favorire una mentalità che rafforzi i pensieri, le abitudini e i comportamenti». La Paideia rappresenta il trait d’union con un altro uomo cardine del Comitato. Si tratta del segretario Maurizio Pellegrino, presente all’interno della associazione sportiva catanese nelle vesti di direttore tecnico.
Pellegrino e il Calcio Catania sono uniti da un doppio filo lungo ormai venticinque anni. Da calciatore è stato uno degli artefici della promozione dalla D alla C2 (’94-’95), per poi sedere sulla sua panchina come allenatore in due differenti periodi. Nel 2001-2002, assieme a Ciccio Graziani, vince lo spareggio di Taranto facendo volare la squadra in B: l’anno dopo, però, viene esonerato dopo 12 partite. Rientra a Catania nel 2013, con la squadra in A, come responsabile del settore giovanile: torna in panchina a fine stagione, vincendo quattro partite su sei ma non evitando la retrocessione. L’anno successivo, invece, riceve l’esonero dopo tre sole gare.
Il tesoriere è invece Girolamo Di Fazio. Nato a Ramacca nel 1948, l’ex questore di Agrigento e Ragusa conosce molto bene Catania: oltre ad essere la città in cui vive, Di Fazio ha lavorato presso la questura del capoluogo etneo svolgendo vari ruoli operativi, sino a diventare capo di gabinetto e vice questore vicario. Dopo il pensionamento è stato nominato commissario straordinario del comune di Termini Imerese: dallo scorso 7 gennaio ricopre lo stesso ruolo nel Libero consorzio di Enna. Quattro profili assai diversi, un unico obiettivo: dare un futuro diverso a una società che ha imboccato il viale del declino, con risultati sportivi in calo e conti sempre più in rosso. Un iter non facile e dall’esito per nulla scontato: le prossime settimane saranno già decisive per capire fino a che punto potranno spingersi le trattative.